Frattura biossea tibia in attività sportiva e risarcimento

Buongiorno Dottori,

ho subito, nell''esercizio dell''attività sportiva (arti marziali) presso una SSD arl una frattura biossea scomposta di tibaie perone, diafisiaria.
Da quello che vedo dal contratto della società, l''assicurazione si riferisce per le tabelle di danno al DPCM 3 novembre 2010 (Tabella A), che disciplina le assicurazioni obbligatorie per gli sportivi, e dispone (almeno così sembra) dei parametri FISSI di danno.
La mia frattura rientrerebbe, sulla base delle suddette tabelle, in un danno del 6 per cento!!!!!
Ora, considero ridicola una valutazione del genere, poichè NON è minimamente personalizzata, ed oltretutto la assicurazione della SSD prevede una franchigia del 7 per cento: dunque, stando così le cose, credo che NON sarei risarcito.
La mia domanda è: le percentuali di cui al DPCM 3 dicembre 2010, tabella A, sono effettivamente FISSE, oppure sono semplici "basi di partenza" per una valutazione personalizzata ed individualizzata del danno (così come prevederebbe tutta la Giurisprudenza in merito)?
Oltretutto, attualmente non ho sensibilità alle dita dei piedi, e NON vedo tale danno nelle tabelle: questo significa che non è risarcibile? ovvero, sono risarcibili i soli danni presenti nella suddetta tabella)?

Grazie mille delle risposte.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

trattandosi di copertura da polizza di assicurazione privata, i valori delle voci tabellate non sono modulabili, come invece accade per il danno biologico in responsabilità civile, per cui a mio parere l'Assicurazione purtroppo si attesterà su tale posizione, sfavorevole per Lei ai fini dell'indennizzo nonostante la franchigia della polizza della SSD sia inferiore a quella che è prevista per l'invalidità premanente nel citato DPCM, che viene indicata nella misura del 10% .

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2018
Ex utente
Grazie dottore della risposta, temo anche io che si attesteranno su tale posizione. Riguardo a potenziali altri danni, non ricompresi nelle voci tabellate, ritiene che siano per ciò solo esclusi da un potenziale risarcimento? Ovviamente le tabelle non ricomprendono tutto lo scibile medico e tutte le possibili patologie... Ad esempio io ora sento pochissimo le dita dei piedi, e tale voce di danno non è Ricompresa nelle tabelle...
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

mi spiace, ma non ritengo che tale disturbo possa essere considerato indipendente dalla frattura biossea, e come tale è ascrivibile alla medesima voce di invalidità permanente, a meno che non risulti una ulteriore lesione monocrona.

Ancora Distinti Saluti.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2018
Ex utente
Grazie dottore. Mi permetto di porle ancora due domande (1) da cosa potrebbe dipendere la mancanza di sensibilità alla parte esterna della gamba e alle tre dita esterne del piede? Secondo Lei è reversibile? (2) può valere la pena andare da un medico legale per valutare la mia situazione?

Grazie
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,
per quanto riguarda il secondo quesito, può sottoporre il Suo caso ad un Medico Legale che sia esperto nell'ambito assicurativo privato.
Tenga tuttavia presente che il costo di un eventuale relazione peritale in Assicurazione Privata, diversamente da quanto accade per l'ambito della Responsabilità Civile, non viene rimborsato dalla Compagnia, ma resta a carico dell'Assicurato.

Per il Suo primo quesito, che è di carattere clinico, provvedo a spostare il consulto nell'area di Ortopedia e Traumatologia.

Distinti Saluti.