Rimozione stabilizzazione vertebrale: rischi e necessità di terapia intensiva?

Gentili buonasera mia madre ha subito una stabilizzazione vertebrale dorsolombare d12 l2, ha ancora forti dolori a causa di fratture in l4 l5, stenosi del canale e numerose ernie, ha fatto una visita da altro specialista che le vuole rimuovere la stabilizzazione già fatta e farne una lunga sino alle sacrali, ma siccome viti è barre sono cementate ci son dei rischi nel toglierla?
(aggiungo che nella parte della stabilizzazione non ha particolari dolori) Inoltre il medico ha parlato di terapia intensiva, subito dopo l'intervento e trasfusioni...
È necessaria la terapia intensiva dopo la stabilizzazione vertebrale?

Quali son i rischi?

Vorrei più pareri se possibile da parte vostra Grazie mille
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 361
Gentile Paziente,
il quadro che descrive è complesso e merita grande prudenza decisionale. Al riguardo, le premetto alcuni punti importanti:
1. La stabilizzazione D12 L2 già eseguita e cementata, in assenza di dolore locale o segni di complicanze (mobilizzazione, infezione, cedimenti), non rappresenta di per sé un problema e, in linea generale, non viene rimossa se non strettamente necessario.
2. La rimozione di viti e barre cementate comporta rischi significativi, tra cui: sanguinamento importante, possibile indebolimento osseo, danni neurologici, aumento dei tempi operatori.
Proprio per questo motivo, io ho sempre evitato la rimozione se il mezzo di sintesi è stabile e asintomatico.
Il dolore riferito a livello L4 L5, in presenza di stenosi del canale ed ernie, è verosimilmente indipendente dalla stabilizzazione dorsolombare già eseguita.
Un’estensione lunga della stabilizzazione fino al sacro è un intervento maggiore, che può richiedere: monitoraggio in terapia intensiva post-operatoria, possibile necessità di trasfusioni
soprattutto in pazienti fragili o anziani.
In sintesi, la rimozione di una stabilizzazione funzionante e non dolorosa non è una scelta routinaria e va valutata solo se esistono motivazioni precise e documentate.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/

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