Spondilolistesi istmica bilaterale - Cerco Neurologo a Roma per operazione

Salve a tutti, ragazzo di 29 anni, pratico attività di pesistica. fisico atletico, 189cm per 87kg.

Ho dolori al tratto lombare da 2 anni circa e da 6 mesi il dolore si è fatto presente anche al gluteo sinistro e alla gamba sinistra fino a sopra il calcagno e alla pianta del piede a volte.
In questi due anni ho fatto di tutto, all'inizio credendo che fosse una protusione ho fatto agopuntura, ozonoterapia, fisioterapia. Da quando è iniziato il dolore al gluteo non riuscendo piu a stere trnaquilamente seduto(purtroppo lavoro da seduto) ho visto altri due medici, il primo mi ha detto di fare un operazione di stabilizzazione della vertebra. Il secondo mi ha detto che non mi avrebbe mai consigliato l'operazione perchè lo scivolamento non è ampio e mi ha prescirtto ancora della fisioterapia(tecar, laser, massaggi e posturale) ora sono già 10 sedute di fisio, ma la situazione non cambia di molto, non riesco a stare seduto dal dolore della gamba sinistra. Ho eseguito a dicembre Risonanza e Lastra e entrambe mostrano spondilosistesi istmica bilaterale. Allego i referti della risonanza poco sotto.
Vorrei sapere a questo punto cosa mi consiglia di fare? vorrei risolvere questo problema perchè a 29 anni non credo di resistere molto cosi! essendo anche una persona che ama lo sport e non riuscirebbe a stare ferma per contenere il dolore.

Ho già visto due osteopati, uno 2 anni fa e mi fece dei trattamenti dall'orifizio anale, e uno pochi mesi fa che mi ha fatto vedere solo delle posture per tutti i giorni. Sinceramente dopo aver speso tanti soldi vorrei solo qualcosa di risolutivo perchè cosi non riesco ad andare avanti.

Risonanza magnetica della colonna Lombosacrale
Riduzione della fisiologica lordosi lombare. Avanzati fenomeni degenerativi interessano i dischi intersomatici L2-L3 ed L5-S1 che appaiono ridotti in ampiezza e segnale. Discreta anterolistesi (7 mm) di L5 su S1 in rapporto a lisi istmica bilaterale.
Allo stesso livello scivolamento sottolegamentoso del disco intersomatico che determina riduzione di ampiezza dei forma di coniugazione in modo piu evidente sul versante sinistro. Assenza di immagini da ernie discali estruse. L'ampizza del canale vertebrale osseo risulta conservata. Normale aspetto delle componenti della cauda.

Risonanza colonna cervicale
Scompara delle fisiologica lordosi cervicale. Discreti fenomeni degenerativi interessano i dischi intersomatici C3-C4 C4-C5 C5-C6 che risultano modicamente ridotti in ampiezza e segnale.
Agli stessi livelli si apprezzano protusioni ad ampio raggio degli anulus discali con minima impronta sul profilo anteriore del sacco durale. Assenza di immagini da ernie discali estruse. L'ampizza del canale vertebrale osseo risulta conservata. Normale decorso calibro e segnale della corda midollare

Cerco un ottimo Neurochirurgo a roma specializzato su questo tipo di informazioni che possa visitarmi ed eventualmente operarmi.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
manipolare l'orifizio anale per correggere una lisi istmica con spondilolistesi oltre che non indicata, deve essere stata per Lei molto dolorosa vista la distanza tra l'ano e la vertebra interessata.
Non commento oltre!
La lisi istmica con spondilolistesi viene trattata solo chirurgicamente.
A Roma non mancano neurochirurghi che Lei può consultare direttamente per avere le indicaziioni più idonee.
A distanza non è possibile, per cui ci si deve limitare a delle consideraziioni generiche derivanti da quel che Lei ci trasmette.
La lisi è una frattura, quindi va consolidata poichè il rischio può essere quello di un ulteriore scivolamento della vertebra con trazione sulle strutture nervose lì vicine.
L'intervento, in mani esperte, è praticamente privo di rischi.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
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Dr. Enrico Borrelli Chirurgo apparato digerente, Angiologo 22 1
Non è la mia specialità, ma mi sembra veramente impossibile trattare una spondilolistesi per via... anale, non chirurgicamente. Senza un elemento stabilizzatore dopo qualunque manovra le vertebre ritornano come prima o mi sbaglio?

