Lombosciatalgia che peggiora e non risponde alle terapie
Buongiorno, sono una donna di 37 anni, da un paio di mesi soffro di lombosciatalgia, tutto è cominciato con un dolore al gluteo destro che si intensificava piegando la schiena, ho provato a curarlo con antinfiammatori (brufen), ma invece di regredire si è ampliato alla gamba prendendomi fino al ginocchio, ma il dolore era ancora sopportabile, così mi son presa una settimana di ferie e sono andata da un fisioterapista che mi ha fatto dei massaggi e consigliato alcuni esercizi da fare.
Al momento sembrava funzionare e il dolore è regredito rimanendo nella zona del gluteo, son tornata al lavoro e la situazione è di nuovo peggiorata, dopo due settimane di antinfiammatori la gamba faceva sempre più male, così mi son rivolta al medico che mi ha prescritto 2 punture al giorno per 6 gg di antinfiammatorio e rilassante muscolare, anche qui all'inizio sembrava funzionare, ma la settimana dopo aver fatto le punture (anche se non son tornata al lavoro), la gamba è tornata a far male come prima, quindi ho ricontattato il medico che mi ha prescritto 6 punture di cortisone, 1 al giorno per 6 gg, come sopra, la settimana dopo la gamba è tornata a far male, e soprattutto da qualche giorno la situazione è peggiorata parecchio... Ho un dolore fisso nella parte lombare (proprio in fondo alla schiena) che prende gluteo e polpaccio e mi da formicolio e insensibilità al piede, dal dolore non riesco non solo a camminare ma nemmeno a stare in piedi... Ma la mia "fortuna" non finisce qui...nel frattempo mio marito ha preso il coronavirus, siamo ancora in quarantena, allira il medico mi ha prescritto Brexin una busta al gg, ma non è comunque efficace, dovrei fare anche lastra al bacino e schiena, ma devo comunque aspettare che finisca la quarantena.
Cosa posso fare nel frattempo che aspetto di poter fare gli esami diagnostici?
Potrebbe essere un ernia del disco che causa il mio problema?
O devo preoccuparmi per qualcosa di più grave?
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Al momento sembrava funzionare e il dolore è regredito rimanendo nella zona del gluteo, son tornata al lavoro e la situazione è di nuovo peggiorata, dopo due settimane di antinfiammatori la gamba faceva sempre più male, così mi son rivolta al medico che mi ha prescritto 2 punture al giorno per 6 gg di antinfiammatorio e rilassante muscolare, anche qui all'inizio sembrava funzionare, ma la settimana dopo aver fatto le punture (anche se non son tornata al lavoro), la gamba è tornata a far male come prima, quindi ho ricontattato il medico che mi ha prescritto 6 punture di cortisone, 1 al giorno per 6 gg, come sopra, la settimana dopo la gamba è tornata a far male, e soprattutto da qualche giorno la situazione è peggiorata parecchio... Ho un dolore fisso nella parte lombare (proprio in fondo alla schiena) che prende gluteo e polpaccio e mi da formicolio e insensibilità al piede, dal dolore non riesco non solo a camminare ma nemmeno a stare in piedi... Ma la mia "fortuna" non finisce qui...nel frattempo mio marito ha preso il coronavirus, siamo ancora in quarantena, allira il medico mi ha prescritto Brexin una busta al gg, ma non è comunque efficace, dovrei fare anche lastra al bacino e schiena, ma devo comunque aspettare che finisca la quarantena.
Cosa posso fare nel frattempo che aspetto di poter fare gli esami diagnostici?
Potrebbe essere un ernia del disco che causa il mio problema?
O devo preoccuparmi per qualcosa di più grave?
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
[#1]
La Sua sembra una tipica storia di compressione di una radice nervosa spinale a livello lombare da possibile ernia discale.
A questo punto, direi che si imponga un esame rmn lombo-sacrale per valutare la situazione della schiena.
Quello che posso consigliarLe è di non sollevare pesi nè di flettere/estendere/ruotare il tronco.
Potrebbe esserLe utile indossare un corsetto semirigido durante la stazione eretta.
Per le algie, utili farmaci antinfiammatori/antireattivi.
A scopo antalgico, quando avrà finita la quarantena, si potrebbero eseguire delle infiltrazioni spinali in corrispondenza della/e radicece/i nervosa/e interessata/e.
