Protusione l5-s1: coblazione?

Ho 43 anni e faccio un lavoro mediamente pesante a livello fisico
ma che comunque mi fa restare in piedi circa 12 ore al giorno.
Non ho mai avuto problemi di schiena, a parte qualche strappo
sporadico dovuto al classico colpo d'aria o sforzo improvviso.
L'anno scorso, a maggio, ho iniziato ad aver male al gluteo sx e
alla gamba sx, prima sopportabile poi, via via sempre più doloroso
fino a dovermi fermare per quasi 2 mesi perchè impossibilitato a muovermi.
La TAC eseguita ha evidenziato una protusione discale in L5-S1 lieve
e, una successiva visita da un neurochirurgo ha escluso deficit
motori.
Sono stato sottoposto ad una discolisi e un mese dopo, visto il
perdurare del dolore, ad una neurolisi. Piano piano il dolore è
scemato, ma solo per un paio di mesi, poi ad ottobre si è ripresentato
anche se in maniera più lieve, fino ad Aprile. Adesso ho un dolore
costante tutti i giorni anche se non invalidante come l'anno scorso.
Nel frattempo, mi sono fatto visitare da un ortpedico e da un altro
neurochirurgo anche dopo aver effettuato un'altra Risonanza Magnetica,
che mi hanno prescritto terapie, medicinali e mi hanno raccomandato
entrambi di non operarmi.
Ora, la mia domanda è: visto che in queste condizioni tutta la mia vita
ne risente, sia sul lavoro che nel privato, perchè nessuno consiglia
o perlomeno prospetta un intervento di coblazione?
Tenendo presente i rischi insiti in un intervento chirurgico e, di cui
sono ben cosciente, perchè la maggior parte dei medici mira a non
operare il paziente, facendogli fare mille cure con medicinali anche
pesanti, terapie e quant'altro dicendogli che forse prima o poi passerà?
Ma i mesi, o gli anni in certi casi, sono persi in sofferenze, tempi per
terapie, costi....e la nostra vita? Ci sono tecniche innovative, di cui
i medici sono a conoscenza ma di cui nessuno parla: perchè?
Se qualche medico vorrà rispondere, senza polemica ma spiegandomi le
ragioni di questo comportamento, gliene sarò grato.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. Signore,
le varie tecniche sia conservative che chirurgiche non sono valide per tutti e per tutte le patologie discali e/o della colonna vertebrale.
L'indicazione a un intervento va posta dopo attenta valutazione sia dei sintomi soggettivi che oggettivi del paziente sia degli esami strumentali eseguiti o di altri eventualmente necessari per l'approfondimento diagnostico.
Per quanto riguarda il Suo caso non posso dirLe molto in un consulto on-line.
Deve sapere che alcuni tipi di intervento, come la coblazione, hanno un buon risultato nel circa il 75-80% dei casi, ma deve anche sapere che questa non è una tecnica innovativa che ha sostituito la chirurgia tradizionale. Essa ha le sue precise indicazioni come ogni atto medico e chirurgico.
Non conoscendo oggettivamente il Suo caso, non so darLe un parere sulle decisioni dei Colleghi,delle cui decisioni non ho motivo di dubitare.
Da parte mia posso esprimere la mia convinzione personale e cioè che per una sintomatologia lomboscialtalgica che non regredisce con una terapia più o meno conservativa, va individuata la causa e, se essa è chirurgica, conseguentemente trattata.
Disponibile per eventuali ulteriorii chiarimenti, La saluto con cordialità.