Necessario altro intervento neurochirurgico o ci sono delle alternative?

Buongriorno,

Mi chiamo Emanuele ed ho 45 anni.

Nel 2013 intervento con tecnica microchirurgica con asportazione ernia espulsa L5 S1 sinistra attraverso approcio interlaminareallargato a tale livello.

Nel 2016 recidiva stesso livello sempre SX e dopo vari tentativi conservativi ho subito altro intervento con medesima tecnica+lisi di tessuto cicatriziale.

Ho sempre curato con stretching ed atrtività fisica e non ho avuto problemi.

Il 30 Gennaio 2022 dopo camminata in montagna, accuso forte dolore zona lomabare sx e polpaccio (nelle precedenti ernie il dolore era sempre in queste due zone), RM evidenzia "Ernia postero laterale sx con impegno del recesso laterale e del forame di congiunzione di questo lato",
Da allora sono a casa cercando di evitare intervento con terapie conservative, fino a quando sembrava ultima soluzione quindi mi è stato proposto artrodesi strumentata.

Dopo incontro con ennesimo specialista in fisioterapia, mi diagnostica " [...] anteriorità iliaca dx e rotazione sacrale sx; L5 ed L4 in rotaazione dx", mi ha quindi proposto terapia manuale osteopatica che ho eseguito ed ho iniziato percorso di rinforzo muscolare, stretching fasciale...
Subito dopo la terapia manuale netto miglioramento in termini di autonomia, (prima zoppicavo da subito) e movimenti liberi compreso il laseg praticamente negativo.

Rimane però dolore al polpaccio che compare dopo circa 10 minuti di camminata, quindi sembra sia un problema del tessuto cicatriziale vecchi interventi che interferiscono con radice nervosa.

Ho come la sensazione che un ulteriore intervento chirurgico non sia la soluzione adatta, ci sono altre tecniche per liverare la radice nervosa?

Grazie
Emanuele
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 354 161
Egregio Paziente,
da quanto riporta nella sua anamnesi, purtroppo sembra che vi sia ancora un'estrusione discale che assume aspetti di conflitto con la radice in conseguenza della noxa meccanica. Le suggerisco di effettuare un approfondimento diagnostico, per verificare se sussista una sofferenza radicolare documentata da un esame elettromiografico, allo scopo di poter valutare quanto realmente possa beneficiare da un approccio conservativo.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it