Dia pure altre notizie (ad es., quando avrà eseguita la rmn consigliata).
Cordialità.
A questo punto, direi che si imponga un esame rmn lombo-sacrale per valutare la situazione della schiena.
Quello che posso consigliarLe è di non sollevare pesi nè di flettere/estendere/ruotare il tronco.
Potrebbe esserLe utile indossare un corsetto semirigido durante la stazione eretta.
Per le algie, utili farmaci antinfiammatori/antireattivi.
A scopo antalgico, quando avrà finita la quarantena, si potrebbero eseguire delle infiltrazioni spinali in corrispondenza della/e radicece/i nervosa/e interessata/e.
Dia pure altre notizie (ad es., quando avrà eseguita la rmn consigliata).
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Ex utente
Buongiorno dottore, nel frattempo son dovuta ricorrere al pronto soccorso perché una mattina chinandomi (anche se giuro che non ho piegato la schiena) son rimasta bloccata con dolori atroci alla schiena e alla gamba, tanto da impedirmi di alzarmi dal letto...
Mi hanno fatto esami sangue, un antidolorifico in vena (Toradol 30mg, che non mi ha fatto praticamente nulla...) e una lastra al lombo-sacrale che ha evidenziato:
Scoliosi lombare sinistro convessa (sapevo già di averla)
Nella norma l'altezza dei somi vertebrali visualizzati
Modica riduzione d'ampiezza dello spazio intersomatico L5-S1, conservata l'ampiezza dei restanti spazi intersomatici compresi in esame.
Non disallineamenti del muro posteriore.
Mandata a casa con terapia di assoluto riposo e punture di soldesam 8mg x 4gg e 4mg x altri 4 gg + tachipirina ogni 8 ore e pantoroc 40 mg al mattino a digiuno x protezione dello stomaco.
Anche loro consigliano rmn lombo sacrale e visita neurochururgica appena possibile!
Volevo solamente chiederle se è possibile escludere che l'ernia sia espulsa solamente con la radiografia, perché all'inizio, dai dolori che avevo, pesavano così, ma non hanno pensato minimamente a farmi una tac o risonanza, ma solo lastra... Erano più preoccupati che io avessi il covid, mi hanno fatto sierologico e 2 tamponi (senza alcun sintomo) piuttosto che della mia schiena...
Mi hanno fatto esami sangue, un antidolorifico in vena (Toradol 30mg, che non mi ha fatto praticamente nulla...) e una lastra al lombo-sacrale che ha evidenziato:
Scoliosi lombare sinistro convessa (sapevo già di averla)
Nella norma l'altezza dei somi vertebrali visualizzati
Modica riduzione d'ampiezza dello spazio intersomatico L5-S1, conservata l'ampiezza dei restanti spazi intersomatici compresi in esame.
Non disallineamenti del muro posteriore.
Mandata a casa con terapia di assoluto riposo e punture di soldesam 8mg x 4gg e 4mg x altri 4 gg + tachipirina ogni 8 ore e pantoroc 40 mg al mattino a digiuno x protezione dello stomaco.
Anche loro consigliano rmn lombo sacrale e visita neurochururgica appena possibile!
Volevo solamente chiederle se è possibile escludere che l'ernia sia espulsa solamente con la radiografia, perché all'inizio, dai dolori che avevo, pesavano così, ma non hanno pensato minimamente a farmi una tac o risonanza, ma solo lastra... Erano più preoccupati che io avessi il covid, mi hanno fatto sierologico e 2 tamponi (senza alcun sintomo) piuttosto che della mia schiena...
[#3]
No, la lastra normale non può confermare neppure un'ernia.
Deve fare fare la rmn, appena Le sarà possibile, e da questa vedere se c'è un'ernia.
Se sì, rimane la possibilità d'una infiltrazione o, forse più probabilisticamente, la programmazione d'un intervento di decompressione radicolare (nelle more, comunque, si può fare già qulache infiltrazione a scopo antalgico)
Cordialità.
Deve fare fare la rmn, appena Le sarà possibile, e da questa vedere se c'è un'ernia.
Se sì, rimane la possibilità d'una infiltrazione o, forse più probabilisticamente, la programmazione d'un intervento di decompressione radicolare (nelle more, comunque, si può fare già qulache infiltrazione a scopo antalgico)
Cordialità.
