Episodio di diplopia seguito da vertigini

Salve ho 35 anni e dal febbraio 2001 soffro di questo fenomeno: in seguito a movimenti del capo, specie nelle posizioni estreme e, in particolare, a destra, avverto una sorta di “aumento di pressione” al capo, come quando si è sottoposti a forti accelerazioni tipo come quando con la macchina si prende un dosso o una curva a forte velocità o quando si parte in un veloce ascensore verso l’alto.
Se permango in questa posizione l’appesantimento diventa una vera e propria vertigine di entità molto elevata. In particolare il fenomeno si verifica anche quando mi stendo (specie senza cuscino, ad esempio a terra), quando mi alzo dal letto, quando appoggio la testa ad esempio sulla testiera di una poltrona, quando la abbasso per guardare qualcosa in basso.
I fenomeni sono cominciati nel febbraio 2001 quando in seguito al primo di questi fenomeni andai in ospedale perché avevo in atto una diplopia che durò 20 ore, ovvero fino all’iniezione di un cortisonico che me la interruppe nel giro di pochi minuti.
In una settimana di ospedale feci: esame audiometrico e vestibolare poi ripetuto fuori, visita oculistica, poi ripetuta fuori, Tac, risonanza magnetica, rachide cervicale poi ripetuta fuori anche dinamica, Ecodoppler del TSA poi ripetuta fuori, stimolazioni ripetitive tutti con esito negativo.
Da quell’episodio di diplopia (fortunatamente mai più verificatosi) ho solo alcuni periodi, intervallati da lunghi periodi in cui sto bene, di fenomeni come quelli descritti all’inizio del post.
Aggiungo che soffro anche di:
- aura emicranica (2-3 episodi all’anno)
- forti torcicolli o meglio blocchi del collo (4-5 episodi all’anno)
- sinusite
e che faccio un lavoro che, sempre a periodi, è molto stressante.
Poiché dopo un paio di anni nei quali sono stato bene il 14 o 15 gennaio scorso ho avuto un forte episodio di aura emicrania e il 17 gennaio sono ricominciati i disturbi, l’ultima visita neurologica ha parlato di un interessamento del simpatico con la prescrizione di farmaci antidepressivi e ansiolitici. Io ho deciso di non prenderli, non riconoscendomi tra le indicazioni e viste anche le controindicazioni.
Io ho sempre pensato a un problema ai muscoli del collo (quello che mi provoca i blocchi) che, in certe condizioni mi ostruisce le arterie. Come posso fare a completare questa diagnosi. Potete aiutarmi?
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Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Le manifastazioni cliniche dell'emicrania sono estremamente variabili. Quella più nota è il dolore, associato, come nel suo caso, dalla caratteristica "aura". Le manifestazioni meno note ma estremamente frequenti sono i disturbi dell'equilibrio, sotto forma di instabilità e/o di vertigine. L'episodio vertiginoso che riferisce potrebbe essere riconducibile ad una vertigine posizionale, determinata dall'eccessivo distacco di "otoliti" che vanno rimossi con opportuna manovra liberatoria (ma spesso gli "otoliti" entro 10-15 giorni si "sciolgono" e la simtomatologia scompare). Questo tipo di vertigine è estremamente frequente in generale ed in particolare i soggetti emicranici risultano più colpiti.
Si affidi ad un neurologo esperto di emicrania per una venetuale terapia preventiva e ad un vestibologo in caso dovesse ripresentarsi la sintomatologia vertiginosa.

Vincenzo Marcelli

[#2]
dopo
Utente
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Egregio Dr. Marcelli,
La ringrazio per questa sua risposta che apre uno scenario abbastanza nuovo.
In effetti la visita vestibolare io l'ho fatta due volte, entrambe con esito negativo. Però: una fu fatta il giorno dopo quel famigerato ricovero in ospedale per diplopia, l'altra qualche mese dopo e non durante i disturbi di appesantimento e vertigini, ma perchè avvertivo un fastidio all'orecchio sx. In ogni caso col delay tra la prenotazione e la visita (pur se presso una struttura privata) di circa una settimana, fui sottoposto alla visita con ormai i disturbi passati e mi fu trovato un orecchio (cito testualmente) da libro, ovvero pulitissimo, senza alcuna patologia e con esame audiometrico e vestibolare perfetti.
Ciò non toglie, però, che ora potrebbe essere questa la diagnosi. Tenga presente che i disutrbi sono ricominciati il 17 gennaio e ancora proseguono ora, anche se in misura minore. Siamo quindi ben oltre i 10-15 giorni.
Ora le chiedo, visto che lei si trova sostanzialmente vicino, potrebbe visitarmi lei?
Altra domanda: ho letto sul web che il distacco degli otoliti può essere determinato da << diversi fattori: a volte si evidenzia all'anamnesi un trauma cranico pregresso, traumatismi diretti, colpi di frusta, fattori di rischio cardio-circolatori o un'infezione virale, ma spesso l'esatto movente non è identificabile>> (fonte Essere & benessere - radio 24); è per questo che mi consiglia una visita neurologica per una terapia preventiva?
Devo dirle che l'ultima visita, fatta il 13 febbraio, è stata proprio con un neurologo presso il centro per le cefalee dell'Asl 2 di Giugliano (gli altri centri per le cefalee più "rinomati" mi hanno dato tempi biblici..). E questo neurologo ha parlato di un problema psicologico (del quale le ho citato nel primo post).
La ringrazio anticipatamente per una eventuale risposta.
Cordiali saluti,
Fausto
[#3]
dopo
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Egregio Dr. Marcelli,
volevo comunicarle che sono stato visitato dal prof. Marciano del II Policlinico di Napoli che mi ha diagnosticato proprio una vertigine parossistica posizionale ed ha eseguito la manovra per riposizionare gli otoliti. Dopo di ciò mi ha dichiarato guarito.
Sono davvero contento e soddisfatto perchè dopo 5 anni di calvario grazie a Lei e a questo sito ho risolto il mio problema.
Di nuovo grazie,
Cordiali saluti,
Fausto.
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