Ernia disco l4 l5

Buongiorno mi chiamo Antonio ho 51 anni nel 2009 a causa di una grossa ernia del disco (l4 l5 espulsa lato sinistro) che mi causava fortissimi dolore e parastesie alla gamba sx sono stato operato
Al Galeazzi Milano in microdiscectomia.
Secondo il
chirurgo che mi ha operato l' intervento era riuscito e potevo ritornare a fare tutto quello che facevo prima correre palestra
Dopo l' operazione sono stato dimesso la mattina successiva all intervento totalmente dolorante...i dolori sono continuati per parecchio tempo ma l allora primario mi liquidava dicendo che l intervento era ok e che mi poteva dare disturbo il tessuto cicatriziale e mi prescrisse il medicinale lyryca che non mi diede beneficio alcuno... dopo circa tre anni di alti e bassi decisi di farmi seguire da un fisioterapista e inizia a stare meglio esegue di ogni mattina esercizi di ginnastica posturale ma mai bene completamente Successivamente i dolori iniziarono sul lato destro.

Nel 2021 ho avuto diversi.

Blocchi la schiena tanto che decisi di rifare una risonanza,
Risultava a livello l4 l5 ernia circonferenziale a livello l5 s1 protusione.
ho fatto un visita ortopedica e il medico mi ha detti che il disco si era sgonfiato come un palloncino e si era ridotto come spessore e che probabilmente avrei avuto altri blocchi: mi ha prescritto degli antiinfiammatori e miorilassante via orale.

Sono passati circa 6 mesi dall ultima visita ma sto parecchio male i dolori mi impediscono di fare una vita normale.

Pensate sia opportuno seguire un ciclo di ozonoterprapia per asciugare l ernia?
Devo farmi vedere da un ortopedico o da un neurochirurgo?
Io vorrei avere un riscontro a 360 gradi su come devo approcciare questa problematica invalidante.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Secondo me Lei Lei potrebbe beneficiare, in prima battuta, d'un ciclo di infiltrazioni (a mero scopo antalgico, nel Suo caso). Quindi, è possibile che Lei risolva buona (possibile, la massima ) parte dei Suoi problemi con trattamenti chirurgici mininvasivi, in modo da liberare le radici nervose dai presumibili residui erniari e da altrettanto presumibili fatti aderenziali sui nervi spinali.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno grazie di avermi risposto .volevo cercare di capire meglio lei cosa intende fare ozonoterapia come antidolorifico ,e dopo fare intervento mini-invasiva per eliminare residui cicatrizzarli ed erniali .ma per intervento
Mini-invasiva cosa intende altro intervento tipo microdiscectomia o qualcosa
Di più leggero.
Ozonoterapia so che c'è quella guidata tramite tac che più precisa che va meno a caso e dolorosa?lo spazio tra l4 l5 mi si è ridotto se il disco si assottiglia sempre di più cosa succede ?le due vertebre si saldano impedendo movimento colonna?o conviene che questo non accade.
Mi scuso se sono stato così lungo .
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Per infiltrazioni spinali, nel Suo caso, intendo infiltrazioni di farmaci antireattivi (tipo cortisone a rilascio prolungato, direttamente a livello della radice/i nervosa/e interessata/e dalle sofferenze clinicamente rilevanti). Questo comportamento terapeutico dà, di norma, un buon beneficio sulle algie e, frequentemente, su determinati disturbi neurologicamente rilevanti. Per infiltrazioni intendevo solo ciò.

L'intervento in mininvasiva è cosa BEN diversa dalla microdiscectomia. Quest'ultima è l'evoluzione della classica tecnica chirurgica della discectomia e credo che la prima discectomia sia stata eseguita negli anni venti-trenta del novecento. Una tecnica classica e consolidata, ma che fisiologicamente ha abbondantemente già dato (almeno per quasi un secolo).
Oggi, guardiamo aventi (come un domani guarderemo, e dovremo guardare, ancora più avanti). Non solo l'incisione dovrà essere minima ed il raggiungimento del campo operatorio deve avvenire per via smussa (cioè, senza tagliare i tessuti che vengono attraversati e permettendo così che tali tessuti si riaccostino spontaneamente, a fine intervento), ma la medesima via di approccio deve approfittare delle "aperture" ossee che fisiologicamente esistono, senza abbattere "pezzi" di colonna che fisiologicamente devono restare dove sono sempre state. In sintesi, non solo l'approccio è infinitamente meno traumatico per il paziente, ma la via da percorrere da parte del Chirurgo è totalmente diversa da quella che percorre il medesimo Chirurgo quando si dedica alla classica (quasi secolare) via cui sopra abbiamo fatto cenno.
Voglio anche aggiungere, e la cosa non è totalmente irrilevante, che la mininvasiva può (e quindi deve) essere eseguita in sedoanalgesia e non anestesia generale (quasi sempre, quest'ultima, con intubazione).

Le formulo gli auguri più sentiti per una pronta e completa guarigione.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#4]
dopo
Utente
Utente
Io la ringrazio molto di avermi
Risposto e di avermi dato le informazioni .eventualmente
Per mettermi in contatto con lei posso contattarla per un appuntamento a milano?
[#5]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Solo se ritiene che potrei esserLe utile. Tenga anche presente che, a fine mese, andrò in ferie.
Ancora auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294