[#4]
Ex utente
Buongiorno dottore, sono finalmente riuscita ad effettuare una rmn, il referto dice:
Sostanzialmente corretto l'allineamento dei metameri nel piano sagittale.
Grossa ernia discale posteriore mediana-paramediana destra, parzialmente espulsa e migrata cranialmente in L5-S1 con ampia impronta sulla superficie ventrale dell'astuccio durale nonché evidente conflitto con la radice nervosa destra di S1.
Tale disco intersomatico inoltre appare ipointenso nelle sequenze a TR lungo e modicamente ridotto in ampiezza da discopatia degenerativa si associano moderate alterazioni degenerative degli emisomi contigui del I di Modic.
Non altri segni di patologia discale a livello lombare, in particolare non altre protusioni o ernie discali a livello lombare.
Diametri canalari ovunque entro i limiti di norma.
Non alterazioni focali ai singoli metameri.
Regolare il cono midollare.
Adesso mi rimane da prenotare la visita neurochururgica e vedere cosa fare... qualche consiglio nel frattempo?
Ringrazio per la disponibilità e saluto.
Sostanzialmente corretto l'allineamento dei metameri nel piano sagittale.
Grossa ernia discale posteriore mediana-paramediana destra, parzialmente espulsa e migrata cranialmente in L5-S1 con ampia impronta sulla superficie ventrale dell'astuccio durale nonché evidente conflitto con la radice nervosa destra di S1.
Tale disco intersomatico inoltre appare ipointenso nelle sequenze a TR lungo e modicamente ridotto in ampiezza da discopatia degenerativa si associano moderate alterazioni degenerative degli emisomi contigui del I di Modic.
Non altri segni di patologia discale a livello lombare, in particolare non altre protusioni o ernie discali a livello lombare.
Diametri canalari ovunque entro i limiti di norma.
Non alterazioni focali ai singoli metameri.
Regolare il cono midollare.
Adesso mi rimane da prenotare la visita neurochururgica e vedere cosa fare... qualche consiglio nel frattempo?
Ringrazio per la disponibilità e saluto.
[#5]
Fare al più presto la visita neurochirurgica ed eseguire, a scopo antalgico e già al momento della visita, un'infiltrazione spinale, da parte del Collega Specialista, per alleggerire intanto il dolore.
Da come evolverà la situazione si programmerà un possibile intervento neurochirurgico con tecnica mininvasiva.
Cordialmente.
Da come evolverà la situazione si programmerà un possibile intervento neurochirurgico con tecnica mininvasiva.
Cordialmente.
[#6]
Ex utente
Grazie mille dottore, giovedì pomeriggio ho la visita neurochururgica, intanto il dolore si è leggermente calmato (probabilmente grazie al cortisone) sto praticamente sdraiata tutto il giorno per non affaticare né schiena né gamba, però riesco almeno ad alzarmi per andare in bagno da sola e star seduta nei pasti (cosa impossibile fino a qualche giorno fa) la aggiorno dopo la visita! Grazie di cuore per le sue risposte!
[#8]
Ex utente
Buonasera dottore, il neurochirurgo ha detto che dovrò essere operata, abbiamo programmato l'operazione per il periodo dell'Epifania.
Non ho fatto infiltrazione in quanto sto assumendo dextradol 3 volte al gg con notevole beneficio, il dolore si è molto ridotto, c'è ancora ma molto più sopportabile.
Mi son dimenticata di chiedere al dottore (sicuramente lo contatterò) se devo o meno sospendere laroxyl (assumo 20 gocce al gg) che prendo come prevenzione per l'emicrania.
Le scrivo il referto della visita:
EON SLR direto e crociato positivi a destra. Areflessia achilleo e mp destro. Ipoestesia S1 destra. RM ed L5-S1 destra migrata cranialmente congrua con il quadro clinico.
Ho suggerito intervento di microchirurgia che viene accettato e programmato.
Come terapia PATROL cp, 1 cp sino a 4 volte al dì.
Intanto la ringrazio ancora tantissimo per la sua disponibilità.
Agnese
Non ho fatto infiltrazione in quanto sto assumendo dextradol 3 volte al gg con notevole beneficio, il dolore si è molto ridotto, c'è ancora ma molto più sopportabile.
