Pet, perchè no in via preventiva?

Disponendo di un esame cosi completo come la PET , che consente di avere una visuale completa del nostro corpo/organi , perchè ,in Italia,al contrario che in America, non viene proposta in via preventiva ? ( ad esempio per diagnosticare in anticipo i tumori ). Perchè viene eseguita solo al manifestarsi dei primi sintomi di disturbo,quando potrebbe essere ormai troppo tardi ?
[#1]
Dr. Ettore Vallarino Gastroenterologo 587 19
La diagnostica medica si avvale di numerose metodiche di indagine la cui accuratezza viene misurata, tecnicamente in termini di "sensibilità" e di "specificità". Altri parametri sono il valore predittivo positivo e negativo. Il test perfetto e omnicomprensivo non esiste. Ogni metodica diagnostica ha indicazioni cliniche proprie e, spesso, controindicazioni. L'utilizzo delle metodiche diagnostiche, così come protocolli terapeutici, seguono linee guida internazionali che non sono comunque vincolanti, ma lasciano spazio, caso per caso, all'interpretazione clinica. Un testo di medicina interna che può essere considerato un "vangelo" della letteratura medica internazionale, aggiornato da nuove edizioni che vengono pubblicate ogni 2 o 3 anni, nella prefazione, da sempre, e in tutte le sue edizioni recita che la medicina è, al tempo stesso, un'"arte" una "scienza". Le trasmissioni televisive di Star Trek inducono, in effetti, a considerare la medicina come una scienza ormai priva di "umanesimo", almeno in una proiezione futura per ora fantascientifica. Il progresso tecnologico sembra in effetti far pensare che, di questo passo, presto (non si sa quanto) disporremo di tests di una semplicità disarmante, in grado di fare un' "autopsia" fino al livello molecolare, di un organismo umano. La PET sta, al momento, in una di queste frontiere, ma come ogni altro esame ha le sue indicazioni. Non mi risulta che negli Stati Uniti venga utilizzata come "screening", e non sono a conoscenza di nessun protocollo o linea guida che stabilisca con quale tempistica debba essere utilizzata come screening e di che cosa, o meglio, di quale malattia tumorale. Del resto non è comunque una metodica utilizzabile sempre e comunque, come, per esempio nel caso di certe malattie metaboliche scompensate (il diabete). Seguendo la logica, se vogliamo sorprendere tempestivamente un tumore prima che manifesti i sintomi (ammesso e non concesso che, in questo caso, sia "abbastanza presto") quello che comunque si prefigge, da sempre, la "prevenzione secondaria", si deve stabilire dove e come collocare, e con quale frequenza un determinato test. Il che riporta a considerare, guarda caso, un importante aspetto "umanistico" della medicina: vale a dire la raccolta della storia clinica, della storia famigliare, dello stile di vita, la visita medica, il rapporto medico-paziente. Questi sono aspetti che, mi creda, non verranno mai sostituiti da nessuna PET, con buona pace di Star Trek e di ER. Io personalmente non avverto tanto il bisogno di esami sempre più sofisticati, sotto un profilo generalista, salvo che in condizioni cliniche molto specifiche e di fronte a quesiti clinici molto ragionati e molto specifici. Questa è la vera medicina, in antitesi allo "shopping sanitario" e ad ogni banalizzazione se ne possa fare. Per fare una similitudine si potrebbe interrogare un grande artista della fotografia e chidergli cosa ne pensa dell'ultimo modello di fotocamera digitale. Probabilmente risponderà che nulla potrà mai sostituire realmente la sua macchina meccanica di ottima fattura corredata di lenti come si facevano un tempo. Con tutto il rispetto per la PET, o per la TAC a 64 slices o della Risonanza a non so quanti Tesla, penso che un medico dotato di buona competenza scientifica e apprezzabili doti umanistiche resta la miglior risorsa possibile. Cambiando discorso e permettendomi una pausa umoristica alla Sua domanda: "perchè i medici italiani non usano la PET?", risponderei: "perchè sono bastardi dentro!". Scherzo, e me ne scuso, per sdrammatizzare e stemperare toni forse troppo accademici. Cordiali saluti

P.S. Mi space darLe l'ultima delusione, ma non c'è alcuna prevenzione secondaria più efficace di una prevenzione primaria e qui evito di scrivere l'elenco delle azioni che almeno qualcuno non sarebbe minimamente disposto ad intraprendere per il "rispetto" della salute.

