Recupero cognitivo post-febbre/apnee notturne: possibile?
Buongiorno,
sono un ragazzo di 18 anni.
Circa 10 mesi fa, durante un episodio di forte febbre, ho avvertito improvvisamente un marcato cambiamento a livello cognitivo: mi sentivo più lento, con difficoltà a pensare e in generale spento.
Anche dopo la risoluzione della febbre, questi disturbi non si sono attenuati e, a distanza di 10 mesi, continuo ad avere difficoltà nel pensare con chiarezza e nel ricordare le cose.
Inoltre, ho notato una ridotta capacità di pensare sia per immagini sia tramite parole, abilità che prima non mi creavano alcun problema.
Mi sono rivolto a un neurologo e, dopo una risonanza magnetica encefalica senza mezzo di contrasto, la diagnosi formulata è stata di disturbo da stress.
Tuttavia, ho la sensazione che lo stress non sia l’unica causa dei miei sintomi.
In seguito ad altri accertamenti ho scoperto di soffrire di apnee notturne dovute a ipertrofia dei turbinati inferiori, una condizione che da anni compromette la qualità del mio sonno e mi provoca sonnolenza diurna.
Sono attualmente seguito anche per questo problema.
Vorrei sapere se, alla luce di quanto descritto, esiste la possibilità di un completo recupero.
Ho letto testimonianze di persone di diverse età che, anche a distanza di molto tempo, non si sono riprese del tutto.
Inoltre, vorrei capire se possa essere utile contattare un centro per il trattamento del Long Covid vicino alla mia città.
Ringrazio molto per l’attenzione.
sono un ragazzo di 18 anni.
Circa 10 mesi fa, durante un episodio di forte febbre, ho avvertito improvvisamente un marcato cambiamento a livello cognitivo: mi sentivo più lento, con difficoltà a pensare e in generale spento.
Anche dopo la risoluzione della febbre, questi disturbi non si sono attenuati e, a distanza di 10 mesi, continuo ad avere difficoltà nel pensare con chiarezza e nel ricordare le cose.
Inoltre, ho notato una ridotta capacità di pensare sia per immagini sia tramite parole, abilità che prima non mi creavano alcun problema.
Mi sono rivolto a un neurologo e, dopo una risonanza magnetica encefalica senza mezzo di contrasto, la diagnosi formulata è stata di disturbo da stress.
Tuttavia, ho la sensazione che lo stress non sia l’unica causa dei miei sintomi.
In seguito ad altri accertamenti ho scoperto di soffrire di apnee notturne dovute a ipertrofia dei turbinati inferiori, una condizione che da anni compromette la qualità del mio sonno e mi provoca sonnolenza diurna.
Sono attualmente seguito anche per questo problema.
Vorrei sapere se, alla luce di quanto descritto, esiste la possibilità di un completo recupero.
Ho letto testimonianze di persone di diverse età che, anche a distanza di molto tempo, non si sono riprese del tutto.
Inoltre, vorrei capire se possa essere utile contattare un centro per il trattamento del Long Covid vicino alla mia città.
Ringrazio molto per l’attenzione.
Caro giovane,
capisco bene la tua preoccupazione, soprattutto perché i sintomi che descrivi interferiscono con funzioni per te fondamentali come il pensiero e la memoria. Proprio per questo è importante fare chiarezza. Da quanto racconti, non emergono elementi che facciano pensare a una malattia neurologica degenerativa o irreversibile. La risonanza magnetica encefalica nella norma è un dato molto importante e rassicurante: esclude patologie strutturali cerebrali che potrebbero giustificare un peggioramento cognitivo progressivo. Il quadro che descrivi è invece compatibile con una combinazione di fattori funzionali, tra cui un evento acuto stressante per l’organismo (febbre importante), disturbo del sonno cronico da apnee notturne, che da solo può causare rallentamento cognitivo, difficoltà di concentrazione, annebbiamento mentale e ridotta vivacità del pensiero, una componente di stress prolungato, che non va intesa come problema psicologico banale , ma come una reale alterazione del funzionamento delle reti cerebrali, fortemente influenzate dal sonno e dall’assetto neurochimico.
