Demenza post ischemia celebrale

Ho un problema con mio padre 74 anni che il 24 febbraio scorso ha avuto un attacco ischemico celebrale, dopo 2 mesi di ricovero è tornato a casa, ma non è più lo stesso, fa cose strane, è facilmente irritabile insomma in poche parole è ingestibile, per esempio l' altro giorno ha preso la macchina e se ne andato (pur avendogli detto che non può guidare), mette le mutante pulite sopra quelle sporche, non sappiamo cosa fargli mangiare rifiuta il cibo pur avendogli chiesto prima il menu e quindi concordato il pranzo, quando è pronto sbatte il contenuto nel lavandino o addirittura in terra (insalatiera con tutta l' insalata), ha perso il linguaggio quindi riesce a dire poche parole e alle volte grida cose senza senso che noi non comprendiamo, mia madre che vive con lui non ne può più, non sappiamo cosa fare, ci siamo rivolti al medico di famiglia che ci ha prescritto una visita dal psicologo che però è tra 10 giorni, nel frattempo noi cosa facciamo? Io personalmente sono preoccupata anche per mia madre, non può vivere da sola con lui, mi dia un consiglio sulla prassi anche per ricoverarlo in qualche istituto per anziani, grazie per la risposta.
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32 22
Credo sia utile una valutazione neurologica completa che permetta di valutare se il disturbo possa essere legato alla recente ischemia cerebrale o se questa sia stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso (preesistente demenza). Il collega potrà anche prescrivere l'opportuna terapia per i disturbi del comportamento che Lei descrive. Può tranquillamente rivolgersi ad un centro UVA (unità valutazione Alzheimer)della Sua città

cordiali saluti

Dr. Rosario Vecchio

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dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Le scrivo per aggiornarla della situazione attuale:
mia madre si è rivolta ieri mattina al reparto di neurologia di Melegnano dove mio padre è stato ricoverato inseguito all' ischemia celebrale, per spiegare le condizioni anomale, il dottore di turno le ha consigliato di portare mio padre tramite pronto soccorso per effettuare nuovi accertamenti e su suo consiglio se mio padre non voleva venire di inventare una scusa che era stato chiamato per un controllo dal reparto, noi ci siamo comportati esattamente così e nel pomeriggio abbiamo accompagnato mio padre al pronto soccorso e informando l' accettazione di non far capire a mio padre che eravamo state noi, ma dopo circa un ora di attesa abbiamo avvisato che mio padre dava segni di nervosismo e quindi abbiamo dato una certa premura nel visitarlo, in seguito si è avvicinata un infermiera cercando di calmare mio padre ma gli ha detto anche che mia madre voleva fargli fare ulteriori accertamenti e che ora mai valeva la pena aspettare, mio padre si è molto arrabbiato con noi e non appena l' infermiera si è allontanata, è uscito e non ha fatto più ritorno, in seguito è stato recuperato dai carabinieri e riportato in ospedale ma nel reparto di psichiatria, da ieri non siamo riusciti a vederlo, i medici non ci fanno entrare ci hanno solo concesso di portargli la sua roba, a mio avviso il reparto non è idoneo per il problema di mio padre e il fatto che non ci permettono di vederlo può inescare in lui un senso di abbandono che può sfociare in rabbia una volta tornato a casa, cosa ci consiglia di fare? Vorremmo che fosse trasferito nel reparto di neurologia, ma se i medici si rifiutano noi cosa possiamo fare? La ringrazio.
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32 22
se il problema sarà inquadrato come neurologico provvederanno loro stessi al trasferimento in neurologia stia trnaquillo
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