Errore di sovradosaggio potassio
Buongiorno, mia madre è deceduta nel 2010 durante un ricovero dove è stata sottoposta ad ultrafiltrazione (tra l'altro andata molto bene) per insufficienza renale e cure per scompenso cardiaco. Ho richiesto la cartella clinica dove ci sono correzioni su aumento di farmaci proprio l'ultimo giorno, che ritengo abbiano causato paralisi, anuria e arresto cardiaco durante la sua ultima notte di vita, da 1200 mg al dì, sono passati a 3600 mg al dì di KCL retard. Mia madre aveva insufficienza renale e problemi cardiaci. Dopo l'ultima assunzione giornaliera di questi farmaci non ha piu' urinato, una gamba le si è paralizzata e le hanno dato della morfina per i forti dolori che accusava. Alle 6 e 30 del mattino successivo mi è stato chiesto se portarla in rianimazione per aiutarla a respirare, ma che sarebbe vissuta ancora poche ore ed io ho rifiutato. Però dopo aver richiesto la cartella clinica e vista la correzione e ricordandomi inoltre di aver notato che quel giorno i farmaci erano piu' del solito ora mi chiedo, Dottore come posso accertare che quell'errore sia stato fatale e soprattutto come posso sapere se sottoponendola ad un'altra emofiltrazione, avrebbero potuto salvarla? Io non so entro quanto si debba intervenire in casi di iperkaliemia perchè il danno non diventi irreversibile. La prego, ho visto che siete medici con grande sensibilità, come devo muovermi? Grazie Dottore.
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Spett.le Utente,
il quesito che Lei pone non è di semplice soluzione, considerato che la condizione di insufficienza renale può comportare importatnti squilibri idro-elettrolitici e lo stesso trattamento dialitico, che viene effettuato per vicariare la funzione renale compromessa, può determinare a sua volta oscillazioni dei livelli sierici di sodio, potassio, calcio, cloruri e bicarbonati, che debbono essere compensati con supplementi o restrizioni dell'apporto ionico.
Per poter avere un parere affidabile sulla congruità o meno delle terapie prescritte ed effettuate nella condizione che ha descritto, Le suggerisco di sottoporre la copia della cartella clinica in Suo possesso ad uno specialista in Nefrologia e Dialisi, che potrà eventualmente evidenziare anche se sussistesse o meno indicazione ad ulteriore trattamento dialitico.
Distinti Saluti.
il quesito che Lei pone non è di semplice soluzione, considerato che la condizione di insufficienza renale può comportare importatnti squilibri idro-elettrolitici e lo stesso trattamento dialitico, che viene effettuato per vicariare la funzione renale compromessa, può determinare a sua volta oscillazioni dei livelli sierici di sodio, potassio, calcio, cloruri e bicarbonati, che debbono essere compensati con supplementi o restrizioni dell'apporto ionico.
Per poter avere un parere affidabile sulla congruità o meno delle terapie prescritte ed effettuate nella condizione che ha descritto, Le suggerisco di sottoporre la copia della cartella clinica in Suo possesso ad uno specialista in Nefrologia e Dialisi, che potrà eventualmente evidenziare anche se sussistesse o meno indicazione ad ulteriore trattamento dialitico.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 01/11/2012.
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