La sensazione di non pensare più come prima , anche per immagini o parole, è molto frequente in condizioni di sonno non ristoratore e eccessiva attenzione al funzionamento mentale. Non indica una perdita delle capacità, ma una difficoltà nel loro utilizzo efficiente. Per quanto riguarda il recupero, alla tua età le possibilità di miglioramento sono elevate, soprattutto se si interviene in modo mirato sul trattamento efficace delle apnee notturne, la regolarità del sonno, la riduzione del carico di stress e della continua auto-osservazione dei sintomi.
Il recupero, quando avviene, non è immediato né lineare, ma graduale. Il fatto che tu legga testimonianze negative online non deve scoraggiarti: ogni storia è diversa e molte persone che migliorano semplicemente non scrivono sui forum.
Sulla base di quanto riferisci, non vedo indicazione specifica a un centro Long Covid, a meno che non vi sia stata una documentata infezione da Covid con sintomi persistenti correlabili. Il tuo problema appare più coerente con un disturbo funzionale legato al sonno e allo stress, condizioni reversibili, anche se lente a risolversi.
In sintesi, tu non sei danneggiato , non hai perso le tue capacità cognitive, ma stai attraversando una fase di rallentamento funzionale. Con il corretto trattamento del sonno e un approccio graduale, il recupero è possibile.
Un caro saluto
capisco bene la tua preoccupazione, soprattutto perché i sintomi che descrivi interferiscono con funzioni per te fondamentali come il pensiero e la memoria. Proprio per questo è importante fare chiarezza. Da quanto racconti, non emergono elementi che facciano pensare a una malattia neurologica degenerativa o irreversibile. La risonanza magnetica encefalica nella norma è un dato molto importante e rassicurante: esclude patologie strutturali cerebrali che potrebbero giustificare un peggioramento cognitivo progressivo. Il quadro che descrivi è invece compatibile con una combinazione di fattori funzionali, tra cui un evento acuto stressante per l’organismo (febbre importante), disturbo del sonno cronico da apnee notturne, che da solo può causare rallentamento cognitivo, difficoltà di concentrazione, annebbiamento mentale e ridotta vivacità del pensiero, una componente di stress prolungato, che non va intesa come problema psicologico banale , ma come una reale alterazione del funzionamento delle reti cerebrali, fortemente influenzate dal sonno e dall’assetto neurochimico.
La sensazione di non pensare più come prima , anche per immagini o parole, è molto frequente in condizioni di sonno non ristoratore e eccessiva attenzione al funzionamento mentale. Non indica una perdita delle capacità, ma una difficoltà nel loro utilizzo efficiente. Per quanto riguarda il recupero, alla tua età le possibilità di miglioramento sono elevate, soprattutto se si interviene in modo mirato sul trattamento efficace delle apnee notturne, la regolarità del sonno, la riduzione del carico di stress e della continua auto-osservazione dei sintomi.
Il recupero, quando avviene, non è immediato né lineare, ma graduale. Il fatto che tu legga testimonianze negative online non deve scoraggiarti: ogni storia è diversa e molte persone che migliorano semplicemente non scrivono sui forum.
Sulla base di quanto riferisci, non vedo indicazione specifica a un centro Long Covid, a meno che non vi sia stata una documentata infezione da Covid con sintomi persistenti correlabili. Il tuo problema appare più coerente con un disturbo funzionale legato al sonno e allo stress, condizioni reversibili, anche se lente a risolversi.
In sintesi, tu non sei danneggiato , non hai perso le tue capacità cognitive, ma stai attraversando una fase di rallentamento funzionale. Con il corretto trattamento del sonno e un approccio graduale, il recupero è possibile.
Un caro saluto
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/
Utente
Grazie mille per avermi risposto
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 26 visite dal 22/12/2025.
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