Dolori per recidiva ernia del disco l5-s1

Buongiorno,
mi chiamo angelo ho 42 anni e purtroppo ho dolori ad entrambe le gambe per una probabile recidiva di ernia a livello L5-S1. I medici contattati vedono che
ho sensibilità e movimento delle gambe quindi mi prescrivono farmaci contro il dolore presente tutto il giorno e la notte. Non mi posso arrendere ad una vita fatta di farmaci antidolorifici.
Attualmente frequento una palestra per tenere la schiena per
quanto possibile tonica ma dal 2000 ad oggi non ho una vita normale.

Cercando di essere breve:

-nel gennaio del 1998 per paralisi e dolori (bruciore) fortissimi
lungo tutta la gamba dx , vengo operato per ernia del disco L5-S1 dx. Dopo l'operazione tutto ok.

-nel giugno del 1999 eseguo Rx di controllo: si evidenzia poco spazio tra L4-L5
e una massa a livello L5-S1 dx probabile cicatrice post-chirurgica;

-dicembre 1999:dopo aver sollevato un grosso peso ho un episodio sciatalgico bilaterale con fortissimi dolori quasi di bruciore che partendo dai glutei si diramano fino alle ginocchia
sia all'interno che all'esterno delle ginocchia stesse, (dove per capirci si sentono i tendini)
e sotto la pianta del piede dx;

-il primo mese è stato durissimo, non riuscivo a stare in piedi per più di 5 minuti poi dopo 6 mesi sentivo i nervi
dentro le gambe "appicicosi o invischiati" e l'autonomia rimaneva sempre scarsa;
questo dopo aver provato di tutto dai farmaci alla fisiokinesi/osteopatia/nuoto/chiropratica ecc.

Dal 2001 in poi altri episodi dolorosi ma con una costante:
dolori persistenti giorno e notte dietro le ginocchia (interno/esterno) ci si può immaginare la psiche dove vada in questi casi.

Dal dic 2007 fino ad oggi: dopo aver corso 50-100 metri (non ricordavo che questa azione non dovevo farla..)
si sono aggiunti dei dolori dai glutei alle ginocchia.
Situazione attuale: dolori diffusi alle gambe che partono dai glutei fino alle ginocchia.
Le Tac più significative:
(dic 2000 TAC con contrasto): grossa ganga cicatriziale che circonda antero lateralmente a
dx il sacco durale inglobando massimamente l'immagine della radice. E' presente anche una debordanza
discale medio laterale sx che si avvicina all'immagine della corrispondente radice.

(sett 2003 TAC con ricostruzione 3D):
1- lieve rettilineizzazione della fisiologica lombare;
2- minimi segni di osteocondrosi intervertebrali a livello L5-S1 ove il disco intersomatico appare di spessore
marcatamente ridotto e con iniziali segni di degenerazione vacuolare;
3- a livello L4-L5 lieve protrusione posteriore del disco intersomatico;
4- a livello L5-S1 il sacco durale appare lievemente deviato a dx e si apprezza una ampia protrusione discale
più accentuata in sede mediana che prende contatto con il sacco e l'emergenza delle radici corrispondenti

Cosa gentilmente vi chiedo: se il movimento e la sensibilità alle gambe è a posto ma ho forti dolori
che comunque non mi permettono di avere una vita normale, quale azione potrei intraprendere?
Tenendo presente che, a causa dell'asportazione della milza per incidente stradale ho delle graffette metalliche
che escludono l'uso della RMN, che esami clinici potrei eseguire?

In attesa di una gentile risposta le/vi porgo i miei più cordiali saluti.
angelo
[#1]
Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Signore, la sua situazione e la descrizione che fa rende molto complessa una valutazione a distanza, non potendola visitare e visionare gli esami eseguiti.
Ritengo che non potendo fare la RMN può completare la diagnostica con un esame elettromiografico degli arti inferiori. Se l'ultima TC è del 2003, ripeterla.
Prima di pensare ad un nuovo intervento chirurgico, vista la percentuale di insuccessi dei reinterventi in chirurgia vertebrale mi rivolgerei ad un buon centro dove viene eseguita la terapia del dolore sistemica e locale. Proseguire, inoltre, con la fisioterapia.
Considererei un reintervento di lisi aderenziale solo dopo il fallimento di tutti i metodi conservativi a disposizione.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per la risposta e passo ad aggiungere nuovi elementi che potrebbero essere utili.

In 9 anni ho fatto terapie di tutti i generi e ho ottenuto sia un innalzamento della soglia di sopportazione del dolore che una migliore tonificazione della muscolatura paravertebrale ma, i dolori cronici sono sempre lì e quindi i momenti di sconforto non si contano più.

La elettromiografia così recita:
"anomalie delle condizioni prossimali esaminate mediante onda F riferibili alle ultime radici del plesso lombosacrale di destra in presenza di segni di sofferenza neurogena cronica nel territorio di L5-S1 a DX con prevalente interessamento di L5" (l'esame l'ho fatto molto tempo fa 20/01/2000 ma,le posso assicurare che i dolori sono i medesimi).

L'ultima TAC è in realtà del 22/07/04 (senza m.d.c. tec. volumetrica ad alta risoluz., con ricostruzioni elettroniche su piano sagittale e assiale):
" Evidente riduzione della fisiologica lordosi lombare.
Esiti di discectomia L5-S1.
Al medesimo livello aspetti di degenerazione vacuolare del disco intersomatico, cui si associa presenza di fibrosi cicatriziale epidurale e recidiva di ernia discale mediana, ma leggermente prevalente a dx., con compressione sul sacco durale e sulla radice di dx.
Retrolistesi 1 grado di L5 su S1.
Non immagini patologiche a livello degli altri spazi intersomatici esplorati."

Delle TAC del 2003 e del 2004 possiedo il CD-ROM.

Quando mi scrive "terapia del dolore sistemica e locale" cosa intende di preciso? Le chiedo questo per formulare bene la richiesta al mio medico di base.

La ringrazio fin d'ora per la cortese risposta.
Cordiali Saluti
angelo
[#3]
Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Angelo,
intendo dire che è bene che si faccia visitare da un anestesista specializzato in terapia del dolore per capire se dei cicli di infiltrazioni locali o una terapia antidolorifica sistemica ad azione centrale le può dare beneficio.
Come le ho detto, qualsiasi collega che la valuterà avrà la necessità di avere un esame neuroradilogico recente (oltre a quelli vecchi) per avere un valutazione realistica della sua situazione al momento della visita.
Cordialmente.