Ernia discale con frammento espulso, migrato caudalmente

Cari Dottori,
vi chiedo un consulto in merito alla RM rachide lombo sacrale:
Mantenuto l'allineamento metamerico del muro posteriore.
Nei limiti della norma le dimensioni del canale spinale.Il disco L5-S1 è erniato in sede mediana -paramediana sin. con associato frammento discale espulso, migrato caudalmente, cjhe determina effetto compressivo sul sacco durale e sulle corrispondenti emergenze nervose di S1e S2.
Il disco L4-L5 tende a debordare lievemente dai profili ossei.
Ridotto il seganle degli ultimi 2 dischi lombari in rapporto a disidratazione. Lieve spondilosi margino somatica con associate alterazioni di segnale, di significato degenerativo osteocondrosico a livello delle limitanti somatiche contrapposte L5-S1.
Il cono midollare è normale x morfologia dimensioni ed intensità di segnale.
Da una settimana ho dolore lombo sacrale che si è irradiato alla gamba sinistra e al piede, le cui dita sono intorpidite.Al polpaccio ho poca sensibilità.
Sto assumendo tapentadolo 100mg -2 al die- ho fatto una flebo di morfina.
Il dolore si è alleviato, al mattino è più forte. ma la gamba rimane "pesante ".
Mi consigliate l'ozonoterapia? Devo andare da un fisiatra, da 1 neurochirurgo o da 1 ortopedico? GRAZIE DAVVERO PER L'OTTIMO SERVIZIO CHE CI OFFRITE!

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
da quanto riportato nel referto, si tratterebbe di un'ernia discale espulsa con effetti compressivi sulle radici nervose che si distribuiscono agli arti inferiori.
I sintomi riferiti sarebbero congrui con tale situazione patologica.

Pur nei limiti della consulenza a distanza, è verosimile che la terapia sia chirurgica, soprattutto se per calmare il dolore deve ricorrere alla morfina.
L'ozonoterapia (da eventualmente praticare in sala operatoria), nell'ernia espulsa, è controindicata
I disturbi della sensibilità sono un chiaro segno di sofferenza della radice nervosa che non vanno sottovalutati.
In ogni caso per una decisione terapeutica è indispensabile la valutazione clinica.

Gli specialisti che si occupano di chirurgia dell'ernia discale sono il neurochirurgo e l'ortopedico.
Il Fisiatra credo che in questo caso non sia indicato.

Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie mille Dottore per la celere risposta!
Ho prenotato la visita da un neurochirurgo, come da lei indicato
Il dolore sembra alleviato, sto assumendo ancora il farmaco sopra descritto, ma cerco di evitare l'assunzione per 2 volte/die, sopportando il dolore finchè posso.
Non ho provato il cortisone.
Mi stavo già apprestando a prenotare in ambulatorio l'ozonoterapia ma, visto il Suo prezioso consiglio, ho evitato. Le chiedo, da ignorante in materia:
perchè l'ozonoterapia è controindicata nell'ernia espulsa? GRAZIE DAVVERO!!!

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
l'ozono-terapia effettuata in ambulatorio non ha nessun vantaggio in quanto il gas non viene introdotto a livello dello spazio discale, ma solo nei muscoli paravertebrali (della schiena) e non si comprende come possa raggiungere quella determinata ernia discale.

Può dare un pò di sollievo al dolore di origine muscolare esattamente con un buon massaggio.

L'introduzione invece del gas nello spazio discale, da attuarsi in sterilità e in sala operatoria con controllo radiologico, può dare qualche vantaggio quando il disco è ancora contenuto, ovvero non erniato (erniare= venir fuori), in quanto provoca la riduzione della pressione intradiscale, ma non asporta nulla.

Se l'ernia è espulsa, introducendolo in quel punto, il gas danneggerebbe le radici nervose interessate dal materiale discale.

Cordialmente
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Utente
Utente
E' STATO CHIARISSIMO, gentile Dottore.
Sono passati 12 giorni dall'inizio della fase dolorosa, le cose vanno meglio, anche se al mattino e alla sera le fitte alla natica, all'altezza della tibia e caviglia esterna sono insopportabili. Il dolore alla schiena è quasi scomparso. Le dita del piede sono tornate sensibili, non del tutto il polpaccio.
In attesa della visita, Le chiedo se impacchi caldi possono dare giovamento.

Leggevo inoltre in Internet che l'ernia puo'"seccare" da sola. Potrebbe succedere anche nel mio caso, vista la RM?
GRAZIE!!!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
è necessario che Lei si faccia visitare. L'assenza di dolore non sempre è un buon segno poichè potrebbe essere invece indice di danno alla radice che non condurrebbe più al cervello la sensazione del dolore.