Mi son dimenticata di chiedere al dottore (sicuramente lo contatterò) se devo o meno sospendere laroxyl (assumo 20 gocce al gg) che prendo come prevenzione per l'emicrania.
Le scrivo il referto della visita:
EON SLR direto e crociato positivi a destra. Areflessia achilleo e mp destro. Ipoestesia S1 destra. RM ed L5-S1 destra migrata cranialmente congrua con il quadro clinico.
Ho suggerito intervento di microchirurgia che viene accettato e programmato.
Come terapia PATROL cp, 1 cp sino a 4 volte al dì.
Intanto la ringrazio ancora tantissimo per la sua disponibilità.
Agnese
[#10]
Ex utente
Buonasera dottore, volevo approfittare della sua disponibilità per chiederle le differenze tra tecnica microchirurgica (come detto dal neurochirurgo che mi ha visitato) e la mininvasiva che ha detto lei. Ho cercato su internet, ma non ci ho capito molto... In particolare, se non ho capito male, con la tecnica microchirurgica si usa l'anestesia generale mentre con la mininvasiva solo la spinale.
Sono tecniche molto differenti? Il recupero post operatorio è uguale? Grazie mille per la sua disponibilità! La aggiornerò poi dopo l'intervento.
Le mando, intanto, un grande augurio di buone feste.
Sono tecniche molto differenti? Il recupero post operatorio è uguale? Grazie mille per la sua disponibilità! La aggiornerò poi dopo l'intervento.
Le mando, intanto, un grande augurio di buone feste.
[#11]
La ringrazio per gli Auguri che contraccambio.
In internet dovrebbero esserci (anzi, sono sicuro che ci sono) miei articoli che riguardano la tecnica mininvasiva (insieme ad una miriade di articoli sulla mininvasiva di numerosi altri Autori: credo che in tutto il mondo saremo almeno qualche migliaio ad essere in grado di eseguire la predetta tecnica).
La tecnica MICROCHIRURGICA è detta così perche in sala operatoria si utilizza il cosidetto microscopio operatore. Cioè, l'intervento è quello di sempre (forse saranno almeno una novantina di anni che si esegue sempre il medesimo intervento) con aggiunto l'utilizzo di un microscopio; per tale motivo il Chirurgo, che guarda sul campo operatorio, vede ingrandite le strutture su cui deve operare. Vi sono le stesse problematiche, gli stessi rischi e benefici dell'intervento di svariati decenni fa. Ma l'uso del microscopio operatore, facendo vedere più grande (ad es.di 2-3 volte) "facilita" il Chirurgo nel rendersi conto della situazione che ha sotto il suo strumentario chirurgico. Va da sè che sarebbe fortemente imprudente, se per esempio incontra un "intoppo", non aver iniziato l'intervento e terminato l'intervento in anestesia generale (con intubazione endotracheale).
Se mi permette un'immagine "storica" possiamo paragonarlo ad un osservatore che, in cima ad una torre costruita su un'altura vicino al mare, scruta l'orizzonte, per individuare l'arrivo di eventuali navi di saccheggiatori. Non c'è dubbio che, se la sentinella sulla torre dispone di un binocolo o di un cannocchiale, il suo compito è facilitato durante tutto il periodo in cui vi sarà luce naturale, ad esempio. Vedrà più grande, forse prima, ma oltre l'orizzonte il suo sguardo non potrà spingersi.
La tecnica MININVASIVA è totalmente diversa, perchè il Chirurgo non affronta strutture che se danneggiate potrebbero comportare grosse conseguenze, in quanto percorre un'altra strada nel corpo del paziente, per cui quelle strutture danneggiabili non le incontra proprio. Egli va direttamente nel neuroforame (potendolo anche allargare), penetra nel disco asportandone solo la parte malacica e può anche proseguire con artrodesi e/o ostesintesi con materiale riassorbibile (che, quindi, non creerà alcun disturbo al paz. nemmeno a distanza di tempo). La stessa strumentazione chirurgica è concepita in modo da "scollare e non tagliare" i tessuti muscolari, fasce...Il "taglio" comincia e finisce esclusivamente nella zona centale/essenziale dell'intervento. L'anestesia NON deve essere generale, ma solo locale (NEPPURE SPINALE) cui si aggiungerà una blanda sedazione, mantenendo il paz. sempre contattabile e che potrà riferire le sue impressioni nel corso dell'intervento (alcuni pazienti riferiscono, man mano che ci si inoltra nell'intervento, che avvertono costante e graduale beneficio quanta più disco malacico si asporta). La collaborazione del paz., ripeto in anestesia locale, riesce utile anche per evitare eventuali fatti irritativi, che rimangono così inesistenti. Nel corso dell'intervento si utilizza la fluoroscopia sia in antero-posteriore che in laterale. Servendosi di tale strumentazione, l'incisione sulla cute è circa di un centimetro (gli strumenti chirurgici utilizzati sono anche più piccoli di un centimetro) ed il singolo(nel senso di unico) punto di sutura sulla cute, alla fine dell'intervento, è dato con filo riassorbibile (che casca da solo dopo alcuni giorni).
