Recidiva di formazione erniaria
Il mio ragazzo ha problemi alla schiena ormai da anni. Ha subito due interventi chirurgici, il primo con aspirazione, andato malissimo, e il secondo "tradizionale" all'humanutas di Milano dal neurochirurgo Dott. Rodriguez.
In queste ultime tre settimane i dolori si sono acutizzati, ed è nuovamente sorto il problema sciatica, con dolori persistenti e forti a tutta la gamba, e parziale insensibilità di essa. C' stata una terapia al cortisone prescritta al ps, ma non avendo fatto effetto, sempre al ps, gli è stata prescritta una terapia all'oppio con somminustrazione in loco di alcuni ml di morfina. Ha eseguito di urgenza un rm, che ha dato i seguenti risultati (la visita dal Medico l'ha il 18 agosto).
Normale allineamento e atteggiamento del rachide lombare. Nei limiti della norma le dimensioni del canale spinale. Appare normale la regione del cono della cauda.
In corrispondenza dello spazio L5-S1, sede di precedente intervento chirurgico di laminectomia dal lato sx, si riconosce recidiva di formazione erniaria lateralizzata a sx responsabile di compressione sul sacco durale e silla tasca radicolare S1. Sono presenti inoltre in più diffusi aspetti involuti del disco con perdita del suo segnale nelle sequenza aTR lungo e riduzione del suo spessore.
Parzialmente interessato da materiale discale il forame di congiunzione dal lato sx in assenza di compressione sulla radice L5.
In iniziale aspetto degenerativo, si riconoscono anche a livello L4-L5 con riduzione del suo segnale nelle seuqenza T2 dipendenti e minima armonica impronta sulla superficie anteriore del sacco durale. Liberi i forami di coniugazione. Nei limiti della norma l'aspetto dei restanti dischi.
Volevo una lettura di questo responso di rm, perchè alcune cose proprio non le capiamo (e il 18 agosto sembra vicino, ma per chi è in ansia come noi è ben lontano).
Grazie in anticipo Egreggi Dottori.
In queste ultime tre settimane i dolori si sono acutizzati, ed è nuovamente sorto il problema sciatica, con dolori persistenti e forti a tutta la gamba, e parziale insensibilità di essa. C' stata una terapia al cortisone prescritta al ps, ma non avendo fatto effetto, sempre al ps, gli è stata prescritta una terapia all'oppio con somminustrazione in loco di alcuni ml di morfina. Ha eseguito di urgenza un rm, che ha dato i seguenti risultati (la visita dal Medico l'ha il 18 agosto).
Normale allineamento e atteggiamento del rachide lombare. Nei limiti della norma le dimensioni del canale spinale. Appare normale la regione del cono della cauda.
In corrispondenza dello spazio L5-S1, sede di precedente intervento chirurgico di laminectomia dal lato sx, si riconosce recidiva di formazione erniaria lateralizzata a sx responsabile di compressione sul sacco durale e silla tasca radicolare S1. Sono presenti inoltre in più diffusi aspetti involuti del disco con perdita del suo segnale nelle sequenza aTR lungo e riduzione del suo spessore.
Parzialmente interessato da materiale discale il forame di congiunzione dal lato sx in assenza di compressione sulla radice L5.
In iniziale aspetto degenerativo, si riconoscono anche a livello L4-L5 con riduzione del suo segnale nelle seuqenza T2 dipendenti e minima armonica impronta sulla superficie anteriore del sacco durale. Liberi i forami di coniugazione. Nei limiti della norma l'aspetto dei restanti dischi.
Volevo una lettura di questo responso di rm, perchè alcune cose proprio non le capiamo (e il 18 agosto sembra vicino, ma per chi è in ansia come noi è ben lontano).
Grazie in anticipo Egreggi Dottori.
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie mille per la celere risposta.
Chiedo inoltre, se la terza operazione con conseguente cicatrice, può provocare ulteriori problemi. Ed anche se in questo caso oltre alla rimozione dell'ernia, ci potrebbe essere anche un intervento diretto sulle vertebre (non so come si chiama, ma so che mettono una "placca" per bloccare le vertebre coinvolte).
E' possibile inoltre che con della fisioterapia (eseguita in ricovero, tipo Centro di cura Maugeri di Monetscano (PV) ll'ernia si possa spostare non incidendo più sul nervo?
Chiedo inoltre se per queste problematiche, esiste una cura con le cellule staminali, o se è ancora in fase di sperimentazione.
Chiedo inoltre, se la terza operazione con conseguente cicatrice, può provocare ulteriori problemi. Ed anche se in questo caso oltre alla rimozione dell'ernia, ci potrebbe essere anche un intervento diretto sulle vertebre (non so come si chiama, ma so che mettono una "placca" per bloccare le vertebre coinvolte).
E' possibile inoltre che con della fisioterapia (eseguita in ricovero, tipo Centro di cura Maugeri di Monetscano (PV) ll'ernia si possa spostare non incidendo più sul nervo?
Chiedo inoltre se per queste problematiche, esiste una cura con le cellule staminali, o se è ancora in fase di sperimentazione.
[#3]
L'intervento di artrodesi (così si chiama l'intervento per "bloccare" le vertebre) è una procedura che ha le sue precise indicazioni, come anche le eventuali terapie fisiche riabilitative.
La scelta terapeutica deriva da una precisa indicazione che scaturisce dall'attenta valutazione clinica.
Al momento l'utilizzo delle cellule staminali è solo sperimentazione.
La scelta terapeutica deriva da una precisa indicazione che scaturisce dall'attenta valutazione clinica.
Al momento l'utilizzo delle cellule staminali è solo sperimentazione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 05/08/2008.
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