Asportazione dell'epidermoide

Gent.dottori, sono una donna di 52 anni, sono affetta da spina bifida e, dal 06/08/2007, mi sono sottoposta ad una risonanza magnetica con tecnica TSE T1 e T2 sul piano sagittale, SE T1 sul piano assiale, STIR sul piano sagittale, completato dopo somministrazione e.v. di MdC con tecnica TSE T1 con soppressione del grasso sui piani sagittale ed assialeun epidermide.
Mi è stata diagnosticata una schisi dell’arco neurale nel tratto compreso tra L2 ed il sacro, con apofisi spinosa duplice nel tratto L3 – L5. Inoltre, il canale vertebrale, nel tratto compreso tra L1 ed L2, appare ampliato ed è occupato da una formazione espansiva grossolanamente ovalare(diametro cranio-caudale massimo di circa 50 mm, antero-posteriore massimo di circa 24 mm) di segnale disomogeneo, tenuemente iperinteso rispetto al liquor in T1, sostanzialmente isointenso in T2. La lesione presenta margini netti e regolari ed aderisce alle radici della cauda, che appaiono divaricate, ed al polo inferiore del cono midollare. Essa non mostra sostanziali variazioni del segnale dopo iniezione e.v. di MdC paramagnetico; si segnala soltano una sottile stria di impregnazione lineare in corrispondenza del suo polo craniale, nel punto di contatto con il cono midollare. L’insieme dei reperti rende compatibile l’ipotesi di una neoformazione intradurale del tipo disembriogenetico verosimilmente epidermide. Aspetto diastematomielico del segmento midollare compreso nel tratto D12 – L1 con idromielia consensuale. Filum terminale ispessito in tutto il suo decorso, aderente in corrispondenza di L5 – S1 alla superficie anteriore di una formazione lipomatosa. Riduzione di segnale in T2, per fenomeni disidratativi dei dischi intersomatici del tratto esaminato. Lieve protusione postero-mediano del disco intersomatico D11 – D12 con modesta impronta sul sacco durale.
Avendo riportato per intero la diagnosi fattami, vorrei essere messa al corrente riguardo alla percentuale di rischio che comporterebbe un’operazione chirurgica di questo genere e quali ospedali sono all’avanguardia rispetto a queste tecniche.
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Dr. Christian Soda Neurochirurgo 52 2
Non ha descritto i suoi disturbi!!!
Ad ogni modo è necessaria una valutazione Neurochirurgica per decidre e pianificare l'eventuale intervento chirurgico
Ad ogni modo noi siamo attrezzati per interventi di questo tipo con monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio
Ma credo che nella sua città i colleghi siano ben in grado non solo di decidere se è necessario fare l'intervento, ma anche eseguirlo
Dott. Christian Soda
Divisione Neurochirgia di Bolzano
tel segr 0471909716

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dopo
Utente
Utente
Lei ha perfettamente ragione,nel tentativo di darLe più materiale medico possibile, ho dimenticato la cosa principale:i sintomi.In realtà,l'unico sintomo,se così si può definire,è l'improvvisa incapacità a muovere la gamba destra.In pratica,nel camminare,mi sono scoperta trascinarla.Però questo disturbo non mi crea ne fastidio ne dolore fisico,mi risultava semplicemente inspiegabile,ed è stato per questo motivo che mi sono rivolta al mio medico curante.
Sperando di aver risposto esaurientemente alla sua domanda,la ringrazio per l'interessamento.
Spero che con questa ulteriore e-mail,sia Lei sia altri suoi colleghi,possiate darmi ulteriori informazioni.
Ancora grazie
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Dr. Christian Soda Neurochirurgo 52 2
Ha anche presentato disturbi sfinterici ( difficolta nella minzione), alterazioni di sensibilità in prossimità dei genitali? Se i disturbi sono di recente insorgenza,sarebbe opportuno che si sottoponesse a visita Neurochirurgica considerato il fatto che comunque un impaccio motorio all'arto inferiore destro di recente insorgenza è presente!
Rimango a disposizione

Dott. Christian Soda
Divisione di NEurochirurgia Ospedale Centrale di Bolzano
tel Neurochirurgia 0471 909716

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dopo
Utente
Utente
Egr.Dottor Soda,
come le dicevo nella precedente e-mail,l'unico sintomo che mi si è presentato è quello all'arto destro inferiore,il quale persiste ormai da circa 8 mesi.
Precedentemente alla richiesta di un consulto su questo sito,avevo già ottenuto un consulto con un neurochirurgo della mia città,il quale mi ha consigliato un intervento chirurgico.Dato che il suddetto medico mi ha detto che i rischi per questo intervento sono notevoli,specificando che potrei restare inferma,e che secondo lui questo genere di intervento non era necessariamente da svolgere in tempi brevi (dovrebbe dipendere dall'avanzamento o meno della malattia),mi sono interessata a raccogliere il maggior numero di pareri possibili,ed è per questo che mi sono rivolta a Lei e ai Suoi colleghi.
Non vorrei essere inopportuna ma,secondo lei,il rischio è veramente così alto?E' possibile quantificarlo in percentuale?
A prescindere dalla risposta che mi darà,La vorrei ringraziare per il tempo e le energie che mi sta dedicando.
Le auguro una buona serata
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Dr. Christian Soda Neurochirurgo 52 2
Il rischio di un peggioramento della motilità a carico degli arti inferiori e di disturbi sfinterici esiste realmente in percentuale non superiore al 10%;i rischi si riducono se l'intervento viene effettuato in mani esperte e con il monitoraggio neurofisiologico, ma si ricordi che il rischio non è mai zero!!!
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dopo
Utente
Utente
Egr. dottor Soda,
la ringrazio per la cortesia e la disponibilità dimostratami in questi giorni.Le sue risposte mi hanno dato modo di comprendere meglio alcune cose e mi hanno tranquillizzato rispetto ad altre.
La ringrazio ancora
Cordiali saluti
Anna Panico
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dottor Soda,
non so se si ricorda della signora Anna Panico.Io sono la nipote e le scrivo per informarla che mia zia,alla fine,ha sostenuto l'intervento,soprattutto grazie ai suoi consigli.L'operazione ha avuto esito positivo e lunedì prossimo sarà rimessa dall'ospedale (è stata operata venerdì 12).
Ritenevo opportuno informarla riguardo all'operazione,quanto meno per la cortesia e l'interesse dimostratoci.
La ringrazio ancora e le auguro una buona giornata.
Distinti saluti
Renata Panico