Emorragia cerebrale intraparenchimale

Buonasera,
vorrei avere più informazioni riguardo questa patologia, perchè mercoledì scorso purtroppo mio padre è stato colto da un'improvvisa e devastante emorragia cerebrale.
Mio padre ha 54 anni è una persona sana, non fuma, non beve alcool, è attento all'alimentazione per mantenere bassi i livelli di colesterolo e trigliceridi,soffre ogni tanto di emicrania e nulla più.
Eppure quel pomeriggio accusava dolori alla testa.Poi alle ore 19 ha iniziato a barcollare, non riusciva piu a parlare se non a emettere suoni quasi incomprensibili dalla bocca, e durante il trasporto in ospedale, avvenuto in auto, ha vomitato e ha perso conoscenza.
Siamo riusciti a trasportarlo all'ospedale di Nola(NA), dove è arrivato in stato di incoscienza e dove ha ricevuto i primi soccorsi. Dalla prima TAC è venuta fuori questa emorragia cerebrale, e i medici ci hanno detto che doveva essere immediatamente trasportato in un reparto che potesse accoglierlo. Dopo circa 3 ore il 118 ha trovato posto all'ospedale di Nocera Inferiore(SA), dove è stato condotto e sottoposto a intervento, per rimuovere la massa di sangue presente nella sua testa.
Per fortuna è riuscito a superare l'operazione e la notte successiva, ed ora a quasi una settimana di distanza la situazione è molto triste. Mio padre giace ancora in stato di coma farmacologico.
I medici ci hanno riferito che ha avuto una emorragia intraparenchimale molto grave, che ha irrorato di sangue tutta la parte destra del cervello,che lui è arrivato all'ospedale già in stato di coma, e che, come diretta conseguenza di questa emorragia, è subentrata un'ischemia.
Allo stato attuale dicono che il cervello è in sofferenza,che è presente un edema importante nella zona colpita,e che non si potrà togliere dallo stato di coma farmacologico per tentare di risvegliarlo finquando l'edema non sarà riassorbito dai tessuti.
Purtroppo di buone notizie non ce ne sono, se non quella che almeno fino a questo momento le condizioni sono "stazionarie", ossia che l'edema non è migliorato ne peggiorato.
La nostra paura più grande è che questo si possa espandere anzichè retrocedere, e i medici sono stati molto chiari nel dire che nonostante le condizioni stazionarie mio padre è in grave rischio. Io non cerco conforto, perchè sono del parere che le false speranze siano inutili, e che bisogna essere sempre preparati al peggio.
E queste sono parole che vi scrivo con un macigno nel cuore e le lacrime agli occhi,perchè mio padre è sempre stata una brava persona, generosa e disponibile con tutti,un lavoratore onesto che si è sempre spaccato in 2 per la famiglia.Lo dimostra il fatto che non solo noi, ma un intero paese ora piange e prega per lui.
Sinceramente non merita questa triste sorte, è per questo che vorrei sapere se è stato fatto tutto il possibile o c'è ancora qualcosa che si potrebbe fare.Ho letto su internet in merito ad un "catetere ventricolo-peritoneale".
Cos'è? Potrebbe servire a qualcosa?
Ringrazio con tutto il cuore chi mi risponderà.
[#1]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signore,

le sono vicino nel dolore che lei sta provando.
Pur non potendo dare giudizi in assenza di immagini, da ciò che lei scrive è evidente che sono state eseguite tutte le manore terapeutiche necessarie.
Il catetere ventricolare o ventricolo-peritoneale cui fa riferimento è necessario inserirlo nei ventricoli cerebrali solo qualora si verifichi una condizione nota come idrocefalo, ossia l'aumento del contenuto di liquor all'interno delle cavità ventricolare a causa di un disturbo della sua naturale circolazione e riassorbimento.
L'inserimento del catetere ventricolare è una procedura che fa parte dell'armamentario di tutti i neurochirurghi e se ce ne fosse stata necessità, sono sicuro che i colleghi lo avrebbero già inserito.
Di cuore le rivolgo i miei più sinceri auguri.
Cordialmente,

