Ernia cervicale

Buongiorno,
vi scrivo per avere un consulto in merito alla mia situazione cervicale. Premesso che, ovviamente, sto prenotando consulti con neurochirughi della mia zona che mi possano visitare di persona, riassumo brevemente la mia situazione: da alcuni mesi (circa da luglio 2015) ho iniziato ad avere saltuari fortissimi episodi di torcicollo (sensazione tipo crampo e blocco) sul lato sinistro del collo e spalla, con dolori che scendono lungo il braccio sinistro. Da allora i dolori alle braccia sono sempre aumentati e sono comparse anche parestesie e, ora, sono arrivata ad avere degli intorpidimenti molto pesanti ad entrambe le braccia. A febbraio ho eseguito una risonanza magnetica, riporto il referto:

REFERTO Mediante sequenze d'acquisizione spin-echo, fast spia-echo, gradient-echo e STIR sono state ottenute immagini sul piano sagittale e assiale per studio del rachide cervicale e del rachide dorsale superiore fino a D3. La giunzione bulbo-midollare e il midollo cervico-dorsale esaminati sono normali per morfologia e caratteristiche di segnale. Rachide cervicale rettilineo per raddrizzamento della fisiologica lordosi con minima tendenza all'inversione e la contigua corda midollare segue l'anomala curvatura rachidea. Nella norma le dimensioni del canale rachideo.
Nel tratto di rachide compreso fra C3 e C7 sono apprezzabili minime produzioni osteofitosiche marginali somatiche a distribuzione anteriore.
A C3-C4 minima salienza discale dai profili ossei posteriori che impronta lievemente lo spazio sub-aracnoideo premidollare.
A C4-05 modesta salienza discale dai profili ossei posteriori che impronta lo spazio sub-aracnoideo premidollare.
A C5-C6 ulteriore minima salienza discale dai profili ossei posteriori che impronta lievemente lo spazio sub-aracnoideo premidollare.
A C6-C7 ernia discale mediana-paramediana sinistra con componente discale scivolata inferiormente a prevalente espressione paramediana e laterale sinistra fino all'altezza del III medio del corpo vertebrale di C7 che oblitera lo spazio sub-aracnoideo premidollare e che deforma il profilo anteriore della contigua corda midollare nel cui contesto non si apprezzano aree d'alterato segnale.
Opportuno adeguata valutazione specialistica.
Posizione lievemente bassa delle amigdale cerebellari che affiorano lievemente attraverso il forante magno, reperto da considerare ai limiti della norma.

Il primo neurochirurgo che ho consultato mi ha prescritto una cura con punture di cortisone, muscoril e ketoprofene, a seguito della quale purtroppo non ho avuto alcun giovamento se non nei giorni stessi della cura. Al momento continuo a convivere con una grandissima debolezza alle braccia, fascicolazioni (anche alle gambe, forse si è infiammata anche la protrusione lombare che ho?), braccia e mani sempre con sensazioni di scosse e dolori e sensazione di intorpidimento.

E' possibile che la situazione migliori da sola col tempo, come mi è stato detto?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
può darsi che la situazione migliori nel tempo, ma non potendo tale lasso di tempo essere predeterminabile, il rischio grave è che i disturbi attuali peggiorino anche con deficit neurologici agli arti.

I farmaci sono efficaci nel ridurre i sintomi, ma non la causa e proprio per questo, perdurando la causa, non vanno somministrati a lungo, pena effetti collaterali a volte molto importanti e seri.

Pur nei limiti della consulenza on-line, dal solo referto della RM, è verosimile che sia l'ernia in C6-C7 la responsabile della compressione radicolare e forse anche mielica, cioè del midollo spinale, il che spiegherebbe le fascicolazioni (non attribuibili all'eventuale ernia lombare) e le scosse (di tipo scossa elettrica?)

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
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Utente
Utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la solerte risposta innanzitutto. Sì, le scosse assomigliano ad una debole scossa elettrica e sono più frequenti quando ho la testa appoggiata (quindi o sono sdraiata o seduta con la testa appoggiata ad un supporto), oppure se muovo la testa velocemente. Certo, per fortuna non sono continui e continuamente con la stessa intensità, ma quello che mi preoccupa è che la mia sensazione è che la situazione sia andata lentamente ma progressivamente andata a peggiorare nel tempo negli ultimi mesi, mentre dai medici consultati fin'ora mi è stato detto di aspettare perché è probabile che col tempo l'ernia, essendo ora idratata, vada a ridursi di dimensioni e quindi i sintomi vadano a migliorare. La mia paura è quella di fare nel frattempo qualcosa che possa invece peggiorarla, qualche movimento sbagliato o qualche, anche minimo, incidente in macchina, perché tutt'ora non sappiamo cosa mi abbia provocato l'uscita di questa ernia perché non ho mai avuto incidenti o fatto cose che potessero provocare danni al collo.

