Una asportazione

Egregi dottori Buongiorno, vi scrivo per avere un Vs consulto in merito al mio caso. Sono passati quasi tre anni da una asportazione di disco intervetebrale L4-L5 (ICD-9-CM Lateralità sinistra 80.51), ad oggi con nuova RM del 28.02.13 l'esito è questo:
Mediante sequenze di acquisizione SE, FSE, 3D FIESTA e STIR sono state ottenute immagini sui piani sagittale ed assiale per controllo di precedente indagine eseguita in questa sede in data 30/03/2012. Nello studio odierno, a L4-L5 è possibile apprezzare una netta accentuazione della protrusione precedentemente visualizzabile; essa, attualmente, assume le caratteristiche di una evidente formazione erniaria postero-mediana paramediana bilaterale che comprime e deforma la parete del sacco durale, determinando una riduzione del diametro antero posteriore del canale rachideo, giungendo in conflitto con le radici di L5 all'origine bilateralmente, in verosimile maggior misura a sinistra. Invariata la minuta componente erniaria debordante lungo il terzo superiore del recesso laterale di sinistra. Parimenti invariata l'estensione intraforaminale bilaterale, fatta eccezione per una dubbia e comunque lieve accentuazione ìn corrispondenza del versante inferiore del forarne di coniugazione di destra. Indispensabile correlazione clinica e valutazione specialistica. Invariati gli esiti chirurgici. Possibile lisi istmica a sinistra
Invariate come entità e focalità le protrusioni discali precedentemente visualizzabili a L3-L4 e L5-S l.
Accentuati i fenomeni degenerativi a carico dei massicci articolari a L4-L5 con degenerazione del ligamento interspinoso e piccolissima raccolta cistica in corrispondenza dei tessuti molli extrarachidei paraspinosi, sempre a sinistra. Ad oggi mi viene diagnosticata la possibilità di intervento per stabilizzazione vertebrale più eventuale nucleoplastica di L3-L4. Voi cosa mi consigliate di fare?
Cordialmente.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
è possibile, anche e soprattutto in base ai sintomi che accusa,ma che non ci riferisce, che sia necessario un intervento chirurgico.
A distanza, senza vedere le immagini, senza valutare eventuali segni clinici evidenziabili alla visita,senza complete notizie anamnestiche (cioè della Sua storia clinica), non è possibile dare alcun parere in tal senso.
In questi tre anni,è stato bene? Se no, ha fatto delle terapie mediche o fisiatriche?
Inoltre le metodiche e tecniche chirurgiche devono essere attentamente valutate avendo un completo e oggettivo quadro del caso.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,Le invio cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la Sua Risposta Dottore, I mie problemi sono iniziati nel 2010 con dolori al gluteo fino ad arrivare alla completa immobilizzazione del piede sinistro. Operato come accennato prima dopo intervento ho iniziato a fare nuoto (come consigliato dal neurochirurgo che mi ha operato). Dopo circa un anno sono stato di nuovo colpito da forti dolori che mi hanno costretto un mese a casa con cure di antidolorifici e cortisone. Sono stato in cura da una fisiatra che ha riscontrato con una elettromiografia un danno neurogeno cronico all'arto inferiore. Da metà febbraio sono nuovamente a casa con dolori a tutte e due le gambe e dolori fortissimi ai testicoli! Il medico mi ha consigliato una visita specialistica ma il neurochirurgo che mi ha operato ha escluso un secondo intervento sulla stessa ernia, mentre l'ortopedico vertebrale da me sentito in un secondo momento mi ha consigliato intervento di stabilizzazione vertebrale. Ho smesso assunzione di cortisone mentre sto continuando la cura con Lyrica e antidolorifico al bisogno Patrol.

La ringrazio nuovamente Dottore e le invio i mie più cordiali saluti.