Depressione psicotica persistente

Gentili signori medici,
Vi scrivo per chiederVi un consulto riguardo un caso di depressione verificatosi nella mia famiglia.

Mia zia ha 34 anni. Da due anni soffre di quella che il suo neurologo ha diagnosticato come depressione psicotica.

Non sono molto informata sull’evento scatenante della malattia, ma sono al corrente di non pochi disagi che hanno turbato la sua fanciullezza e l’età adolescenziale al cui accumulo viene spesso ricondotta, dalla psicologa da cui è seguita, l’origine dei suoi disturbi.
Quello che so del suo passato immediatamente antecedente lo scatenarsi delle reazioni riguarda perlopiù problemi presentatisi durante il periodo post-matrimoniale.
Il primogenito di ormai 6anni ha infatti sofferto per un lungo periodo di pavor nocturnus, con conseguente perdita di non poche ore di sonno anche da parte dei genitori; questi ultimi hanno inoltre effettuato, per lo stesso periodo di tempo circa, innumerevoli spostamenti per sottoporre lo stesso figlio a continue visite specialistiche dovute ad un sospetto diabete caratterizzato da sbalzi improvvisi di valori glicemici da tenere costantemente sotto controllo.
Prima della nascita della seconda figlia di due anni, mia zia si è sottoposta ad una dieta dimagrante abbastanza ferrea senza essere seguita, per quanto ne sappia, da un dietologo.
I figli sono stati definiti entrambi iperattivi dagli specialisti.

So inoltre che anche il padre di mia zia ha sofferto per molto tempo di depressione.

I sintomi sono perlopiù improvvise reazioni nervose che lei non riesce a controllare, che si riversano sul marito, sui figli e spesso suo oggetti della casa tramite gesti violenti che a volte sfociano in pianti di afflizione.
Mostra una grande ostilità nei confronti delle uscite di qualsiasi tipo, passando così le sua giornate in casa e possiede come unico confidente, oltre la psicologa, il marito di cui spesso però non tollera la frequente insistenza su argomentazioni di vario genere.
Quando si trova in compagnia sorride ma stenta a socializzare di sua iniziativa, chiudendosi in se stessa, a differenza del passato in cui si mostrava una persona dinamica e socievole.

La cura prescritta dal neurologo è:

-NORITREN 1cpr al giorno da 25 mg
da somministrare unitamente a:
-SERTRALINA 1cpr al giorno da 50 mg

-HALDOL 5 gocce la sera
-TRITTICO 8 gocce la sera

La somministrazione dei suddetti farmaci, oltre a non mostrare evidenti segni di miglioramento, ha comportato un notevole aumento di peso nel giro di qualche mese.

Vi espongo brevemente i miei dubbi:

1)Le cause dei disturbi sono di natura genetica, fisiologica o psicologica?
2)Alla luce dei sintomi descritti si può parlare a tutti gli effetti di depressione psicotica?
3)Considerando il periodo di persistenza dei sintomi e gli oggettivi effetti negativi conseguiti, la cura prescritta risulta adeguata al trattamento dei suddetti sintomi?

RingraziandoVi anticipatamente ed in attesa di un Vostro riscontro, porgo

Distinti Saluti.


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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Il consulto andava indirizzato alla sezione di Psichiatria,e non a quella di Neurologia. Il caso in questione è infatti strettamente psichiatrico.

Il neurologo (ma è neurologo o psichiatra?) ha emesso la diagnosi di depressione psicotica. Questa diagnosi comprende quei casi di depressione, tra i più gravi, in cui vi è una distorsione del giudizio di realtà (deliri) con o senza allucinazioni. I deliri della depressione possono essere "congrui con l'umore" (per esempio idee deliranti di colpa o di rovina) o "incongrui con l'umore" (p.e. idee di persecuzione). Di questo lei non fa cenno nella descrizione dei sintomi di sua zia. Lei parla di "reazioni nervose" su persone e oggetti e di "gesti violenti". Erompe in pianto, non esce da casa,ed è molto cambiata dal suo solito. Il disturbo dell'umore sembra esserci tutto, ma di tipo "misto", poichè vi sono aspetti depressivi ed aspetti di eccitamento.

Le cause di queste patologie vanno ricercate innanzitutto nel codice genetico (v. la depressione del padre); le cause predisponenti e favorenti possono essere psicologiche, ambientali e fisiche: v. il parto, la cronica perdita di sonno, lo stress causato dai figli iperattivi.

La moderna cura di queste patologie si fonda sull'associazione di stabilizzatori dell'umore e antipsicotici atipici. In un quadro del genere gli antidepressivi possono avere effetto peggiorativo, e vanno in ogni caso impiegati con molta cautela.
La cura in atto (mi spiace dirlo, ma ne sento il dovere) appare incongrua: vi sono tre diversi antidepressivi (per fortuna tutti e tre sottodosati) insieme con un neurolettico. Vi consiglio di consultare un altro psichiatra.
Auguri

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-