Ernia del disco L5-S1

Salve, a mia moglie (età 32 anni) è stata rilevata ernia del disco L5-S1 che comprime il nervo e le crea lombosciatalgia.
La diagnosi è stata fatta circa 8 mesi fa.
L'ernia non le da alcun deficit motorio ne formicolio ma le crea dolore al gluteo sx e fino sotto la coscia.
Secondo il neurochirurgo che l'aveva visitita 8 mesi fa sarebbe stata da togliere mentre secondo la fisiatra al momento non è da intervenire chiurrgicamente fino a che non credi dolore intrattabile o deficit motorio, ma provare la terapia conservativa.
Ora a distanza di 8 mesi la situazione è variata di poco, alterna settimane senza particolari dolori a settimane acute in cui le da dolore nella vita di tutti i giorni.
Ha effettuato infiltrazioni e uso di lyrica nelle fasi acuta circa 4 episodi in 8 mesi.
Lei vorrebbe continuare su questa strada evitando la chirurgia.
Chiedo il vostro parere, le mie domande sono: Ha senso continuare con questa terapia (fisioterapia + farmacolgica) pure avendo spesso fasi acute di dolore?
Si può danneggiare il nervo in maniera irreversibile?
Sono preoccupato del fatto che questo voler a tutti costi provare a non operarsi non crei un danno al nervo con dolore cronico.
Grazie per le vostre risposte.

Alberto
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Oltre al disturbo soggettivo (dolore), andrebbero anche visionate le immagini della rmn correlando il tutto all'obbiettività clinica.
Volendo rispondere in linea teorica, devo dire che si potrebbe ancora eseguire un ciclo di infiltrazioni espressamente sulla radice nervosa direttamente interessata (credo che fino ad oggi sia stata seguira la via epidurale). Se anche questa metodica , nel caso di Sua moglie non ancora esperita, desse risultati ancora insoddisfacenti, resterebbe l'intervento neurochirurgico con tecnica mininvasiva (non microchirurgica) per la discectomia e la stabilizzazione senza usare materiale metallico.
Se ha piacre, dia pure altre notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
Grazie per il suo riscontro.
Le terapie utilizzate fino ad ora sono state infiltrazioni e fisioterapia mirata. Circa 10gg ha effettuato la prima infiltrazione più vicina al nervo (circa 6cm sotto cute). Premesso che a livello di sensibilità e motorio non ha nessun problema,la mia preoccupazione è:
c'è un tempo entro il quale bisogna necessariamente operarsi ? il mio timore è che non le si cronicizzi il dolore e le si danneggi il nervo, ora sono 8 mesi dalla prima risonanza.
Inoltre, la disidratazione del materiale con la conseguente perdita di volume avviene entro un determinato periodo o dipende dal quadro clinico?
Grazie
Alberto
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Se ha già fatto tutto (infiltrazioni concentrate direttamente sulla radice nervosa interessata..., come ho detto) rimane solo l'intervento.
Quanto più passa il tempo, più la radice nervosa si deteriora.
Il tempo è alcune settimane, ma influisce anche il quadro clinico generale.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294