Fallimento terapia conservativa ernia recidiva l5-s1

Da fine maggio ho un forte dolore esteso all'arto inferiore dx esito di una recidiva ernia discale L5-S1 operata con nel 2005 presso il rep.neurochirurgia di Careggi,con tecnica di "microdiscectomia secondo CASPAR".
Success. a tale intervento,non ho MAI lamentato episodi antalgici a carico dell'arto inf. dx,quindi circa 4 anni,fino alla comparsa,lenta ma in costante peggioramento dalla scorsa primavera,di bruciore alla gamba,all'anca,al polpaccio,con frequenti formicolii sotto la pianta del piede dx.Dall'inizio di giugno ho avuto problemi nel decubito notturno,effettuabile solo su superfici rigide,tavolo o pavimento,e solo per non più di tre consecutive,pena una invalidante sensazione di dolore e bruciore che,dalla cauda equina,si irraggia al piede dx.Ho perso circa 18 kg,per una intervenuta inappetenza e cambiamento di umore causati dal critico stato antalgico che mi hanno portato vicino una forte depressione,visto il fallimento di qualunque terapia conservativa adottata:n°2 cicli di iniezioni intramuscolari "Miotens+Voltaren"ripetute con intervallo di una settimana l'una dall'altra(una iniez. pro die per 6 gg,nel mese di giugno)passando alla cura con intramuscolo di Bentelan(abbinate con le iniezioni di voltaren-miotens serali)per 10 gg.in luglio.Per la precisione,alla fine di ogni ciclo di terapia farmacologica,non ho MAI avuto sensazione di sollievo,anzi il quadro antalgico si è sempre più accresciuto.
Mi sono sottoposto a RMN il 13 agosto,questi gli esiti:(sovrapposti a precedente PMN di controllo effettuata nel nov. 2007 )Riduzione lordosi lombare con raddrizzamento rachide.moder. alteraz.artrosiche su contorni somatici verteb.antero-laterali.Speco verteb. ampiezza norm.Nel limite cono midollare e cauda equina.Esiti di emilamitonomia dx a liv .L5-S1 sacco durale moder. stirato a dx per fenomeni cicatriz.Disco L5-S1 degenerato,assottigliato con modes. protrusione circonferenziale più evidente in sede posteriore e paramediana-intraforaminale ma non più ernie discali recidive.Anche disco L4-L5 degen.assot.con ampia protr. circonferenziale impronta sia il sacco durale che entrambi le tasche radicolari con i canali di coniugazione.in associazione una piccola fissurazione dell'anello fibroso in sede poster. centrale ma no evidenti ernie.Disco L2-L3 degener. a ridotto spess.associati piccoli nodi intraspongiosi di schmorl di natura degenerativa sulla limitante somatica inf.di L2.Allo stesso liv. presenza di una minima protrus. discaledi tipo erniario in sede intraforam.sx che impronta appena la radice nervosa emergente.Gli altri dischi intervertebr. lomb. sono normali.(referto del 2007)Sovrapponendo quello del 2009 si aggiunge che a livello L5-S1 è comparsa un'ernia discale a dx in conflitto con la radice S1 dx.
Attualmente sono in cura,dalla fine di agosto scorso,presso la terapia del dolore di Careggi, effettuate n°3 epidurali con cortisone in loco ma nessun beneficio significativo rilevato.Sono molto provato e indeciso sul da farsi.
Grazie
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

se il nuovo esame del 2009 ha rilevato un'ernia L5-S1 destra la cui sintomatologia é resistente al trattamento antidolorifico e la sua sintomatologia é congrua con tale ernia, probabilmente l'intervento chirurgico di exeresi dell'ernia é l'opzione migliore.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

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dopo
Utente
Utente
Quale tipo di intervento,questa volta ed in questo quadro clinico,presumibilmente potrebbe essere il più idoneo al mio quadro clinico???Tra le tante tecniche adottate in campo di neurochirurgia(invasiva,miniinvasiva etc.etc.)quale potrebbe essere ad hoc per un soggetto come il sottoscritto,alto 190 cm,normalmente sui 90/92 kg??Si possono prevedere inserti di protesi nella zona di l5-s1???
Grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
la sintomatologia che riferisce mi sembra del tutto congrua con il reperto della RM e quindi, come Le ha già detto il dr. Perrini, l'intervento chirurgico penso sia più che indicato.
Per quanto riguarda la tecnica chirurgica, essa va valutata dallo specialista che La dovrà operare.
In linea generale Le posso anticipare che, in caso di recidiva con presenza di tessuto cicatriziale, l'approccio più indicato è la discectomia tradizionale, sempre con metodica microchirugica, e lisi delle aderenze.
Ci sarà poi da valutare l'eventuale innesto di cage, ma questo, come Le dicevo, è da valutare direttamente.

Con cordialità