Lombosciatalgia dx

Lo scorso 4 novembre mentre è a lavoro il mio compagno (39 anni, 66chili x 180cm) avverte dolore nella zona lombare dx. Per circa 10 giorni si astiene dal lavoro, e si sottopone a terapia (dicloreum, voltaren, muscoril, tutto per via inframuscolare) non traendone beneficio alcuno. I dolori che gli impediscono l'attività lavorativa (è un'operaio edile) gli consentono comunque di camminare, star seduto, dormire e svolgere autonomamente le attività quotidiane. Dopo circa dieci giorni però i dolori si acuiscono e irradiano lungo la gamba destra. Per due volte ho dovuto portarlo al pronto soccorso perché i dolori erano lancinanti, sulla parte esterna della coscia e del polpaccio. Al pronto soccorso si limitano a somministrargli un calmante. Da allora non può camminare, né star seduto e anche a letto la sola posizione che gli permette di controllare relativamente il dolore è quella fetale, disteso sul lato dolente, con l'altra gamba flessa in avanti. Il neurochirurgo che l'ha visitato a domicilio sospetta un'ernia discale l4 l5 e dall'esame obiettivo riscontra Lasègue + primi gradi, areflessia rotulo dx, forza e sensibilità in ordine. Consiglia: gastroprotettore, Targin 10, medrol 16 due cp al giorno x i primi 5gg, quindi una compressa per successivi 10gg. L'obiettivo, dice il neurochirurgo, è rimetterlo in piedi così da poter fare tac o rm per accertare le cause della lombosciatalgia. Dopo i primi 5 giorni è stato meglio, è riuscito ad andare in bagno e lavarsi quasi autonomamente. Ieri notte però i dolori sono tornati fortissimi lungo tutta la gamba (lamenta un dolore intermittente e pulsante, tale da contorcersi). La fase acuta del dolore è quasi sempre di notte.
Sono davvero preoccupata. Il mio dubbio alla luce di tutto questo è, in che modo fargli fare la tac o la rm se non riesce a mantenere la posizione supina?
Ringrazio chiunque vorrà aiutarmi.
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Egr. Signora,
indubbiamente i sintomi lamentati dal suo compagno fanno pensare alla presenza di una ernia discale.E' quindi importante cercare di eseguire in tempi rapidi una TAC o una NMR. Purtroppo non sempre le terapie antidolorifiche riescono a far passare del tutto i sintomi. Considerando che la durata di un esame TAC ( e quindi il tempo in cui il paziente rimane supino) e' decisamente minore rispetto alla NMR, direi che sarebbe meglio programmare appunto una TAC riservando la NMR solo nel caso in cui il quadro diagnostico non fosse chiaro. Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente

dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
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dopo
Utente
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Grazie Dottore per la sua disponibilità. Effettivamente anche il neurochirurgo a cui ci siamo affidati ha suggerito una TAC, dice che dato il fisico molto asciutto potrebbe essere sufficiente.