A tale livello ernia discale posteriore mediana e parameridiana dx migrata caudalmente

Salve,in breve,circa tre mesi fa in seguito ad una caduta, ho battuto con il sedere su una barra,ho avvertito un dolore alla schiena sul tratto sacrale.Dopo alcune cure di antinfiammatori e cerotti il dolore si è attenuato,ma è ricomparso dopo alcune settimane, fino a quando non ho avuto difficolta di camminare e dolori ai polpacci di entrambe le gambe.Ora da circa venti giorni avverto un dolore alla gamba dx come sciatalgia con crampi al polpaccio e forte dolore allo stinco anteriore con diminuita sensibiltà estesaance al piede e alle dita in particolare alluce e ultimo dito.Ho effettuato un ciclo di BENTELAN i.m. e COEFFERLGAN per 8gg.ma continuo ad avere dolori allo stinco e alle dita dei piedi.
Mi sono sottoposto ad una R.M. con questo esito:
MODESTA SPONDILOSI
IN L4-L5 FENOMENI DISIDRATATIVI DISCALI; A TALE LIVELLO ERNIA DISCALE POSTERIORE MEDIANA E PARAMERIDIANA DX MIGRATA CAUDALMENTE.
NEI LIMITI IL CALIBRO DELLO SPECO VERTEBRALE.
NON EVIDENTI PATOLOGIE SUL CONO MIDOLLARE.
Vorrei sapere a cosa vado incontro con questa diagnosi e a cosa devo ricorrere per recuperare la mobilità della gamba dx e un recupero fisico generale.
GRAZIE.
[#1]
Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Signore,
dal quadro descritto sembrerebbe avere un'ernia discale con una compressione della radice responsabile della sintomatologia da lei avvertita.
Certamente deve fare una visita neurochirurgica per valutare il quadro clinico e RMN e decidere se asportare l'ernia chirurgicamente al fine di poter accelerare il suo recupero.
Cordialità

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott.MANNINO,la ringrazio per la sua solerte risposta;nel frattempo mi sono sottoposto da una visita neurochirurgica che ha confermato l'ernia discale espulsa L4-L5 DX con ipostenia dorsale piede dx,ipostenia in L5 DX.Il neurochirurgo mi ha prospettato il quadro clinico e, all'intervento risolutivo,mi dice d attendere circa 6 mesi, nel contempo devo intrapendere questa terapia: LIOMETACEN i.m. per 7gg.
10-sedute di laserterapia
10-sedute di ionoforesi
10-sedute di magnetoterapia
questo nella eventualità l'ernia diminuisca la pressione sulla radice e poter recuperare la mobilità ottimale della gamba dx e un recupero fisico regolare.
Gradirei avere un suo parere su questo consulto, e secondo Lei come agirebbe in quseta situazione?
Ad oggi devo dire che la mia mobilità è migliorata rispetto all'inizio del problema, pur avendo ancora lievi dolori al polpaccio e al piede,riesco a fare delle brevi passeggiate,fermandomi di tanto in tanto per far passare i dolori che sopraggiungono.
In attesa di una sua risposta La saluto cordialmente
Francesco.
[#3]
Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Se il trand è in miglioramento è giusto attendere...non certo 6 mesi! A mio avviso, se una radice nervosa compressa mostra evidenti segni di miglioramento, allora ben venga "l'attesa armata". Ma dopo 6 mesi di non risposta un intervento chirurgico non potrà più risolvere il problema di una radice nervosa ormai degenerata. Per cui se dopo 3-4 settimane il quadro motorio non migliora l'unica opportunità (e non è detto che il problema si risolva...)è l'intervento chirurgico.
Io la penso così.
Cordialmente
[#4]
Anestesista attivo dal 2009 al 2009
Anestesista
EGREGIO SIGNORE C'è ANCHE UN ALTRA OPPORTUNITà TERAPEUTICA CURATIVA CHE è L'OSSIGENO OZONOTERAPIA LA QUALE SI AVVALE ATTRAVERSO INIEZIONI SOTTOCUTANEE DELL'ENORME POTERE ANTIINFIAMMATORIO ED ANALGESICO CHE HA L'OZONOTERAPIA. SE LA COSA LE INTERESSA LE LASCIO IL SITO DELLA SOCIETà ITALIANA DI OSSIGENOOZONOTERAPIA www.ossigenoozono.it dove troverà tutte le risposte alle sue domande e perplessita sono a sua completa disposizione per ogni eventuale chiarimento.
distinti saluti
[#5]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
concordo con quanto Le ha prospettato il dr. Mannino, anche se io non perderei più tempo. Il deficit neurologico è importante e non si può rischiare che diventi irreversibile.

Per quanto riguarda quanto ha scritto la dottoressa Luongo non ne tenga conto, poichè la dottoressa ( e mi assumo tutte le responsabilità di quanto affermo) dimostra una grave incompetenza sia in anatomia della colonna vertebrale che in patologia dell'ernia discale.

Cordiali saluti