Cervicalgia e protusioni

Buongiorno a tutti e grazie per il servizio offerto su questo sito mi chiamo Dario ho 35 anni e cercherò di essere il più breve possibile nella descrizione del mio problema. Da circa 4 anni soffro di problemi al tratto cervicale; d'apprima si manifestava sporadicamente ed era una sorta di fastidio e rigidità ed iniziai così i primi trattamenti di fisioterapia (tens, tecarterapia) iniziando anche esercizi fisioterapici in palestra. Da due anni a questa parte il dolore è letteralmente aumentato e ha iniziato a presentarsi con più frequenza ed intensità iniziando a precludere le mie attività quotidiane compreso il lavoro (difficoltà a muovere la testa verso l'alto e nei movimenti laterali, vertigini e saltuariamente anche nausea). Così, in accordo con il medico curante, ho iniziato un percorso dall'osteopata associando sempre gli esercizi di fisioterapia e iniziando anche l'assunzione di farmaci (muscoril + voltaren intramuscolari,paracetamolo, sirdalud e altri antinfiammatori) notando un miglioramento temporaneo riguardante il dolore; decisi di effettuare una RSM in cui si riporta una diffusa riduzione di idratazione dei dischi, una minima protusione c3,c4 e minimi building discali c4-c5,c5-c6 senza segni di conflitto disco radicolare con le radici emergenti ( maggio 2017). Consultando un ortopedico ho iniziato a fare l'agopuntura e negli ultimi 2 mesi ho fatto anche l'ozoterapia, ma i risultati ottenuti sono pessimi; il dolore è diventato insopportabile e si ripresenta puntuale dopo qualche giorni terminato il ciclo di ozotepia. Anche la mia quotidianità a subito un notevole cambiamento costringendomi a rimanere a casa dal lavoro per più giorni a causa del dolore al tratto cervicale (ad oggi l'unico farmaco che mi aiuta è il medrol) e non riuscendo più a svolgere una vita normale. Ho deciso di rifare la RSM (Luglio 2018) e questo è quanto riporta l'esito:
Il canale spinale ha normali dimensioni.Riduzione della fisiologica lordosi. Lievi modificazioni degenerative spondilouncoartrosiche nel tratto compreso tra i metameri C3 e C7 ove si rilevano piccole protusioni posteriori, queste ultime determinano minima impronta degli spazi subaracnoidei anteriori corrispondenti che non risultano obliterati. Iniziale riduzione d'ampiezza dei relativi forami neurali su base degenerativa artrosica uncovertebrale. Normale aspetto delle restanti unità e normale intensità di segnale intrinseco delle corrispondenti porzioni midollari.
Vi chiedo gentilmente se secondo voi esiste la possibilità di migliorare la situazione o per lo meno non peggiorarla attraverso un intervento chirurgico in quanto ho fatto per anni molteplici trattamenti che non hanno però portato miglioramenti.
Grazie
dario
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
a distanza non ho la possibilità di esprimere un giudizio diagnostico e terapeutico.
Non posso non rilevare che qualsiasi terapia attuata non ha dato benefici e quella farmacologica, seppur può dare un po' di sollievo, non può essere prolungata a lungo, pena gravi effetti collaterali.
Detto questo è probabile che sia risolutivo l'intervento, ma non posso confermarlo senza una visita e la visione diretta degli esami eseguiti.

Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, grazie per la celere risposta. Prossimamente prenderò contatti per una visita presso il suo studio.
Cordialmente.
dario
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Quando vuole
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno a tutti, in data odierna ho fatto la visita di controllo da un neurochirurgo per fargli visionare le immagini della RSM. Secondo il suo parere non esiste alcuna possibilità d'intervento in quanto non sono presenti ernie e il suo consiglio terapeutico è quello di continuare con le terapie farmacologiche e fisioterapia.
Sono alquanto perplesso ma rispetto l'opinione del neurochirurgo; in maniera "provocatroria" mi viene da pensare che allora forse sia meglio andare in palestra ed eseguire esercizi pesanti al collo per farmi uscire le ernie!.
Se è vero che non sono presenti enie e il canale spinale ha dimensioni normali è altrettanto vero che il dolore è ormai diventato cronico nonostante tutte le terapie eseguite.
Vi chiedo gentilmente, ma è vero che non è possibile intervenire chirurgicamente se non si hanno fuori le ernie nonostante il dolore?

Grazie a tutti.
[#5]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
mi auguro che sia la Sua personale opinione perché mi rifiuto di pensare che un neurochirurgo Le abbia consigliato di sforzare la colonna cervicale per provocare la fuoriuscita del disco, cioè l'ernia.
La RM reperta quanto segue:
- C3 e C7 si rilevano piccole protrusioni posteriori, queste ultime determinano minima impronta degli spazi subaracnoidei anteriori corrispondenti che non risultano obliterati. Iniziale riduzione d'ampiezza dei relativi forami neurali su base degenerativa artrosica uncovertebrale. -

Ribadisco che a distanza non posso dare alcuna indicazione terapeutica, ma posso affermare che non sono necessarie grosse ernie per intervenire e che la sintomatologia dolorosa in un distretto della colonna vertebrale non necessariamente è solo dovuta ad ernie, ma anche a dofferenza discale (discopatia) come sembra sia nel Suo caso.

Cordialmente
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