Buongiorno. vi scrivo per chiedere informazioni a riguardo denunce su accaduto del 2014
Mio padre, portatore di ICD da anni per una cardiopatia ipertrofica non ostruttiva, nel lontano novembre 2014, sentiva suonare l'allarme del device, quindi recatosi nell'ospedale dove fa i periodici controlli, hanno fatto la visita e hanno costatato lo stato di riserva della batteria del dispositivo.
l'anno mandato quindi a casa e hanno fissato l'intervento a distanza di 8 giorni (5 Dicembre 2014).
il 3/12/2014 pomeriggio verso le 18, mio padre durante una commissione si trovava nelle scale di casa di mio zio per fare un favore, da solo, perde i sensi, cade, trauma cranico; riesce tuttavia a rimanere collaborante e si trascina dal secondo piano per terra fino ad arrivare alla porta d'entrata, la apre, sviene e rimane lì disteso.
viene soccorso subito mentre a tratti si sveglia ma non era più lucido.
portato in ospedale d'urgenza, danno il codice rosso.
Tac Cranio che rileva emorragia interna con contusione epi ed extra durale.
Mio padre nel frattempo viene intubato sedato e credo pure rianimato.
viene portato a villa sofia a palermo in neurochirurgia dove viene fatto una craniotomia evacuativa; l'edema celebrale era così ampio che all'apertura il tessuto nervoso si rigonfia verso l'esterno.
rimane sedato e intubato per 2 giorni; andando avanti 15 giorni di neuro-rianimazione, più 20 di neurochirurgia (nei quali viene cambiato pure il defibrillatore) e poi dimesso a casa.
mio padre si è ripreso ma ha avuto lesioni all'area deputata al linguaggio, presenta ancora oggi afasia, e leggera paresi sul lato destro che è stata parzialmente risolta.
A distanza di 3 mesi, dopo tanta riabilitazione, viene eseguita la cranio-plastica, fortunatamente e con tanti sacrifici, anche questa va a buon fine e senza segni di infezione ad oggi.
Per carità sono felice, mio padre a 72 anni ha superato 3 interventi in condizioni disastrose ma ancora oggi si chiede se è stato giusto che i medici in cardiologia l'hanno lasciato ritornare a casa, nonostante avevano visto che l'ICD non riusciva più a scaricare in caso di bisogno.
la causa scatenante la sincope è stata il cuore senza dubbio in quanto la cardiologa che lo seguiva mi ha detto che l'ICD non defibrillava più e che dovevo farlo presente al momento dell'accaduto quando si trovava in rianimazione; non so in questi casi cosa si fa e come si procede, o magari se è passato troppo tempo per chiedere informazioni o fare denunce.
però a vedere mio padre che da una roccia si è trasformato in un persona debole, mi fa male.
Io lavoro in ambito sanitario ma non mi sono mai soffermato all'accaduto in quanto ho sempre guardato la priorità, che mi padre rimanesse con me.
Spero che mi possiate dare delucidazioni a riguardo.
Vi ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti
F.
D.
l'anno mandato quindi a casa e hanno fissato l'intervento a distanza di 8 giorni (5 Dicembre 2014).
il 3/12/2014 pomeriggio verso le 18, mio padre durante una commissione si trovava nelle scale di casa di mio zio per fare un favore, da solo, perde i sensi, cade, trauma cranico; riesce tuttavia a rimanere collaborante e si trascina dal secondo piano per terra fino ad arrivare alla porta d'entrata, la apre, sviene e rimane lì disteso.
viene soccorso subito mentre a tratti si sveglia ma non era più lucido.
portato in ospedale d'urgenza, danno il codice rosso.
Tac Cranio che rileva emorragia interna con contusione epi ed extra durale.
Mio padre nel frattempo viene intubato sedato e credo pure rianimato.
viene portato a villa sofia a palermo in neurochirurgia dove viene fatto una craniotomia evacuativa; l'edema celebrale era così ampio che all'apertura il tessuto nervoso si rigonfia verso l'esterno.
rimane sedato e intubato per 2 giorni; andando avanti 15 giorni di neuro-rianimazione, più 20 di neurochirurgia (nei quali viene cambiato pure il defibrillatore) e poi dimesso a casa.
mio padre si è ripreso ma ha avuto lesioni all'area deputata al linguaggio, presenta ancora oggi afasia, e leggera paresi sul lato destro che è stata parzialmente risolta.
A distanza di 3 mesi, dopo tanta riabilitazione, viene eseguita la cranio-plastica, fortunatamente e con tanti sacrifici, anche questa va a buon fine e senza segni di infezione ad oggi.
Per carità sono felice, mio padre a 72 anni ha superato 3 interventi in condizioni disastrose ma ancora oggi si chiede se è stato giusto che i medici in cardiologia l'hanno lasciato ritornare a casa, nonostante avevano visto che l'ICD non riusciva più a scaricare in caso di bisogno.
la causa scatenante la sincope è stata il cuore senza dubbio in quanto la cardiologa che lo seguiva mi ha detto che l'ICD non defibrillava più e che dovevo farlo presente al momento dell'accaduto quando si trovava in rianimazione; non so in questi casi cosa si fa e come si procede, o magari se è passato troppo tempo per chiedere informazioni o fare denunce.
però a vedere mio padre che da una roccia si è trasformato in un persona debole, mi fa male.
Io lavoro in ambito sanitario ma non mi sono mai soffermato all'accaduto in quanto ho sempre guardato la priorità, che mi padre rimanesse con me.
Spero che mi possiate dare delucidazioni a riguardo.
Vi ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti
F.
D.
[#1]
deve consultare un medico legale che analizzerà e ricostruirà la storia clinica di Suo padre...
E’ trascorso davvero molto tempo!
buona serata
MEDICITALIA.it propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il proprio medico curante.
E’ trascorso davvero molto tempo!
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LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 844 visite dal 10/02/2020.
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