Disturbo schizoaffettivo e lavoro
Salve sono un insegnante di scuola dell'infanzia e nel 2009 durante un aspettativa di un anno per un famigliare disabile ho avuto due ricoveri in psichiatria per psicosi.
nel mese di settembre 2011 ho avuto un ulteriore ricovero per disturbo schizoaffettivo sono in cura dal 2009 in un C.S. M. della mia città. Prima dell'ultimo ricovero prendevo zyprexa da 7,5 e ora zypareda 300 ogni 4 settimane. volevo sapre se c'è la possibilità di perdere il mio lavoro a causa della mia patologia dal momento che lavoro con dei bambini e se potrei essere licenziata .Ho chiesto alla mia psichiatra ma non mi ha saputo dare delle spiegazioni esaurienti ,dicendomi che se sto bene sul lavoro non dovrebbe succedermi nulla.premetto che con la cura sto bene e riesco a condurre normalmente il mio lavoro a parte il notevole aumento di peso venti chili non ho particolari effetti collaterali . grazie della risposta.
nel mese di settembre 2011 ho avuto un ulteriore ricovero per disturbo schizoaffettivo sono in cura dal 2009 in un C.S. M. della mia città. Prima dell'ultimo ricovero prendevo zyprexa da 7,5 e ora zypareda 300 ogni 4 settimane. volevo sapre se c'è la possibilità di perdere il mio lavoro a causa della mia patologia dal momento che lavoro con dei bambini e se potrei essere licenziata .Ho chiesto alla mia psichiatra ma non mi ha saputo dare delle spiegazioni esaurienti ,dicendomi che se sto bene sul lavoro non dovrebbe succedermi nulla.premetto che con la cura sto bene e riesco a condurre normalmente il mio lavoro a parte il notevole aumento di peso venti chili non ho particolari effetti collaterali . grazie della risposta.
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Spett.le Utente,
la conservazione del posto di lavoro è legata alle condizioni cliniche, cioè al buon controllo dell'infermità da cui Lei è affetta.
In caso di recidiva dei disturbi, con ulteriori periodi di assenza dal lavoro, è probabile che l'Amministrazione da cui dipende la sottponga a visita medica collegiale, ed in tal caso il giudizio del collegio potrebbe essere non favorevole alla prosecuzione di quell'attività lavorativa.
E' pertanto indispensabile, sia per le condizioni di salute che, di conseguenza, per la prosecuzione della Sua attività lavorativa, che l'infermità che Lei riferisce venga controllata da un'adeguata terapia.
Distinti Saluti.
la conservazione del posto di lavoro è legata alle condizioni cliniche, cioè al buon controllo dell'infermità da cui Lei è affetta.
In caso di recidiva dei disturbi, con ulteriori periodi di assenza dal lavoro, è probabile che l'Amministrazione da cui dipende la sottponga a visita medica collegiale, ed in tal caso il giudizio del collegio potrebbe essere non favorevole alla prosecuzione di quell'attività lavorativa.
E' pertanto indispensabile, sia per le condizioni di salute che, di conseguenza, per la prosecuzione della Sua attività lavorativa, che l'infermità che Lei riferisce venga controllata da un'adeguata terapia.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Ex utente
La ringrazio della risposta esauriente e della cortesia,volevo specificare che lavoro in una scuola pubblica e se dovessi risultare non più idonea alla mansione che svolgo :maestra, potrei rimanere senza lavoro o se potrebbero darmene un altro in un altro settore.
So che le assenze nel mio ramo sono massimo di diciotto mesi in tre anni e io ho fatto solo quattro mesi di assenza e volevo precisare che prendo un adeguata terapia farmacologica anche se le ricadute non si possono prevedere.
So che le assenze nel mio ramo sono massimo di diciotto mesi in tre anni e io ho fatto solo quattro mesi di assenza e volevo precisare che prendo un adeguata terapia farmacologica anche se le ricadute non si possono prevedere.
[#3]
Gentile Signora,
all' ulteriore quesito che Lei pone, sono possibili tutte le risposte, in funzione di quanto potrebbe (siamo nel campo delle ipotesi) essere rilevato dal collegio medico, sulla base delle condizioni cliniche: sia la prosecuzione, sia il cambio di incarico, sia la cessazione dell'attività lavorativa.
Da ciò deriva l'importanza di tenere i disturbi adeguatamente controllati.
Ancora Distinti Saluti.
all' ulteriore quesito che Lei pone, sono possibili tutte le risposte, in funzione di quanto potrebbe (siamo nel campo delle ipotesi) essere rilevato dal collegio medico, sulla base delle condizioni cliniche: sia la prosecuzione, sia il cambio di incarico, sia la cessazione dell'attività lavorativa.
Da ciò deriva l'importanza di tenere i disturbi adeguatamente controllati.
Ancora Distinti Saluti.
[#4]
Ex utente
grazie della risposta e dei chiarimenti,purtroppo i disturbi mentali sono ancora un pregiudizio nella nostra evoluta società, ammalarsi di questa patologia è davvero una cosa poco piacevole, amo molto il mio lavoro e spero con le dovute cure di tenere i disturbi sotto controllo.
nel ringraziarla le pongo i più cordiali saluti e grazie del servizio disponibile e professionale che offrite.
nel ringraziarla le pongo i più cordiali saluti e grazie del servizio disponibile e professionale che offrite.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.4k visite dal 08/01/2012.
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