Protusione discale l5-s1

Buongiorno,
ho 30 anni e da quasi tre anni soffro di problemi alla schiena; problema che mi è sorto dopo aver sollevato in modo scorretto dei pesi e che all'inizio si è manifestato con un improvviso dolore che è partito dalla schiena e si è irradiato lungo tutta la gamba. Passato il dolore acuto durato alcune settimane mi è rimasto un dolore sulla parte parte destra nella zona lombosacrale della schiena, una specie di puntura non forte ma costante, che diventa più forte quando piego il busto in avanti, quando faccio degli sforzi o a volte anche mentre sono seduto e spesso si irradia nella gamba, nella zona dietro il ginocchio e nel polpaccio. Alcuni mesi fa sono andato a farmi una RM e il risultato è stato il seguente:
"in L5-S1 il canale vertebrale appare ristretto per una protusione posteriore delle fibre dell'analus dei dischi intervertrebali che deformano il profilo anteriore del sacco durale e la cui estensione laterale riduce l'ampiezza del recesso inferiore dei forami di coniugazione. A tale livello la stenosi appare asimmetrica e prevalente sul versante laterale di dx del canale vertebrale, dove il disco intervertebrale entra in conflitto con la tasca radicolare di S1. In L5-S1 il segnale dei dischi intervertebrali appare ipointenso nella sequenza T2 dipendente per fenomeni di disidratazione delle loro componenti".
Nonostante in questi anni abbia fatto varie visite e sedute da fisioterapisti, fisiatri e osteopati questo problema continua a persistere e volevo chiedere se a questo punto può convenire l'intervento chirurgico. Ultimamente ho letto di una tecnica chiamata PLDD (trattamento laser percutaneo decompressivo), potrebbe essere indicata nel mio caso? altrimenti esistono altre tecniche mininvasive che potrebbero essere più indicate?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Sicuramente esistono tecniche mininvasive (non solo percutanee pure) per la risoluzione delle sofferenze dele radici nervose spinali a livello lombare.
Se ha piacere di documentarsi, legga gli articoli che ho scritto in MinForma sull'argomento.
D'altra parte, Lei avrà sicuramente cercato, e trovato, in internet numerosissimi articoli sull'argomento essendo la tecnica mininvasiva conosciuta e praticata da una miriade di decenni ( i primi albori si fanno risalire a poco dopo la fine della ultima guerra mondiale).

Il problema è individuare l'indicazione nel Suo caso della tecnica in parola, per cui La inviterei a farsi visitare da un Neurochirurgo della Sua zona che esegue la mininvasiva (non confonda la mininvasiva con la tecnica microchirurgica che è così detta perchè si utilizza il microscopio operatore ma che mantiene tutte le carateristiche fondamentali della via di approccio a cielo aperto, cioè la tecnica classica).

Auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per l'attenzione e per la celere risposta.
Purtroppo non conosco neurochirughi specializzati in tecniche mininvasive qui in Piemonte, ho provato a cercare su internet ma non ho trovato molto; saprebbe per caso dirmi se si può trovare da qualche parte un elenco di neurochirurghi specializzati in tecniche mininvasive o comunque darmi qualche indicazione su come fare a trovarli?
Un'ultima domanda: gli interventi mininvasivi sono fatti tutti in anestesia locale o certi vengono fatti in anestesia totale?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Non siamo usi ad indicare Centri o Colleghi per ovvii motivi.
Tutti gli interventi in mininvasiva che ho fatto e che ho visto fare si sono svolti in anestesia locale.
Saluti cordiali.
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dopo
Utente
Utente
Capisco, la ringrazio comunque.
Cordiali saluti