35 anni con un figlio di 3 anni
Buongiorno. Sono una signora di 35 anni con un figlio di 3 anni. Due mesi fa, causa endometriosi pelvica e vescicale diagnosticata con molto ritardo, ho subito un intervento di cistectomia parziale subtigonale con escissione di nodulo endometriosico, patch omentale e conseguente enterocistoplastica sec. Clam. Ora dovrò assumere ormoni a vita per bloccare l'ovulazione che provocherebbe una nuova endometriosi. Quindi sono in menopausa farmacologica.
Tutto ciò può dare diritto a qualche punto di invalidità?
Ringrazio fin d'ora per la collaborazione.
Tutto ciò può dare diritto a qualche punto di invalidità?
Ringrazio fin d'ora per la collaborazione.
[#1]
Gentile signora,
e' possibile immaginare di poter attribuire un punteggio di invalidita' alla sua situazione clinica e pero' sarebbe meglio chiarire secondo quali tabelle e per ottenere quale risultato. Si tratterebbe infatti di una richista di risarcimento danni? Oppure di una richiesta di Invalidita' Civile da presentare a quale Ente? Infine e' sempre necessario avere la documentazione medica completa ed il quadro clinico obiettivo.
A presto. MQ
e' possibile immaginare di poter attribuire un punteggio di invalidita' alla sua situazione clinica e pero' sarebbe meglio chiarire secondo quali tabelle e per ottenere quale risultato. Si tratterebbe infatti di una richista di risarcimento danni? Oppure di una richiesta di Invalidita' Civile da presentare a quale Ente? Infine e' sempre necessario avere la documentazione medica completa ed il quadro clinico obiettivo.
A presto. MQ
[#2]
Cara signora...prima di tutto vorrei metterla in guardia sull'aggettiva difficoltà a PROVARE un ritardo diagnostico; dopodichè, provato questo, in effetti, o lei punta ad un eventuale risarcimento (p.es: assicurazione privata, etc.), oppure avvia una pratica di riconoscimento di Invalidità Civile presso la Sua ASL, secondo modalità facilmente attuabili (p es: su consulto del patronato A.N.M.I.C.): quest'ultima possibilità, Le anticipo, porterebbe ben pochi vantaggi "reali" (il mio giudizio è esclusivamente "a occhio"...). Cordiali saluti.
Dott. Paolo Porcu
Dirigente Medico (ASL) nella SSD di Medicina Legale
[#3]
Gentile Signora,
di certo sussistono "punti di invalidità"; come hanno già sottolineato i colleghi, si tratta di capire in quale ambito dovrebbero essere richiesti tali punti e se sussistono altre patologie degne di nota nella sua storia clinica.
Di certo, come dice il dott. Porcu "a occhio", non si tratta di un caso semplice e merita un approfondimento con la documentazione completa ma, soprattutto, sulle sue reali intenzioni.
Cordiali saluti.
di certo sussistono "punti di invalidità"; come hanno già sottolineato i colleghi, si tratta di capire in quale ambito dovrebbero essere richiesti tali punti e se sussistono altre patologie degne di nota nella sua storia clinica.
Di certo, come dice il dott. Porcu "a occhio", non si tratta di un caso semplice e merita un approfondimento con la documentazione completa ma, soprattutto, sulle sue reali intenzioni.
Cordiali saluti.
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
[#4]
Utente
Buonasera. Scusatemi se intervengo di nuovo. La mia non è una richiesta di risarcimento danni, anche se la rabbia me lo consiglierebbe!Tutto parte dal fatto che presto dovrò riprendere il lavoro. Da 11 anni lavoro nella stessa azienda(Centro Commerciale). Grazie alla mia laurea, prima della maternità ero in ufficio, al mio rientro sono stata spostata da un reparto di vendita all'altro fino all'inserimento al reparto surgelati dove il mio lavoro consisteva a lavorare al freddo(3/5 gradi) sollevando anche pesi non indifferenti(12/24 kg). Per questo mi interesserebbe sapere se ci sono i presupposti per una richiesta di invalidità o civile o...? In quanto non potei più tornare a svolgere le ultime mansioni assegante...
[#5]
Gentile Signora, a mio avviso la sua istanza, troverebbe accoglimento in sede di invalidità civile, atteso che la menopausa farmacologica, cui è stata sottoposta, verrebbe valutata in analogia alla perdita della capacità procreativa in età fertile, ma tanto non produrrebbe alcun risultato utile sotto il profilo del riconoscimento del suo status. Essa però le consentirebbe, pur non risultandone lo status di invalido civile, di far valere le Sue ragioni, ove controindicassero all'esecuzione di determinati carichi di lavoro, davanti al medico competente della Sua azienda, precipuamente preposto alla Sorveglianza Sanitaria.