Un 'ernia col tempo può, diciamo così, perdere la sua forza compressiva, ma il problema sta nel valutare se in questo lasso di tempo non avrà creato danni.

Cordialmente
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, ho appena effettuato la visita neurochirurgica che ha rilevato" Presenza di irritazione di L5e S1 sin., lieve ipoestesia su S1 sin. Lasegue debolmente positivo a sin. ai massimi gradi, Lasegue indiretto negativo, possibile la stazione eretta sulle punte e sui piedi. Presa visone del quadro clinico e delle immagini radiologiche non si pongono al momento indicazioni di carattere neurochirurgico." Mi è stato consigliato metilprednisolone , e 1 altro antinfiammatorio.
Il medico mi ha detto che l'ernia è molto grossa, e se non avesse visto bene le immagini avrebbe pensato a 1 neurinoma( detto a voce, è corretto il termine che ricordo?). Ora sono un po' preoccupata, ma il medico ha scartato subito l'idea perchè si vede il "buco" dell'ernia.(confermata dalla risonanza.) Grazie per l'attenzione, cordialità

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
non avendo a disposizione le immagini e non visitandoLa, non posso che astenermi da ogni ulteriore considerazione, visto che il collega che L'ha visitata ha espresso la sua.

Cordialmente
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Utente
Utente
BUONGIORNO GENT. DOTTORE,
Le scrivo per dirLe che i farmaci assunti non hanno avuto l'effetto sperato: il dolore si è ripresentato fortissimo, le fitte partono dalla natica e arrivano al tallone, seguendo tutta la coscia esterna.
Il metilprednisolone, 2x 16mg e l'indometacina, 25mgx3, più il paracetamolo 1000mg x2 sembrano meno efficaci del solo tapentadolo da 100mg x 2 che ho preso per qualche giorno.
Sono al sesto giorno di cura, devo arrivare a quindici. Dovrei iniziare a calare il cortisone.
Cosa mi consiglia?
Quando mi diceva che l'ernia può far danni, intende che è necessario il riposo assoluto? Io lo sto facendo da 3 giorni, nel senso che sono a letto, ma ho più sollievo se mi muovo, fermandomi quando il dolore è insopportabile: è sbagliato?
Grazie mille, Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
la terapia farmacologica antiinfiammatoria e antidolorifica è una cura per i sintomi e non per la causa dei sintomi.
Ora, se i disturbi che Lei riferisce sono causati dall'ernia (che sembrerebbe anche abbastanza voluminosa), tali sintomi potranno un pò regredire, ma sono destinati a ripresentarsi.
E' come se Lei avessi un chiodo conficcato nella pianta del piede. Se assume farmaci il dolore potrà passare, ma il chiodo sarà sempre lì, se non verrà tolto.

Il mio riferimento a possibili danni alla radice nervosa che ha la funzione di "far muovere" i muscoli di un arto inferiore, è appunto paragonabile al chiodo.
Spesso in questi casi, anche il riposo non è sufficiente.

Sulla terapia prescritta non posso dire nulla a distanza, ma da ciò che racconta credo che questa non sia molto efficace, anche eventualmente cambiando farmaci.

Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie Dottore, è stato ancora una volta chiarissimo.
Pensi che a distanza di qualche ora da quando Le ho scritto oggi, il dolore è minimo: fino a stamattina era insopportabile.

Confermo che l'ernia è molto voluminosa, e aggiungo che il mio canale vertebrale è piuttosto spesso, per cui, secondo lo specialista, sono stata fortunata.

Non essendo indicata l'ozonoterapia, se non risolverò dovrò obbligatoriamente rifare una visita.
Per concludere, se ho ben capito, possono esserci recidive, e se si ripetono in continuazione, l'intervento è l'unica soluzione? Grazie di nuovo!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Quali recidive signora? Lei non è stata mai operata (mi sembra di capire).
Per recidiva si intende la formazione di una ulteriore fuoriuscita di tessuto discale dopo l'intervento, anche se molto raramente.

Buona serata
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Utente
Utente
Mi scusi, intendevo ricadute, episodi dolorosi a ripetizione.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
il dolore, a seconda anche della propria soglia di sopportazione, può anche essere tollerato e, tutto sommato, esser considerato ancora un buon segno di integrità della radice nervosa.
Come Le ho già esposto in precedenza, la scomparsa del dolore non sempre è un segno di remissione e di guarigione, perchè la sua assenza può voler dire che tale sensazione non viene più trasmessa a livello cosciente in quanto la radice nervosa è danneggiata ed ha perso tale capacità "di comunicazione" con il cervello.

Vista l'ora, buona notte!
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Utente
Utente
Grazie di cuore Dottore per la pazienza e la disponibilità.
Le stringo virtualmente la mano.