Scelta della clinica di ricovero anziano incapace
Mia suocera ha avuto l'11.6.2008 una ischemia cerebrale con edema metà emisfero cranico. E' vigile riesce a promunciare poche parore poco comprensibili. E' dotata di sondino per alimentazione e catetere. Riconosce le persone ed è lucida. Non muove braccio destro e gamba destra anche se con poca fisioterapia ha evidenziato leggeri movimenti. Il policlinico di primo ricovero l'ha dimessa in data 27/6/08 classificandola come paziente a lunga degenza codice 60 senza prevedere fisioterapia a carico del Servizio sanitario nazionale. La clinica in cui è stata ricoverata non è attrezzata per la fisioterapia. Un figlio tre figli su 7 si sono oppoosti a questo ricovero richiedendo il ricovero in centro riabilitativo di fama internazionale ma la clinica ha chiesto il consenso a tutti i figli per dimetterla e poichè 4 hanno deciso per questo ricovero a maggioranza è stata trattenuta nella clòinica non adatta. Essendo la paziente incapace di intendere e volere può sostituirsi alla sua volonta la maggioranza dei figli come in un condominio e non la possibilità di una sistemazione in un centro con cure appropriate. Cosa rischiano coloro che hanno deciso di lasciarla dove sta se si aggrava ? Hanno responsabilità i medici a trattenerla sapendo della possibilità di ricovero in un centro di alta specializzazione. Tengo precisare che avevamo fatto già venire l'ambulanza per portarla al centro di riabilitazione e per cui era reale la possibilità di ricovero. Grazie
[#1]
Visto che nessuno finora Le ha risposto, lo faccio io, ma qualcosa non mi è chiaro.
Per quale motivo si è stabilito che non è necessaria la riabilitazione.
Se la paziente non è in grado di intendere e di volere, nessuno, dico nessuno, può sostituirsi a lei per una decisione terapeutica.
Saranno, o dovrebbero essere, i medici curanti della Struttura che attualmente la ospita, a decidere le terapie più opportune e necessarie.
La signora ha tutto il diritto di ricevere le cure più idonee.
Se ci saranno peggioramenti clinici a causa di negligenza, imprudenza o imperizia, i responsabili civilmente e penalmente sono i medici curanti e nessun'altro.
Cordialmente
Per quale motivo si è stabilito che non è necessaria la riabilitazione.
Se la paziente non è in grado di intendere e di volere, nessuno, dico nessuno, può sostituirsi a lei per una decisione terapeutica.
Saranno, o dovrebbero essere, i medici curanti della Struttura che attualmente la ospita, a decidere le terapie più opportune e necessarie.
La signora ha tutto il diritto di ricevere le cure più idonee.
Se ci saranno peggioramenti clinici a causa di negligenza, imprudenza o imperizia, i responsabili civilmente e penalmente sono i medici curanti e nessun'altro.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Grazie dott. Migliaccio della Sua graditissima risposta, ho già apprezzato Sue precedenti delucidazioni , spiace invece constatare l'inadempienza dei medici o legali di questo settore che pure pochi i quesiti posti da noi iscritti non si degnano neppure di fare un commento.
Il caso evidenziato è allucinante ma soprattutto evidenza una carenza normativa o etica o deontologica che può portare all'immobilismo e alla negazione del DIRITTO DI CURARSI tutte le situazioni penalmente rilevanti si concretizzano, infatti, solo dopo la morte del paziente.
Questi i fatti;
mia suocera viene ricoverata per 16 giorni al Policlinico universitario con la diagnosi :Ictus ischemico con infarcimento petecchiale nel territyorio silviano sinistro-epilessia vascolare in paziente affetta da vasculopatia cerebrale cronica e ipertensione arteriosa. L'esame neurologico alle dimissioni evidenzia: netto miglioramento del sensorio. Buon compenso della PAO. Rispetto al precedente esame di una settimana prima la RX torace evidenzia il quadro x-grafico appare migliorato per la scomparsa dell'area di sfumato addensamento in sede medio-basale sinistra.
Si consiglia tra le altre cose: alimentazione tramite SNG, catetere vescicale e FKT. La paziente dovrà praticare a breve visita fisiatrica e controllo neurologico presso l'ambulatorio cerebrovascolari in data 24/7/08 con impegnativa del medico curante.
Tutti i figli, il giorno prima erano in accordo per il ricovero presso un centro di riabilitazione all'avanguardia dotato tra l'altro disistema riabilitativo LOKOMAT, così una delle figlie prendeva accordi per far venire l'ambulanza alle ore 15 per il prelevamento della paziente. L'indomani su responsabilità di due soli figli su 7 e senza darne informazione agli altri veniva disposto alle ore 11 il trasferimento ad altra clinica non innovativa e per un ricovero a lunga degenza. Il policlinico delegava il piano terapeutico a questa casa di cura che sicuramente l'ha predisposto in base alle tecnologie in essa disponibili. Intanto arrivava alle 15 l'ambulanza che veniva dirottata presso la nuova clinica di riposo che tratteneva l'ammalata sulla base di una votazione a maggioranza dei figli 3 a favore del centro riabilitativo e 4 che restasse in quella casa di cura.