[#6]
Gentile Signora certamente la sua infermità può essere considerata e vaultata in tem d'invalidità CIVILE e certamente é valutabile in punti percentuali cos^ come previsto dal TABELLE DI CUI AL D.M. 05/02/1992.
Pertanto Le cosiglio di presentare regolare domanda di riconoscimento dell'Invalidità civile alla sua ASL di appartenenza, sarà sottoposta a visita da un collegio medico di 1^ Istanza che valuterà la sua malattia unitamente ad altre eventuali infermità e Le conferira la percentuale d'invalidità prevista dalla predetta tabella.
Cordiali saluti ... Dr. F. Di Costanzo
Pertanto Le cosiglio di presentare regolare domanda di riconoscimento dell'Invalidità civile alla sua ASL di appartenenza, sarà sottoposta a visita da un collegio medico di 1^ Istanza che valuterà la sua malattia unitamente ad altre eventuali infermità e Le conferira la percentuale d'invalidità prevista dalla predetta tabella.
Cordiali saluti ... Dr. F. Di Costanzo
Francesco S. Di Costanzo
[#7]
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
Che vi sia una invalidità civile non c'è dubbio.Essa prevederebbe la voce di "perdita capacità di procreare" a questa si potrebbe aggiungere (sempre ad occhio) una nevrosi depressiva valutata da uno psichiatra di struttura pubblica (sempre che il mio "ad occhio" sia esatto)oltre. ovviamente, gli esiti della cistectomia parziale.
In caso di presenza di altre patologie, se comprovate da visita di uno specialista di struttura pubblica queste potrebbero andare a sommarsi.
Lo dico perchè alcuni utenti credono, sbagliando, che solo le patologie legate alla principale possano essere soggetto di valutazione.
Non sono valutabili, invece quelle che siano riconosciute come ricollegabili all'attività lavorativa e quelle materia delle specifiche commissioni ciechi civili o sordomuti.
Tenga presente che la somma di due voci di patologie che prevedano, ad esempio, rispettivamente il 40 ed il 30% non sarà 70,ma 48.
Anche questo le dico perchè alcuni patronati (pochissimi a dire il vero)danno questa errata informazione creando facili illusioni.
Spero di essere stato esaustivo ammesso che ce ne fosse bisogno viste le precedenti complete risposte dei colleghi.Riceva il mio saluto
In caso di presenza di altre patologie, se comprovate da visita di uno specialista di struttura pubblica queste potrebbero andare a sommarsi.
Lo dico perchè alcuni utenti credono, sbagliando, che solo le patologie legate alla principale possano essere soggetto di valutazione.
Non sono valutabili, invece quelle che siano riconosciute come ricollegabili all'attività lavorativa e quelle materia delle specifiche commissioni ciechi civili o sordomuti.
Tenga presente che la somma di due voci di patologie che prevedano, ad esempio, rispettivamente il 40 ed il 30% non sarà 70,ma 48.
Anche questo le dico perchè alcuni patronati (pochissimi a dire il vero)danno questa errata informazione creando facili illusioni.
Spero di essere stato esaustivo ammesso che ce ne fosse bisogno viste le precedenti complete risposte dei colleghi.Riceva il mio saluto
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Sono d'accordo con ciò che hanno detto fin qui i colleghi e vorrei anche aggiungere che sarebbe utile la domanda per il riconoscimento della invalidità civile (sempre che l'invalidità superi il 46%)per ottenere i vantaggi della legge 68/99 (legge per il collocamento dei disabili)ed essere collocata in una posizione a lei più idonea all'interno dell'azienda (se non sbaglio ha detto di essere laureata). Aggiungerei, per esssere più sicura, di mostrare la sua documentazione ad un medico legale di un patronato a lei vicino.
Saluti
Saluti
Leonardo Donati
[#10]
Presenti la domanda d'invalidità civile all'ASL di residenza e chieda anche la L. 68 (collocamento mirato per disabili). Per quanto riguarda l'attività lavorativa svolta, ne parli con il medico competente aziendale che provvederà (se lo riterrà opportuno) ad assegnarla a mansioni compatibili con il suo stato di salute e qualora Lei non fosse d'accordo con questo giudizio, potrà effettuare ricorso all'ASL competente (Medicina del Lavoro) ai sensi dell'art. 17 D.L. 626/94 (entro 30 giorni dal ricevimento del giudizio).
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 12.3k visite dal 07/01/2007.
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