https://www.medicitalia.it/ettorevallarino

[#2]
Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, alla umanisticamente splendida risposta del dott. Vallarino, gliene voglio aggiungere una più strettamente tecnica, ad evitare il rischio che , appunto, facendo un pò di filosofia, non passi poi l'idea che " i medici italiani sono bastrdi dentro":
1- Dove ha letto che la PET ( meglio se TC PET) è un esame completo? E' assolutamente falso, visto che, ad esempio, ha dei grossi limiti nel "vedere " attività metabolica di lesioni troppo piccole, molto meglio studiabili con un'angio TC.Quindi è un esame a sensibilità medio bassa.
2-Il dottor Vallarino accennava alla Specificità della metodica: la specificità è la capacità di una metodica di distinguere patologie tra loro diverse: da questo punto di vista la PET non è assolutamente in grado di discriminare un nodulo neoplastico del polmone da un focolaio di polmonite, o una metastasi ossea vicino a un'articolazione da un semplice focolaio di artrite(infiammazione).Quindi anche la specificità è notevolmente bassa.
3- Dove ha letto che in America viene utilizzata a scopo preventivo? Gli USA sono forse la nazione più sensibile agli effetti nocivi delle radiazioni ionizzanti e, quindi, alla pedissequa utilizzazione del principio di giustificazione, secondo il quale un'azione nociva in medicina viene utilizzata solo nella certezza che il beneficio che ne deriva sia superiore al danno reale o potenziale che si produce. Le radiazioni ionizzanti utilizzate in diagnostica per immagini sono tutte produttrici di danno solo potenziale e quindi la scelta dell'una e odell'altra metodica è sempre commisurata alla pericolosità della situazione che si ricerca. La Pet ha un doppia fonte di radiazioni ionizzanti: i raggi X della tac e i raggi gamma della sua componente scintigrafica, quindi una metodica che eroga una grande quantità di radiazioni, sicuramente maggiore di altre metodiche.
Per questo essa viene riservata esclusivamente a situazioni la cui natura neoplastica è già eccertata con altre metodiche e semplicemente serve a fare un bilancio più accurato dell'eventuale estensione al corpo della neoplasia.
Le ricordo che negli Stati Uniti la medicina è quasi completamente privata e quindi ampiamente sottoposta a regole di mercato, per cui potrà imbattersi facilmente in sollecitazioni analoghe a quelle che si usano per vendere macchine ( la macchina X è la più veloce o accelerata, ma poi, su strada, cisono i limiti di velocità).
4- Se a 40 anni, età in cui si consiglia di eseguire la prevenzione secondaria e terziaria, un individuo cominciasse a sottoporsi a una TC-PET annuale per i successivi 40 anni, il danno oncogeno da radiazioni ionizzanti da potenziale diventa immanente, e un cancro alla tiroide, piuttostop che al polmono, piuttosto che una leucemia o un lifoma è garantito.
Concludo quindi, con il dott. Vallarino, che la più sofisticata delle tecnologie svincolata dal buon ragionamento clinico è come pretendere di vincere un gran premio con una Ferrari senza un pilota del rango di quella vettura necessita: se i piloti potessimo essere anche Lei o io o il buon Vallarino, non credo che la Ferrari si starebbe disperando , come fa, per la perdita di quello che era il suo primo pilota.
Con i saluti più cordiali.

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

[#3]
dopo
Utente
Utente
Mi fa piacere la vostra esaustività in merito al quesito che ho proposto,e vi rispondo.
In particolare, ho letto molte cose interessanti sulla PET sul seguente sito , http://www.roentgenpraxis.de/new_htm/italia/medicina_nucleare_e_pet.htm ( il sito di uno studio radiologico tedesco ) , su cui è riportato chiaramente che "Negli USA i pazienti si sottopongono come misura preventiva una volta all'anno alla PET. " . Da qui sono sorte parte delle mie curiosità. Inoltre, mi auguro sinceramente che la medicina non dipenda più ,in un futuro non troppo imminente, dal suo lato umanistico , ma solo da riscontri obiettivi e scientifici. Non sempre , purtroppo , è possibile conoscere nei dettagli la storia clinica familiare, nè è possibile avere un rapporto cosi stretto medico-paziente, specie nei casi in cui la fiducia nel medico curante è molto bassa (casi molto frequenti,e non solo per esperienza personale) .
[#4]
Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, ho visto il sito da Lei indicato: è uno studio privato di Monaco, che , per ammortare gli alti costi della tecnologia PET e degli altrettanto alti costi di gestione ( la tecnologia utilizza sostanze radioisotopiche preparate quasi al momento da acceleratori di particelle),spaccia per informazione scientifica un volantino pubblicitario, cercando di allargare al massimo il bacino di utenza della macchina anche oltre confine, proprio accentuando l'inesistente ruolo della PET sulla prevenzione, che fa si che qualsiasi soggetto debba avere bisogno della metodica.
La diagnosi dell'ischemia miocardiaca con la sola cardioscintigrafia produrrebbe una mole enorme di falsi ischemici essendo fortemente soggetta ai falsi positivi; lo stesso dicasi per le neoplasie.
Per questo la scintigrafia in genere e la PET in particolare, resta un esame di seconda o terza istanza di fronte a un quadro clinico sospetto, eventualemnte confermato da altre tecnologie.
Non dimentichi mai che la medicina è una necessità ma anche un bene di consumo, né più né meno del pane o di un abito.
Cordiali saluti