Se vogliamo paragonare, con una "futura" immagine "storica", potremmo dire il pro-pronipote di quella sentinella sulla torre, utilizzando una telecamera su un satellite artificiale, può controllare i mari di metà emisfero e, se dispone di due telecamere e due satelliti artificiali, i mari di entrambi gli emisferi terrestri.
La mia netta sensazione è che, in ogni campo di ogni specialità chirurgica, la tecnica mininvasiva si imporrà prepotentemente, in quanto permetterà un trauma chirurgico molto meno intenso, una immediata convalescenza ed una rapida ripresa dell'usuale attività lavorativa per i necessariamente migliori (immediati ed a distanza) risultati positivi.
Ancora oggi, vi è alquanta confusione (a volte, ma solo a volte, fatta in buona fede, per indolenza) fra micro-chirurgia e tecnica mininvasiva. Non è solo per i due diversi tipi di anestesia (generale la prima e semplicemente locale la seconda, con la blanda sedazione di cui ho parlato), e sarebbe già questo un enorme vantaggio per il paz., specie se lievemente "delicato", in quanto anche le metodiche anestesiologiche quanto più complesse sono e più sono rischiose e che quanto più complesse sono e più,senza che si sia evidenziato una vero fatto collaterale, alterano quegli equilibri biologici instabili che faticano (oppure, "non") si ristabiliscono successivamente.
Forse mi sono dilungato troppo, ma, vista ormai l'ora quasi tarda, ho voluto soddisfare la Sua curiosità.
Per quanto riguarda Lei, sono sicuro che il Suo Chirurgo adotterà tutte quelle cautele che Le saranno utili e che consentiranno un magnifico esito sui disturbi.
Mi faccia, gentilmente, sapere dopo l'intervento.
Stia serena e trascorra le migliori Festività di fine anno (compatibilmente con la situazione generale che attanaglia un po' tutti noi).
Cordialità.
In internet dovrebbero esserci (anzi, sono sicuro che ci sono) miei articoli che riguardano la tecnica mininvasiva (insieme ad una miriade di articoli sulla mininvasiva di numerosi altri Autori: credo che in tutto il mondo saremo almeno qualche migliaio ad essere in grado di eseguire la predetta tecnica).
La tecnica MICROCHIRURGICA è detta così perche in sala operatoria si utilizza il cosidetto microscopio operatore. Cioè, l'intervento è quello di sempre (forse saranno almeno una novantina di anni che si esegue sempre il medesimo intervento) con aggiunto l'utilizzo di un microscopio; per tale motivo il Chirurgo, che guarda sul campo operatorio, vede ingrandite le strutture su cui deve operare. Vi sono le stesse problematiche, gli stessi rischi e benefici dell'intervento di svariati decenni fa. Ma l'uso del microscopio operatore, facendo vedere più grande (ad es.di 2-3 volte) "facilita" il Chirurgo nel rendersi conto della situazione che ha sotto il suo strumentario chirurgico. Va da sè che sarebbe fortemente imprudente, se per esempio incontra un "intoppo", non aver iniziato l'intervento e terminato l'intervento in anestesia generale (con intubazione endotracheale).
Se mi permette un'immagine "storica" possiamo paragonarlo ad un osservatore che, in cima ad una torre costruita su un'altura vicino al mare, scruta l'orizzonte, per individuare l'arrivo di eventuali navi di saccheggiatori. Non c'è dubbio che, se la sentinella sulla torre dispone di un binocolo o di un cannocchiale, il suo compito è facilitato durante tutto il periodo in cui vi sarà luce naturale, ad esempio. Vedrà più grande, forse prima, ma oltre l'orizzonte il suo sguardo non potrà spingersi.
