Chiarimenti su una r.m.n. cervicale

buona sera,se e' possibile vorrei dei chiarimenti sull'esito di una rm cervicale.Testo:Note spondilouncoartrosiche nel tratto compreso fraC3-C7 con presenza di plurime protusioni osteodiscali.A livello C3-C4 tale protusione determina parziale impegno del forame di destra.Alivello si osserva C5-C6 protusione osteodiscale in parte iperintensa in sede foramino-preforaminale sinistra determinante contatto sulla radice di tale lato.Analoga protusione sempre sul versante preforaminale sinistro si rileva livello C6-C7 anche essa dererminante contatto sulla radice di tale lato.Canale spinale nei limiti di norma.Vorrei capire se rivolgendomi ad un neurochirurgo potrei avere delle risposte che possono risolvere il mio problema(dolori alla cervicale e alla spalla sinistra,curati per ora con cortisonici e voltaren,detti dolori dopo la cura di cortisone si sono attenuati).Nell'eventualita vorrei sapere se con la chirurgia si possono risolvere in maniera defenitiva ,dato che questi problemi si ripropongono annualmente.Vorrei sapere,inoltre se con il mio problema posso continuare ad esercitare il ballo sportivo (solo a livello pre agonostico).Per finire vi dico che ho 47 anni.Nel ringraziarvi anticipatamente (se poteste fornirmi qualche nominativo di Neurochirurgo zona Busto arsizio -Legnano-Milano ve ne sarei grato)vi saluto e attendo vostra risposta
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Salve

La risonanza magnetica fa vedere che, a livello del rachide cervicale, esistono processi artrosici un po marcati che determinano compressioni sull'emergenza dei nervi diretti verso gli arti superiori.

Effettivamente questa condizione può determinare periodiche infiammazioni a uno o piu nervi, con la conseguenza di avvertire dolore irradiantesi dal collo alle braccia.

Ad una persona "sedentaria" consiglio sempre di fare fisioterapia, prima di pensare ad una procedura chirurgica, la quale può risolvere i suoi problemi, ma presenta comunque i rischi ( seppur bassi) di un intervento chirurgico.

Anche un medico manipolatore potrebbe aiutarla quando ha i "blocchi", ma solo in maniera transitoria ( potrebbe risolvere il blocco e l'irradiazione alla spalla, ma non evitare che questo si ripresenti).

Nel caso voglia andare da un neurochirurgo, le consiglio anche una EMG arti superiori, che è un esame che permette di vedere esattamente quale radice nervosa è interessata dalla compressione, e consente di rendere 'intervento il piu mirato possibile.

Un saluto

Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com

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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
buon girno .Innanzitutto vorrei ringraziarla per la solerte risposta,poi se posso approffittare,vorrei capire meglio.Il fatto che io mi voglia recare da un neochirurgo e' corretta come via da seguire ? O dovrei cercare un altro tipo di specialista. Secondariamente da parte mia e' il caso che io insista sulla suluzione chirurgica (fintanto che l'eta me lo permette),e se e' cosi',tale soluzione mi risolverebbe definitivamente il problema?e il rischio e' nella norma,o e' tale che gli stessi specialisti propendano per soluzioni parziali e meno efficaci. Le chiedo questo perche', sinceramente, l'idea che questi miei problemi si ripropongano da qui alla fine dei miei giorni ,sicuramente in maniera sempre piu' marcata, non mi entusiasma.Ringraziandola nuovamente per la cortesia la saluto
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Se il problema è solo periodico, e non è continuo, forse sarebbe meglio che come primo specialista vedesse un fisiatra per vedere se la situazione può essere trattata senza chirurgia.

Se il problema non si risolve con la fisiatria, dovrebbe essere il fisiatra stesso che la invierà da un chirurgo.

Il medico manipolatore è un po piu difficile da trovare, in quanto molti praticano la chiropratica, ma pochi sono medici, e si rischia di far danni.

L'intervento può dare una soluzione definitiva al problema, ma va fatto solo se la altre strade non chirurgiche sono state provate ed hanno fallito.
Ippocrate diceva "quello che non cura la medicina, cura il ferro".

