Adenoma ipofisario
Egregi Medici,sono stata operata nel settembre 2012 nel reparto di Neurochirurgia di Udine,l intervento è andato bene,sono seguita dall endocrinologo e sono a posto con gli esam.Il neurochirurgo che mi ha operato e da cui mi rivolgo annualmente per il controllo dalle Rm mi dice che tutto e ok,(sono stata operata per via nasale).Ma dopo pochi mesi dall intervento ho cominciato a soffrire di stenosi nasale dalla parte dell'intervento,con problemi di puss e sangue a giornate anche abbondanti,sto facendo due cicli di 10gg per due mesi di antibiotici e cortisone l'endocrinologo mi ha consigliato i rivolgermi ad un buon Otorinolaringoiatra.Questi mi ha detto di rivolgermi ad un bravo neurochirugo,come posso risolvere questa situazione?come potete aiutarmi?Grazie Mirella
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Dr. Alessandro Rinaldi
Neurochirurgo, Neurologo
379 20 6
Salve
La via transnasosfenoidale è la via chirurgica ormai tradizionalmente seguita per l'asportazione di adenomi ipofisari. Ha il vantaggio di raggiungere la sella turcica, sede anatomica della ghiandola ipofisi, senza dover violare lo spazio intracranico. Ha lo svantaggio di passare attraverso aree potenzialmente 'contaminate' come la cavità nasale e il seno sfenoidale. Nel suo caso, vista l'insorgenza del disturbo a distanza di alcuni mesi dall'intervento e in assenza di segni di compromissione del sistema nervoso centrale, mi sembra adeguata l'indicazione ad una rinoscopia da effettuare a cura di specialista otorinolaringoiatra e da eseguire in centro specialistico ove sia immediatamente disponibile una consulenza neurochirurgica. Dove meglio del centro in cui è già stata trattata?
Cordiali saluti
dr Alessandro Rinaldi
Resp. Neurochirurgia Vascolare
Osp. S. Filippo Neri - Roma
La via transnasosfenoidale è la via chirurgica ormai tradizionalmente seguita per l'asportazione di adenomi ipofisari. Ha il vantaggio di raggiungere la sella turcica, sede anatomica della ghiandola ipofisi, senza dover violare lo spazio intracranico. Ha lo svantaggio di passare attraverso aree potenzialmente 'contaminate' come la cavità nasale e il seno sfenoidale. Nel suo caso, vista l'insorgenza del disturbo a distanza di alcuni mesi dall'intervento e in assenza di segni di compromissione del sistema nervoso centrale, mi sembra adeguata l'indicazione ad una rinoscopia da effettuare a cura di specialista otorinolaringoiatra e da eseguire in centro specialistico ove sia immediatamente disponibile una consulenza neurochirurgica. Dove meglio del centro in cui è già stata trattata?
Cordiali saluti
dr Alessandro Rinaldi
Resp. Neurochirurgia Vascolare
Osp. S. Filippo Neri - Roma
Dr. Alessandro Rinaldi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 21/11/2015.
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