La tecnica MININVASIVA è totalmente diversa, perchè il Chirurgo non affronta strutture che se danneggiate potrebbero comportare grosse conseguenze, in quanto percorre un'altra strada nel corpo del paziente, per cui quelle strutture danneggiabili non le incontra proprio. Egli va direttamente nel neuroforame (potendolo anche allargare), penetra nel disco asportandone solo la parte malacica e può anche proseguire con artrodesi e/o ostesintesi con materiale riassorbibile (che, quindi, non creerà alcun disturbo al paz. nemmeno a distanza di tempo). La stessa strumentazione chirurgica è concepita in modo da "scollare e non tagliare" i tessuti muscolari, fasce...Il "taglio" comincia e finisce esclusivamente nella zona centale/essenziale dell'intervento. L'anestesia NON deve essere generale, ma solo locale (NEPPURE SPINALE) cui si aggiungerà una blanda sedazione, mantenendo il paz. sempre contattabile e che potrà riferire le sue impressioni nel corso dell'intervento (alcuni pazienti riferiscono, man mano che ci si inoltra nell'intervento, che avvertono costante e graduale beneficio quanta più disco malacico si asporta). La collaborazione del paz., ripeto in anestesia locale, riesce utile anche per evitare eventuali fatti irritativi, che rimangono così inesistenti. Nel corso dell'intervento si utilizza la fluoroscopia sia in antero-posteriore che in laterale. Servendosi di tale strumentazione, l'incisione sulla cute è circa di un centimetro (gli strumenti chirurgici utilizzati sono anche più piccoli di un centimetro) ed il singolo(nel senso di unico) punto di sutura sulla cute, alla fine dell'intervento, è dato con filo riassorbibile (che casca da solo dopo alcuni giorni).
Se vogliamo paragonare, con una "futura" immagine "storica", potremmo dire il pro-pronipote di quella sentinella sulla torre, utilizzando una telecamera su un satellite artificiale, può controllare i mari di metà emisfero e, se dispone di due telecamere e due satelliti artificiali, i mari di entrambi gli emisferi terrestri.
La mia netta sensazione è che, in ogni campo di ogni specialità chirurgica, la tecnica mininvasiva si imporrà prepotentemente, in quanto permetterà un trauma chirurgico molto meno intenso, una immediata convalescenza ed una rapida ripresa dell'usuale attività lavorativa per i necessariamente migliori (immediati ed a distanza) risultati positivi.
Ancora oggi, vi è alquanta confusione (a volte, ma solo a volte, fatta in buona fede, per indolenza) fra micro-chirurgia e tecnica mininvasiva. Non è solo per i due diversi tipi di anestesia (generale la prima e semplicemente locale la seconda, con la blanda sedazione di cui ho parlato), e sarebbe già questo un enorme vantaggio per il paz., specie se lievemente "delicato", in quanto anche le metodiche anestesiologiche quanto più complesse sono e più sono rischiose e che quanto più complesse sono e più,senza che si sia evidenziato una vero fatto collaterale, alterano quegli equilibri biologici instabili che faticano (oppure, "non") si ristabiliscono successivamente.
Forse mi sono dilungato troppo, ma, vista ormai l'ora quasi tarda, ho voluto soddisfare la Sua curiosità.
Per quanto riguarda Lei, sono sicuro che il Suo Chirurgo adotterà tutte quelle cautele che Le saranno utili e che consentiranno un magnifico esito sui disturbi.
Mi faccia, gentilmente, sapere dopo l'intervento.
Stia serena e trascorra le migliori Festività di fine anno (compatibilmente con la situazione generale che attanaglia un po' tutti noi).
Cordialità.
[#12]
Ex utente
Buongiorno dottore, sono stata operata ieri pomeriggio/sera, è stato fatto un intervento di microdiscectomia e laminectomia, in anestesia generale con intubazione come mi aveva spiegato lei! È andato tutto bene, ho solo un po' di dolore/ bruciore alla ferita, ieri sera avevo un leggero dolore anche alla gamba che già faceva male, ma stamattina non lo sento più! La ringrazio infinitamente per i suoi consigli e le sue spiegazioni, le confesso che avevo un po' di paura, più per l'anestesia che per l'intervento in se, ma ho parlato con l'anestesista che mi ha tranquillizzato, e quando ha visto che ero un po' in ansia ha cominciato a scherzare per mettermi a mio agio ed effettivamente, come mi aveva detto, non mi sono nemmeno accorta.
