Inabilità dal lavoro
Buongiorno.
Mi chiamo Simone, ho 33 anni e lavoro da 10 anni per una grande azienda di un noto marchio di elettrodomestici.
Cercherò di essere breve.
Ho sempre condotto una vita stressante e per ben 2 volte mi è stata diagnosticato uno stato di depressione con stati d'ansia generalizzata ed attacco di panico. Tutte e due volte trattato con antidepressivi e sedativi. Purtroppo ancora oggi non riesco ad uscirne ed ho pensieri catastrofici, crisi di panico molto forti da causare TPSV diagnosticata in pronto soccorso. Comincio ad avere pensieri del tipo se ne vale la pena ecc...
Spesso dimentico le cose più semplici come guidare ( sensazione che dura 5 minuti) ed anche per scrivere questo messaggio mi sono dovuto far aiutare.
Arrivato a questo punto non so più come comportarmi sul posto di lavoro. Lavoro a stretto contatto con il pubblico e con i miei colleghi. Ho spesso attacchi di panico sul posto di lavoro e davanti ai clienti. Svengo e treno dinanzi ad essi.. Guidare da diventando pericoloso.
Concludendo, qualche ente previdenziale può aiutarmi??? Può esonerarmi dal lavoro? Qual iter devo seguire?
Scusate i tono di disperazione
Distinti saluti
Simone
Mi chiamo Simone, ho 33 anni e lavoro da 10 anni per una grande azienda di un noto marchio di elettrodomestici.
Cercherò di essere breve.
Ho sempre condotto una vita stressante e per ben 2 volte mi è stata diagnosticato uno stato di depressione con stati d'ansia generalizzata ed attacco di panico. Tutte e due volte trattato con antidepressivi e sedativi. Purtroppo ancora oggi non riesco ad uscirne ed ho pensieri catastrofici, crisi di panico molto forti da causare TPSV diagnosticata in pronto soccorso. Comincio ad avere pensieri del tipo se ne vale la pena ecc...
Spesso dimentico le cose più semplici come guidare ( sensazione che dura 5 minuti) ed anche per scrivere questo messaggio mi sono dovuto far aiutare.
Arrivato a questo punto non so più come comportarmi sul posto di lavoro. Lavoro a stretto contatto con il pubblico e con i miei colleghi. Ho spesso attacchi di panico sul posto di lavoro e davanti ai clienti. Svengo e treno dinanzi ad essi.. Guidare da diventando pericoloso.
Concludendo, qualche ente previdenziale può aiutarmi??? Può esonerarmi dal lavoro? Qual iter devo seguire?
Scusate i tono di disperazione
Distinti saluti
Simone
[#1]
Spett.le Utente,
da come formula il quesito mi pare di capire che Lei non sia a conoscenza delle procedure previdenziali che, nel Suo caso, dovrebbero essere a carico dell'INPS.
In primo luogo, qualora per motivi di salute Lei non sia in grado di prestare l'attività lavorativa, previa certificazione on line effettuata dal Suo medico di medicina generale, può assentarsi dal lavoro per "malattia"; in tale caso durante le giornate di assenza è soggetto ad accertamento (visita fiscale) disposto dall'Ente o dal datore di lavoro, e la durata complessiva delle assenze non può essere superiore ai 180 giorni (periodo di comporto), altrimenti decade il rapporto di lavoro.
L'assicurazione INPS per invalidità prevede invece due fattispecie: la concessione dell'assegno di invalidità se l'infermità riduce la capacità lavorativa a meno di un terzo (in tal caso, l'assicurato può continuare a lavorare), e la pensione di inabilità se l'assicurato risulta permanentemente e totalmente incapace di esercitare qualsiasi attività lavorativa (ed in tal caso l'assicurato deve cessare di lavorare). Per entrambe le fattispecie è necessario presentare istanza mediante procedura INPS on line, dopo aver ottenuto dal medico di medicina generale il relativo certificato.
In ambito lavorativo, è possibile richiedere una visita al medico competente aziendale, allo scopo di poter fruire di eventuali limitazioni/prescrizioni, che potrebbero essere utili per il proseguimento dell'attività lavorativa. Tuttavia ove il medico competente in questione emetta un giudizio di permanente non idoneità alla mansione, il lavoratore potrebbe essere ricollocato dall'azienda in mansione compatibile col suo stato di salute, ma nel caso in cui ciò non fosse possibile potrebbe anche essere licenziato: quindi tale aspetto è da valutare con molta prudenza, nel Suo caso, e secondo quanto riferisce.
Infine, ed a mio parere è l'aspetto più importante, dati i disturbi che manifesta, è per Lei indispensabile una terapia adeguata, ed eventualmente un congruo periodo di riposo, per i quali dovrà rivolgersi ai clinici, oltre che al medico di medicina generale.
Distinti Saluti.
da come formula il quesito mi pare di capire che Lei non sia a conoscenza delle procedure previdenziali che, nel Suo caso, dovrebbero essere a carico dell'INPS.
In primo luogo, qualora per motivi di salute Lei non sia in grado di prestare l'attività lavorativa, previa certificazione on line effettuata dal Suo medico di medicina generale, può assentarsi dal lavoro per "malattia"; in tale caso durante le giornate di assenza è soggetto ad accertamento (visita fiscale) disposto dall'Ente o dal datore di lavoro, e la durata complessiva delle assenze non può essere superiore ai 180 giorni (periodo di comporto), altrimenti decade il rapporto di lavoro.
L'assicurazione INPS per invalidità prevede invece due fattispecie: la concessione dell'assegno di invalidità se l'infermità riduce la capacità lavorativa a meno di un terzo (in tal caso, l'assicurato può continuare a lavorare), e la pensione di inabilità se l'assicurato risulta permanentemente e totalmente incapace di esercitare qualsiasi attività lavorativa (ed in tal caso l'assicurato deve cessare di lavorare). Per entrambe le fattispecie è necessario presentare istanza mediante procedura INPS on line, dopo aver ottenuto dal medico di medicina generale il relativo certificato.
In ambito lavorativo, è possibile richiedere una visita al medico competente aziendale, allo scopo di poter fruire di eventuali limitazioni/prescrizioni, che potrebbero essere utili per il proseguimento dell'attività lavorativa. Tuttavia ove il medico competente in questione emetta un giudizio di permanente non idoneità alla mansione, il lavoratore potrebbe essere ricollocato dall'azienda in mansione compatibile col suo stato di salute, ma nel caso in cui ciò non fosse possibile potrebbe anche essere licenziato: quindi tale aspetto è da valutare con molta prudenza, nel Suo caso, e secondo quanto riferisce.
Infine, ed a mio parere è l'aspetto più importante, dati i disturbi che manifesta, è per Lei indispensabile una terapia adeguata, ed eventualmente un congruo periodo di riposo, per i quali dovrà rivolgersi ai clinici, oltre che al medico di medicina generale.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 24/10/2017.
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