lombalgia acuta: alternative per dolore forte?

Chiedo cortesemente un consulto per una lombalgia acuta che si presenta con un forte dolore alla bassa schiena, maggiormente sul lato destro, che non mi consente di svolgere le normali attività quotidiane, l’unica posizione di sollievo è in piedi.
Dal rm risultano ernie lombari e stenosi.

L’ultima volta per una settimana ho potuto fare micro sonni seduto.
Dopo ha terapia di diclofenac e cortisone ha iniziato ad attenuarsi, poi con le posizioni di Mckenzie ho avvertito un netto miglioramento e riallineamento.
Ora sono nella stessa condizione e chiedo se ci fosse una terapia alternativa che mi consenta perlomeno di diminuire il dolore, davvero davvero forte, a volte mi sento mancare talmente la fitta.

Grazie anticipatamente.
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 364
Gentile Utente,
da quanto descrive si tratta di una lombalgia acuta su base degenerativa, in un quadro già noto di ernie discali e stenosi lombare, con una riacutizzazione dolorosa importante. Il fatto che il dolore sia prevalente lombare (più a destra), peggiori nelle posizioni sedute, migliori stando in piedi e che in passato abbia risposto a cortisone e alle posizioni di McKenzie, è molto coerente con una sofferenza meccanico-discale, senza elementi che facciano pensare, al momento, a una urgenza neurologica.
Nelle fasi acute come quella che descrive, non esistono soluzioni miracolose , ma un approccio combinato che spesso consente di ridurre significativamente il dolore: riposo relativo (evitare sforzi e posture prolungate, ma non immobilità assoluta), terapia antalgica, anti-infiammatori per breve ciclo, se già efficace in passato, e miorilassanti, se presente contrattura marcata. Proseguire con le posizioni di McKenzie solo se chiaramente benefiche, evitando forzature nella fase acuta.
È indicato un controllo specialistico se il dolore non si riduce dopo alcuni giorni di terapia adeguata e compaiono dolore irradiato persistente alla gamba, deficit di forza, alterazioni della sensibilità oppure se compaiono disturbi sfinterici (evenienza rara, ma da non trascurare). In assenza di questi segni, anche se il dolore è molto intenso, la gestione resta conservativa nella maggior parte dei casi.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/

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