Questa mattina dovrebbe passare il neurochirurgo che mi spiegherà il percorso post operatorio.
La ringrazio ancora e se avrà piacere la informerò come procede il mio post operatorio!
Grazie, Agnese.
Questa mattina dovrebbe passare il neurochirurgo che mi spiegherà il percorso post operatorio.
La ringrazio ancora e se avrà piacere la informerò come procede il mio post operatorio!
Grazie, Agnese.
[#16]
Ex utente
Buongiorno dottore, il mio post operatorio prosegue abbastanza bene, non ho fatto alcun sforzo come consigliato dai medici alle dimissioni e settimana prossima devo prenotare la visita post operatoria di controllo, da qualche giorno ho ricominciato a guidare e sono ricomparse delle leggere scosse al polpaccio, soprattutto a riposo, può essere che ho forzato troppo il recupero? La prima settimana sono stata a riposo assoluto, poi gradualmente ho ricominciato a camminare, cercando sempre di non esagerare, non sono scosse forti, ma fastidiose... Può essere che il nervo sia ancora infiammato e finita la terapia di cortisone ( fatto 13 gg dalle dimissioni) stia tornando a farsi sentire? Potrebbe aiutare la fisioterapia in questo caso?
Ringrazio anticipatamente e la saluto.
Ringrazio anticipatamente e la saluto.
[#17]
No, non credo che la fkt possa esserLe utile (in mancanza di un deficit motorio in atto).
Non so che cosa abbia trovato e fatto il mio Collega sul campo operatorio. E' possibile che vi sia ancora uno stato infiammatorio del nervo; di norma prolungando la terapia antireattiva si ottiene un prolungamento del beneficio (coprendo con gastroprotettori la mucosa degli apparati sensibili, specie in questo periodo di cambio di stagione). Ma dopo qualche altra settimana la situazione deve fisiologicamente e drasticamente migliorare più che sensibilmente.
Risentiamoci dopo la visita di controllo.
Cordialità.
Non so che cosa abbia trovato e fatto il mio Collega sul campo operatorio. E' possibile che vi sia ancora uno stato infiammatorio del nervo; di norma prolungando la terapia antireattiva si ottiene un prolungamento del beneficio (coprendo con gastroprotettori la mucosa degli apparati sensibili, specie in questo periodo di cambio di stagione). Ma dopo qualche altra settimana la situazione deve fisiologicamente e drasticamente migliorare più che sensibilmente.
Risentiamoci dopo la visita di controllo.
Cordialità.
[#18]
Ex utente
Buongiorno dottore, ieri ho fatto la visita di controllo, la guarigione procede bene, i dolorini che sono rimasti secondo lui sono normali, non sono presenti sempre, e sono molto leggeri, mi ha consigliato di fare ginnastica sia per la schiena che per la gamba ed evitare sforzi o lavori pesanti ancora per un po' e di provare ad assumere vitamina B.
Mi ha detto che il mio intervento è stato più lungo del previsto perché la mia ernia era molto schiacciata e ha faticato non poco a toglierla in quanto veniva via a pezzi, l'intervento è durato più di due ore e mezza. Mi ha comunque detto che resta disponibile per qualsiasi cosa e di contattarlo se i dolori dovessero diventare forti o essere presenti sempre.
La ringrazio per la sua disponibilità e le sue risposte sempre chiare ed efficienti!
Mi ha detto che il mio intervento è stato più lungo del previsto perché la mia ernia era molto schiacciata e ha faticato non poco a toglierla in quanto veniva via a pezzi, l'intervento è durato più di due ore e mezza. Mi ha comunque detto che resta disponibile per qualsiasi cosa e di contattarlo se i dolori dovessero diventare forti o essere presenti sempre.
La ringrazio per la sua disponibilità e le sue risposte sempre chiare ed efficienti!
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 22.6k visite dal 01/12/2020.
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Approfondimento su Covid-19
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