Dr. ENRICO BORRELLI

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signore,
esiste in effetti una tecnica di stabilizzazione, ma limitata alle vertebre L5 ed S1 che prevede l'approccio per via pararettale, ma non certamente per via anale.
Tale metodica,brevemente,consiste nell'applicare una vite di congrui calibro e lunghezza, che comprenda la S1 e la L5, utilizzando come via di accesso una piccola incisione in sede pararettale (dx o sx) e,sotto controllo radioscopico, nello "spingere" la vita fino alle suddette vertebre.
Tale procedura è utilizzata nelle spondilolistesi di 2°/3° grado, ha il vantaggio di evitare l'approccio posteriore lombosacrale a seguito del quale le reazioni cicatriziali post chirurgiche, il maggior sanguinamento, possono produrre sequele fastidiose.

Nel Suo caso probabilmente sarà necessario utilizzare tale tecnica, ma ciò lo potrà stabilire solo lo specialista che La visiterà.
"I trattamenti dall'orifizio anale" da parte di un Fisiatra sono, a volte, indicati nelle coccigodinie.
Cordialmente
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. signore, intervengo anch'io da chirurgo ortopedico e da Fisiatra sull'argomento.
Questo si che è un caso di vera " patologia interdisciplinare", che può tecnicamente coinvolgere diversi specialisti.

Le ha già detto tutto ampiamente in maniera dotta il collega Migliaccio:
Quanto scrive nello specifico mi trova in perfetta sintonia tecnica.

Anche riguardo alcune coccigodinie, dice bene il neurochirurgo Migliaccio; alcune si trattano spesso attraverso la " medicina manuale"; ed io da ortopedico - fisiatra , ovvero con " riduzione e/o allineamento manuale " in casi di una sublussazione o frattura modicamente scomposta coccigea, attraverso la via rettale ne ho trattate diverse con ottimi risultati.

Infine, concordo in pieno con il collega Borrelli, anzi aggiungo: non c'entra proprio nulla una esplorazione rettale.
Non è catalogato in nessuna procedura chirurgica di stabilizzazione delle spondilolistesi lombosacrali alcun approccio chirurgico anale.
Un intervento di stabilizzazione chirurgica vertebrale ha ben altri accessi chirurgici appunto..
Cordiali saluti



Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte.

Vorrei sottolineare che quando ho fatto il trattamento per via anale non avevo ancora i risultati della risonanza ed erano i primi tempi che sentvo mal di schiena. Non ricordo perchè mi fece quel trattamento, ma sicuramente non per riallineare la spondilolistesi(che neanche sapevo di avere) e fu per fortuna una cosa molto delicata.

Mi pare di capire che l unica via è l intervento chirurgico?

Potrebbero essere utili una lastra in estensione e flessione e un elettromiografia?

Qualcuno di voi sà consigliarmi il nome di un dottore specializzato nell'intervendo che descriveva il dottor Migliaccio?(non so se è possibile ma nn so proprio a chi rivolgermi, e su internet ho letto molti casi di gente che si è trovata malissimo nel post operatorio)

quindi la diagnosi del dottore che mi sta facendo fare fisioterpia e ginnastica posturale ha poco senso?

Il dolore che sento sotto al gluteo sinistro, e leggermente sotto la gamba fino a sopra il calcagno è dato sempre dal proplema dei nervi che vengono toccati dalla vertebra che è scivolata? e il dolore è esattamente il nervo sciatico o puo essere altro?

rischio qualcosa se ritardo l'intervento? non so magari si "rovinano" i nervi?

grazie a tutti, ho mille dubbi e sto davvero male...
[#6]
dopo
Utente
Utente
aggiungo un ultima cosa,
volevo sapere se la tecnica pararettale descritta dal dottore sia meno invasiva di quella "normale" cio eseguita a livello lombosacrale.

grazie
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Attivo dal 2012 al 2018
Ortopedico, Neurochirurgo
gentile signore,
la sua patologia, stando al referto di rmn che assumo naturalmente con il beneficio d'inventario, è chiaramente una spondilolistesi, con lisi istmica bilaterale, con uno scivolamento di circa 7 mm, quindi di 1° grado. Fin qui l'indicazione chirurgica di per sè non sarebbe da porre strettamente, Lei però riferisce la presenza di una sintomatologia (da verificare naturalmente con una visita da parte di uno specialista) di tipo lombosciatico a sinistra che, sempre stando al referto RMN, potrebbe essere sostenuta da un parziale interessamento del forame di coniugazione L5-S1 sinistro da parte di materiale discale protruso, il che potrebbe far propendere per una decisione chirurgica. Per il resto sono assolutamente d'accordo con i Colleghi che mi hanno preceduto per quanto riguarda la terapia non convenzionale a cui ha accennato.
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
come ho avuto modo di dirLe, per poter porre indicazione chirurgica è necessario visionare le immagini radiologiche e visitarLa.
Una spondilolistesi sintomatica va corretta chirurgicamente utilizzando mezzi di fissazione, a maggior ragione se concomita un'ernia del disco e,ancor di più, se è presente una lisi istmica bilaterale.
L'intervento cui accennavo non può considerarsi non invasivo. E' un intervento che necessita di anestesia generale e di una ferita chirurgica per l'accesso di circa 5-7 cm.
L'indicazione a tale tecnica non è a discrezione del chirurgo, ma la scelta va ponderata in base a diversi parametri clinici,radiologici ecc.