La ringrazio infinitamente per l'attenzione e la gentilezza,
cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
quelle "scosse" che Lei avverte con i movimenti del capo sono un segno (segno di Lhermitte) di compromissione del midollo spinale da compressione dell'ernia.
Attendere che l'ernia di disidrati è un rischio che non vedo perchè si debba correre.
Può darsi che col tempo l'ernia perda la sua "forza" compressiva, ma nel frattempo può danneggiare le strutture nervose (radici e midollo) che, sembrerebbero, già sofferenti.

L'ernia non solo può essere l'effetto di un trauma, ma si verifica per svariate ragioni che qui sarebbe lungo elencare.

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egregio dottore,
mi scusi se La disturbo ancora. Avrei piacere di avere un consulto in merito ai pareri che ho avuto dai medici che mi hanno visitata, sempre ovviamente tenuto conto dei limiti del consulto a distanza.

Due neurochirurghi di discreta fama mi hanno visitata e, valutando la risonanza e la visita, hanno ritenuto opportuno l'intervento chirurgico, in considerazione anche del fatto che, dopo tutti questi mesi e il tentativo con cure farmacologiche, non vi sia stata una remissione dei sintomi.

Ieri invece ho effettuato una EMG al braccio sinistro, richiesta proprio dal neurochirurgo che mi ha messa in lista di attesa per l'intervento, e il neurologo che me l'ha effettuata ha detto che a suo avviso l'intervento potrebbe anche essere rimandato in quanto i danni non sono tali da giustificare un intervento immediato. Dalla EMG risulta moderata sofferenza radicolare cronica senza segni di denervazione C7 sinistra, ipostenia con F=4+ tricipite brachiale sinistro, riflesso tricipitale debole a sinistra.

Questo neurologo sostiene che l'intervento a suo avviso sarebbe da fare solo se proprio non sopportassi più il dolore ed esclude categoricamente che questa ernia possa dare problematiche midollari, nonostante io gli abbia indicato che piegando la testa in avanti ho chiaramente questo senso di scossa/stiramento lungo la colonna e il retro delle gambe e formicolii alle piante dei piedi con senso di debolezza alle gambe. Per questi ultimi sintomi ha detto che potrebbe essere una carenza di potassio e magnesio ma ha escluso in modo chiaro che possa essere da imputarsi all'ernia... Cosa devo pensare? Non voglio in alcun modo passare per una persona ipocondriaca o eccessivamente preoccupata, vorrei solo capire i sintomi che ho da cosa derivano.

La ringrazio infinitamente per l'attenzione e la cortesia, cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
la mia ipotesi diagnostica, pur formulata a distanza, sembra esser stata confermata dal collega neurochirurgo.
Il neurologo, che per studi e formazione, non ha esperienza chirurgica, non dovrebbe fare quelle affermazioni, perché se, per operare, si dovesse attendere che compaiano sintomi importanti, si opererebbero solo pazienti in carrozzina.
Ma noi neurochirurghi operiamo proprio per evitare la carrozzina.

Comunque, signora, io da lontano non posso darLe una indicazione precisa, quindi spetta a Lei, avendo sentito due neurochirurghi (di cui uno L'ha visitata e valutato lo stato clinico) e un neurologo, fare la scelta.

Con cordialità
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Utente
Utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la solerte risposta, come sempre esaustiva e chiara. Sono perfettamente d'accordo con Lei, e infatti, fidandomi del Suo collega, avevo già deciso di eseguire l'operazione e l'EMG è stata eseguita proprio in previsione di questa su richiesta del neurochirurgo.

Mi sono permessa di chiedere nuovamente un Suo consulto per conferma ai miei dubbi solo perché mi sono sentita quasi "offesa" nella visita di ieri sentendomi dire che, allo stato attuale, l'operazione non sarebbe necessaria perché i sintomi non possono essere così invalidanti o il dolore così insopportabile. Diciamo però che sintomi anche di entità media protratti per tempi lunghi diventano logoranti, a mio avviso, soprattutto non potendosi permettere di stare a casa dal lavoro o smettere di guidare.

Colgo l'occasione per ringraziarLa ancora sentitamente e ringraziare per tutti i servizi offerti dal sito, un vero appoggio per chi ha bisogno di un consulto in più, complimenti davvero per la competenza, serietà e professionalità.

Un saluto
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