Abbiamo messo un legale perchè la legge dice che quando non vi è accordo familiare occorre lasciare la decisione al Giudice che nomina un Amministrazione di sostegno così noi abbiamo richiesto al giudice e l'udienza fissata per il prossimo 4 agosto. Abbiamo messo in mora la clinica, il policlinico e i figli che si sono assunti in carico la responsabilità qualora si verificassero danni alla salute dei mia scuocera per la scelta fatta.
L'assurdità è che velocizzare il recupero riabilitativo e quindi la decisione del giudice dobbiamo produrre una attesatazione medica nella quale è scritto che la riabilitazione con appositi presidi per la deambulazione robotizzata sono certamente uniti ad altre riabilitazioni più favorevoli al recupero di quelli tradizionali nella casa di cura di ricovero. Al momento e fino ad oggi, quindi dal 27/6/08 non è stata praticata logoterapia perchè è i malattia o ferie il logopedista - mia suocera non parla e non deglutisce- e ieri ha dato primi segnali di recupero spontaneo con piccolo deglutimento senza sondino.
Come devo fare per evitare che mia suocera ora cada in depressione e si lasci andare e renda vano così ogni riabilitazione, tenuto conto che quando si sforza per dire correttamente qualche parola e non riesce si mette a piangere.
Grazie
Il caso evidenziato è allucinante ma soprattutto evidenza una carenza normativa o etica o deontologica che può portare all'immobilismo e alla negazione del DIRITTO DI CURARSI tutte le situazioni penalmente rilevanti si concretizzano, infatti, solo dopo la morte del paziente.
Questi i fatti;
mia suocera viene ricoverata per 16 giorni al Policlinico universitario con la diagnosi :Ictus ischemico con infarcimento petecchiale nel territyorio silviano sinistro-epilessia vascolare in paziente affetta da vasculopatia cerebrale cronica e ipertensione arteriosa. L'esame neurologico alle dimissioni evidenzia: netto miglioramento del sensorio. Buon compenso della PAO. Rispetto al precedente esame di una settimana prima la RX torace evidenzia il quadro x-grafico appare migliorato per la scomparsa dell'area di sfumato addensamento in sede medio-basale sinistra.
Si consiglia tra le altre cose: alimentazione tramite SNG, catetere vescicale e FKT. La paziente dovrà praticare a breve visita fisiatrica e controllo neurologico presso l'ambulatorio cerebrovascolari in data 24/7/08 con impegnativa del medico curante.
Tutti i figli, il giorno prima erano in accordo per il ricovero presso un centro di riabilitazione all'avanguardia dotato tra l'altro disistema riabilitativo LOKOMAT, così una delle figlie prendeva accordi per far venire l'ambulanza alle ore 15 per il prelevamento della paziente. L'indomani su responsabilità di due soli figli su 7 e senza darne informazione agli altri veniva disposto alle ore 11 il trasferimento ad altra clinica non innovativa e per un ricovero a lunga degenza. Il policlinico delegava il piano terapeutico a questa casa di cura che sicuramente l'ha predisposto in base alle tecnologie in essa disponibili. Intanto arrivava alle 15 l'ambulanza che veniva dirottata presso la nuova clinica di riposo che tratteneva l'ammalata sulla base di una votazione a maggioranza dei figli 3 a favore del centro riabilitativo e 4 che restasse in quella casa di cura.
Abbiamo messo un legale perchè la legge dice che quando non vi è accordo familiare occorre lasciare la decisione al Giudice che nomina un Amministrazione di sostegno così noi abbiamo richiesto al giudice e l'udienza fissata per il prossimo 4 agosto. Abbiamo messo in mora la clinica, il policlinico e i figli che si sono assunti in carico la responsabilità qualora si verificassero danni alla salute dei mia scuocera per la scelta fatta.
L'assurdità è che velocizzare il recupero riabilitativo e quindi la decisione del giudice dobbiamo produrre una attesatazione medica nella quale è scritto che la riabilitazione con appositi presidi per la deambulazione robotizzata sono certamente uniti ad altre riabilitazioni più favorevoli al recupero di quelli tradizionali nella casa di cura di ricovero. Al momento e fino ad oggi, quindi dal 27/6/08 non è stata praticata logoterapia perchè è i malattia o ferie il logopedista - mia suocera non parla e non deglutisce- e ieri ha dato primi segnali di recupero spontaneo con piccolo deglutimento senza sondino.
Come devo fare per evitare che mia suocera ora cada in depressione e si lasci andare e renda vano così ogni riabilitazione, tenuto conto che quando si sforza per dire correttamente qualche parola e non riesce si mette a piangere.
Grazie
[#4]
Ex utente
Egregio Dottore,
Lei ritiene che la riabilitazione con utilizzo di presidi per la deambulazione robotizzata e la necessità di intervento riabilitativo del logopedista, in virtu' della diagnosi di mia suocera, siano più efficaci di una degenza a lungo termine con il solo apporto di massaggi agli arti per mantenere fin quando è possibile il tono muscolare ?
La depressione che si sta manifestando rallenta o incide sul recupero ?
Grazie.
Cordiali saluti.
Lei ritiene che la riabilitazione con utilizzo di presidi per la deambulazione robotizzata e la necessità di intervento riabilitativo del logopedista, in virtu' della diagnosi di mia suocera, siano più efficaci di una degenza a lungo termine con il solo apporto di massaggi agli arti per mantenere fin quando è possibile il tono muscolare ?
La depressione che si sta manifestando rallenta o incide sul recupero ?
Grazie.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.9k visite dal 03/07/2008.
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