L'età non è un problema per la chirurgia.
Lo specialista chirurgo corretto per il suo problema è un neurochirurgo che si occupa di colonna vertebrale. ( c'è chi predilige il cranio, chi la colonna)

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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
se dovessi decidere per l'opzione fisiatra,basterebbe che mi recassi dallo specialista con la r.m.n.?O c'e' il rischio che lo stesso voglia altri esami.Una domanda che mi sorge spontanea, ma se ,da come ho capito io,la soluzione migliore ,vista la diagnosi e quella chirurgica(per lo meno quella che dopo tutte le altre vie risulterebbe "il ferro")perche' perdere 1°tempo,2°denaro e sopratutto perdere in qualita' di vita? Cioe' il fatto che l'opzione chirurgica solo se le altre strade sono state provate e hanno fallito a cosa e' dovuto?E' solo un discorso di percentuali di rischio....o la voglia di dare ossigeno ad altre realta'?Comunque questo discorso esula dalle mie esigenze primarie,dato che il dolore per ora sembra dare un po' di tregua, seguiro il suo consiglio,prima di andare da un fisiatra andro da un neurochirurgo(Mi hanno fatto due nomi, entrambi dell'ospedale di Legnano Griner e Calante ),anche perche'la soluzione chiropratica mi lascia abbastanza scettico.Grazie ancora Dott. Seghedoni per la sua disponibilita'cortesia e chiarezza un cordiale saluto
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
La saluto anche io, vedrà che una soluzione salterà fuori,


Finisco solo con un passo del giuramento medico,
"...Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa, li difenderò da ogni cosa nociva ed ingiusta."

.... spero che dia risposta alla sua domanda: "percentuali di rischio o ossigeno ad altre realtà"

Un saluto
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Di sicuro e' la risposta che ognuno dei pazienti vorrebbe sentire da parte degli specialisti,mi auguro di trovare nella mia ricerca persone serie e a modo come lei,di nuovo la ringrazio e saluto
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
buon giorno, sono di ritorno dalla visita del neurochirurgo(avendo optato per la via dell'assistenza sanitaria convenzionata ,ho dovuto attendere fino ad oggi )Bene non voglio soffermarmi sul tipo di visita(In pratica ha letto l'esito della risonanza e visionato a grandi linee il dischetto della r.n.m.)pero' quello che mi ha lasciato un po' perplesso e' il fatto che la diagnosi visiva ,senza neppure sfiorarmi e' stata,"visto che il dolore va via via scemando, non occorre intervenire in nessun modo,se dovesse riproporsi il problema e,perdurare per almeno un paio di mesi ,in pratica lei non deve farcela piu' per il dolore,allora si possono cercare altre soluzioni" Questo e' stato giustificato dal fatto che, essendo secondo lo specialista,il mio problema dovuto a una piccola ernia,si spera sempre che la stessa si riassorba da sola.Ora io spero molto che sia effettivamente cosi',pero'mi rimangono molti dubbi,forse dovuti al tipo di visita'??voi cosa ne pensate ?Avrei avuto risposte diverse se fossi stato un paziente solvente?cordiali saluti.
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Purtroppo, se lei fosse stato un paziente solvente, forse con quel medico avrebbe avuto un trattamento diverso, piu "umano" e "professionale".
Di questo me ne dispiaccio, perchè che il paziente sia solvente o del ssn, realmente non deve cambiare. Quando questo avviene, le frasi che le avevo citato sopra riguardate il giuramento di ippocrate vanno a farsi friggere.

Non penso però che il medico le avrebbe cambiato il tipo di risposta, è cioè che non è il caso, in prima battuta, di operare.... un po quello che le avevo detto io. Adesso le rimane la strada fisiatrica e/o manipolativa

Un saluto.
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio per la sempre solerte risposta, mi rimane pero' una perplessita',il neochirurgo che mi ha "visitato",ha parlato di una piccola ernia ,che potrebbe riassorbirsi,io invece pensavo che il mio problema dipendesse dall'artrosi che deformando in maniera lenta, ma costante,il rachide cervicale andava a premere su alcuni nervi.Ora la mia domanda e':L'ernia di cui mi hanno parlato durante la visita, e la deformazione del rachide dovuta al processo artrosico;sono la stessa cosa?Ho provato a chiedere chiarimenti durante la visita ,ma ho avuto una risposta evasiva,o forse non ne ho compreso il succo causa la mia ignoranza sull'argomento.La saluto
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Salve, non avndo visto la RM faccio un po fatica a capire.

Comunque, che sia artrosi o sia ernia il quadro non cambia, anche perchè la patologia radicolare del rachide cervicale viene chiamata "spondilodiscoartrosi" proprio per indicare che la problematica è a origine mista.
L'importante non è curare l'ernia o la artrosi, ma il disturbo che il paziente accusa.
Un saluto
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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Buona sera,grazie per il chiarimento,devo dire in verita',che ora sto molto meglio,anzi posso dire che mi sono addirittura dimenticato il dolore delle settimane scorse. Speriamo che duri .La ringrazio e le auguro buone vacanze.