Come accennava il collega Mastrostefano la Sua sintomatologia sciatalgica può essere dovuta a compressione della radice S1 ad opera di materiale discale.
Seppur la tecnica, che sommariamente ho descritto, consente, durante le manovre di impianto della vite, anche l'asportazione del tessuto discale,se questo è presente anche nel forame in cui passa la radice nervosa S1, spesso è problematico riuscire ad asportarlo.

In questi casi si deve utilizzare la via tradizionale microchirurgica (ovvero intervento condotto al microscopio operatorio) per la discectomia, oltre a provvedere, in caso di instabilità, all'applicazione di diverso sistema di stabilizzazione.
Per entrambe le metodiche, i rischi di complicanze gravi sono praticamente vicino allo zero.

Sono certamente utili i radiogrammi dinamici (in max estensione e max flessione) e anche l'elettromiografia.

Cordialmente
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. signore vorrei aggiungere a quanto detto dai colleghi, che condivido in pieno, che la fisiochinesiterapia e la ginnastica medica, di attivazione del rachide, vanno bene in linea di massima, ma nel caso clinico specifico si deve analizzare la percentuale della loro efficacia, considerando la necessità molto fondata di un trattamento chirugico.
Tenendo anche conto di una possibile concomitante ernia discale da analizzare oltre che con un esame clinico anche eseguendo un esame elettromiografico agli arti inferiori, per valutare se vi è un deficit neurologico o meno.

Per quanto riguarda poi la sua richiesta di colleghi autorevoli esistenti nella Capitale, validi per tali interventi chirurgici, devo dirle che a Roma esistono diversi Colleghi validissimi sia ortopedici che neurochirurghi e Centri di eccellenza di chirugia vertebrale cui può rivolgersi .
Cordiali saluti

[#10]
dopo
Utente
Utente
sono molto soddisfatto delle risposte che mi sembrano conferire tutte verso l'intervento, su carta.
Credo che prenoterò l'ennesima visita da un neurochirurgo a roma, e vediamo cosa ne esce fuori. Spero però prima di eseguire un elettromiagrafia e una lastra in max estensione e max flessione per avere un quadro completo da presentare allo specialista.
Avevo un ulteriore dubbio, sempre in termini generci, com'è il postoperatorio? tempi per riprendere a camminare, per riprendere a lavorare(faccio un lavoro al pc, quindi sto quasi tutto il tempo seduto) e per riprendere l'attività fisica? ricordandovi che sono un uomo di 29 anni con fisico attualemente ben allenato.

inoltre credo sia necessaria una fisioterapia riabilitativa, è corretto?

grazie ancora a tutti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Caro signore,
il periodo di convalescenza è attorno ai 30 giorni (periodo più o meno standard e più o meno variabile per questo tipo di interventi).
Per la ripresa delle attività fisiche è bene attendere almeno 60-70 giorni.
La fisioterapia non è necessaria se non c'è nulla da riabilitare.

Cordiali saluti
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Dr. Giancarlo D'Andrea Neurochirurgo 21 1
Il trattamento di una spondilolistesi da lisi istmica putroppo non può essere di tipo conservativo e soprattutto il trattamento eseguito per via anale solleva diversi dubbi.
Vi è da sottolineare che verosimilmente il primo chirurgo da lei interpellato aveva fondate ragioni nel proporle l'intervento.
in primo luogo la sua patologia è correlata ad un'instabilità della colonna per mancata fusione congenita del compartimento posteriore ed articolare con le masse somatich/peduncolari vertebrali ciò rende del tutto inutile qualsivoglia manipolazione poichè al massimo può risolvere temporaneamente il problema muscolotensivo contratturale che tuttavia al successivo carico o torsione si ripresenterà come prima.
va poi notato che la sua listesi superiore ai 7 mm non è affatto banale ma è al passaggio tra il I ed il II grado della scala di meyerding, scala di riferimento per tale patologia, e quindi non può essre assolutamente sottostimata.
il suo sovrappeso determina inoltre da un lato l'insorgenza della clinica algica di una patologia congenita ma compensata fionora, e che ha proprio intorno alla sua età un primo picco di incidenza, e dall'altro lato la scarsa probabilità di risoluzione per via conservativa.
Concordo sulla necessità di una visita per porre con certezzaa indicazione chirurgica purtuttavia sulla base di quanto riportato in documentazione radiologica e clinica la mia opinione propende verso una stabilizzazione percutanea del segmento instabile.
Cordiali saluti
Giancarlo D'Andrea

Dr. Giancarlo Dandrea