Dr. Christian Brogna, MD, PhD
Neurochirurgo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta repentina. Oggi ci hanno detto che la situazione è sempre stazionaria ma c'è stata una diminuzione dell'anisocoria, il che dovrebbe essere un piccolossimo e cauto segnale di miglioramento.
Ovviamente aspettiamo la tac dei prossimi giorni per sapere l'evoluzione dell'edema.Magari se non le è di disturbo la tengo aggiornata,dato che mi farebbe piacere ascoltare anche il parere di un altro medico.
Cordiali saluti e grazie ancora.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve,
ad oggi sono 15 giorni che mio padre è in coma. Venerdì scorso gli sono stati tolti i sedativi e in seguito è rimasto in coma fisiologico fino ad oggi. La situazione sembrava stazionaria quando ieri abbiamo ricevuto una notizia poco rassicurante.L'anisocoria delle pupille si è ripresentata e i medici hanno ipotizzato che l'edema si stesse espandendo. Ma non sono del tutto sicuri dato che secondo loro le possiblità che una situazione stabile da diverso tempo possa peggiorare sono esigue, percui hanno fissato ad oggi una visita oculistica per stabilire se questa anisocoria fosse determinata da un danneggiamento del nervo ottico. Osservando mio padre in questi giorni in effetti ho notato che l'occhio destro era molto gonfio e dalle palpebre usciva un liquido giallastro.Infatti ci è stato poi riferito che è presente un edema proprio sopra l'occhio destro.
Da quello che ho potuto capire,se così fosse potrebbe perdere l'occhio destro, ma in compenso non sarebbe un danno del sistema nervoso centrale, ma del solo nervo ottico.
Qual'è il vostro parere? C'è una qualche prospettiva positiva? E soprattutto, è stato fatto tutto il possibile fino ad ora o c'è ancora qualcosa che si potrebbe fare?
Sono molto demotivato e confuso,i medici sono pessimisti e per giunta le informazioni che riceviamo dai vari dottori sono molto frammentarie, a volte addirittura incoerenti.
Sulla mia famiglia già distrutta continuano a piovere cattive notizie, e mi farebbe tanto piacere ascoltare il parere di qualche altro medico. Anche se dovese essere negativo, almeno saprò che si sta facendo tutto il possibile, e soprattuto avrò un parere quantomeno "oggettivo" della situazione.
Ringrazio anticipatamente della risposta.
Cordiali saluti.
[#4]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signore,

in queste situazioni così complesse è sempre molto difficile fare una prognosi. Quelle che apparentemente sono notizie "incoerenti", in realtà riflettono la necessità che i medici hanno nell'intervenire su situazioni contingenti e molto complesse, in cui molteplici fattori contribuiscono a determinare il quadro clinico. La scrupolosità dei colleghi ha voluto che abbiano chiesto un parere degli oculisti proprio per non lasciare nulla di intentato ed chiarire l'origine dell'anisocoria.
Di cuore, i miei più sinceri auguri.

Cordialmente,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Brogna,
le scrivo perchè mio padre non c'è più. Se n'è andato il 18 Giugno. Purtroppo l'edema è diventato maligno e non c'è stato niente da fare. La ringrazio per la sua disponibilità a nome mio e a nome del mio papà, che avrebbe fatto lo stesso.
Spero con tutto il cuore che un giorno la medicina possa progredire al punto che, disgrazie come questa, siano prevenibili come una semplice influenza.
Da oggi sosterrò sempre la ricerca affinchè, professionisti come lei, in futuro, abbiano i mezzi per contrastare questi mali, augurandomi che nessuno possa provare il dolore che sto provando io adesso.
Grazie di cuore.
[#6]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Caro Signore,

grazie per il suo messaggio e le sue parole.
Mi dispiace molto per suo papà e per Lei che naturalmente ne porta le sofferenze. Lavoriamo e studiamo tutti i giorni affinchè i nostri pazienti possano avere un decorso migliore. La ricerca, come lei stesso afferma, è fondamentale in un paese civile, soprattutto quando è affidata a giovani energetici e brillanti. Perchè, sebbene sia vero che la ricerca sia basata su procedimenti logico-matematici, tuttavia il miglior modo per verificarne la veridicità è la creatività (Giambattista Vico).

Christian Brogna

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