Ernia discale e diam

Buonasera, 41 anni già operata di ernia del disco in zona L4-L5ed L5-S1 nel 2003 che da un mese oramai soffro di forti dolori resistenti ai farmaci in zona lombosacrale che le rendono difficoltosi i più comuni movimenti ed il riposo. Successivamente a visita neurochirurgica il medico prescriveva gli esami di seguito riportati che venivano eseguiti.
Esiti di RMN: Normale segnale del cono midollare. Rettificata lordosi fisiologica lombare. Ridotti in altezza gli spazi discali intersomatici L4-L5 ed L5 sacro con segni di disidratazione e modesta degenerazione gassosa dei dischi intervertebrali. Lieve builging dei dischi intervertebrali in L2-L3 ed L3-L4 con dolci impronte anteriori ad ampio raggio che non rivestono carattere patologico. A livello L4-L5 si rileva impronta extradurale mediana e paramediana sostenuta in parte da sporgenza del disco intervertebrale ed in parte da fatti degenerativi a carico delle vertebre. Sempre in tale sede si rilevano gli esiti di emilaminectomia sinistra con fatti aderenziali che riducono ulteriormente la rappresentazione del grasso epidurale in tale sede. I fatti aderenziali in particolare avvolgono a manicotto la radice nervosa di sinistra ed in parte interessano anche la regione preforaminale e foraminale di questo lato. Si rileva inoltre una deformazione del profilo postero laterale sn dell'astuccio durale che tende modicamente ad erniare attraverso la breccia ossea. Tale reperto è un pò più evidente in sede di passaggio lombosacrale sede anche questa di pregresso intervento chirurgico di emilaminectomia a sinistra. Anche in tale sede si rilevano modesti fatti aderenziali post chirurgici a sinistra della linea mediana che riducono nettamente la rappresentazione del grasso epidurale.
RX colonna lombosacrale: Lieve atteggiamento scoliotico sinistro convesso del rachide lombare.
Trofismo osseo conservato. Piccole alterazioni spondilosiche per i metameri esaminati, con minuti osteofiti somato marginali anteriori, evidenti tra L4-S1.
Ridotti in altezza gli spazi intervertebrali compresi tra L4-L5 ed L5-S1, da discoartrosi.
Articolazioni sacroiliache nella norma.
RX colonna lombosacrale – Prove dinamiche.
Non si rilevano listesi vertebrali nelle proiezioni dinamiche ottenute, in massima flessione ed estensione. Piuttosto ridotta l’escursione dei corpi vertebrali compresi tra L4-S1.

Conclusione :
Il neurochirurgo ha consigliato l’intervento chirurgico di rimozione dell’ernia ed inserimento di impianto di DIAM in l4/l5 – l5/S1 che è stato eseguito il 18 Marzo u.s. Oggi, dopo più di un mese, passato periodo di graduale miglioramento dal punto di vista del dolore, la situazione è nuovamente peggiorata, con ricomparsa del dolore irradiato anche su gluteo e coscia sinistra. A seguito di visita, lo stesso neurochirurgo che l’ha operata, ci dice che si è infiammato il nervo sciatico a seguito dell’inserimento dello spaziatore DIAM e che con questo intervento è cosa comune. Ho seri dubbi; Mi date un parere? Grazie.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
senza visionare direttamente tutta la documentazione clinica è un po' arduo esprimere un giudizio, anche se ritengo che la situazione precedente, per la presenza di stenosi cicatriziali, forse escludeva l'utilizzo del DIAM.
Tale "strumento" infatti ha la funzione di "distrarre" indirettamente i forami di coniugazione (attraversati dalle radici nervose), ma se esse sono in preda a reazioni aderenziali, la procedura chirurgica può risultare insufficiente.
Disponibile per eventuali ulteriori precisazioni, La saluto con cordialità

Cordialmente
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dopo
Utente
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Gentile Dott. Migliaccio, desidero ringraziarLa innanzitutto per la pronta risposta. I fatti aderenziali rilevati alla RMN, pare fossero in realtà una grossa ernia che a detta del neurochirurgo è stata completamente rimossa. Quindi la domanda: Se e sottolineo se, non ci trovassimo di fronte a fatti aderenziali infiammatori, è realistico pensare che il ritorno di questo dolore possa essere attribuito ad un discorso di assestamento post operatorio? Perchè questo mi è stato detto. Inoltre, da più parti mi viene detto che la convalescenza sarà lunga (nessuno però mi dice lunga quanto) che con la fisioterapia ed il bel tempo tutto migliorerà..... Sa, io prima o poi avrei anche necessità di riprendere il lavoro e da un pò purtroppo ho smesso di credere ai miracoli...!
La ringrazio cordialmente del Suo tempo.
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dopo
Utente
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Gentile Dott. Migliaccio, desidero ringraziarLa innanzitutto per la pronta risposta. I fatti aderenziali rilevati alla RMN, pare fossero in realtà una grossa ernia che a detta del neurochirurgo è stata completamente rimossa. Quindi la domanda: Se e sottolineo se, non ci trovassimo di fronte a fatti aderenziali infiammatori, è realistico pensare che il ritorno di questo dolore possa essere attribuito ad un discorso di assestamento post operatorio? Perchè questo mi è stato detto. Inoltre, da più parti mi viene detto che la convalescenza sarà lunga (nessuno però mi dice lunga quanto) che con la fisioterapia ed il bel tempo tutto migliorerà..... Sa, io prima o poi avrei anche necessità di riprendere il lavoro e da un pò purtroppo ho smesso di credere ai miracoli...!
La ringrazio cordialmente del Suo tempo.
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Cara Signora,
i reinterventi in chirurgia vertebrale e l'applicazione a più livelli rappresentano una controindicazione all'utilizzo di dispositivi interspinosi come quello in questione poiche cifotizzano e destabilizzano il rachide lombare già "provato" meccanicamente da due interventi. In chirurgia vertebrale l'intervento ultimo da eseguire quando esiste una situazione non ben definita (come nel suo caso) e ad alta percentuale di fallimento è l'artrodesi, cioè la fissazione delle vertebre in questione e la completa decompressione delle strutture nervose.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com