Ansia e citalopram

Gentili dottori,
in seguito ad una prima ricaduta nelle crisi d'ansia e attacchi di panico, ho ricominciato ad assumere il Citalopram. Ho poi intenzione di riprendere, il prima possibile, la psicoterapia.
Il problema è che, dopo tre giorni di assunzione di Citalopram (3 gocce la sera) l'ansia è peggiorata e, con essa, anche i pensieri negativi sulla mia futura capacità di avere una vita serena e normale. Sto dormendo pochissimo. La domanda è: quando potrò iniziare ad apprezzare dei miglioramenti e, soprattutto, il Citalopram agisce solo sugli attacchi di panico o fa scomparire anche l'ansia negativa?
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile utente,


In primo luogo non vedo motivi per manifestare pensieri negativi riguardo ad un problema come il Suo, abbastanza comune nella popolazione generale.
Per quanto concerne il citalopram, si tratta di un farmaco appartenente alla classe degli SSRI, efficace nella terapia del disturbo da attacchi di panico e del disturbo d'ansia generalizzato. Alcuni sogetti possono evidenziare, all'inizio della terapia, un lieve peggioramento dell'ansia e per tale motivo il trattamento deve essere iniziato a bassi dosaggi ed aumentato gradualmente sino al dosaggio efficace, compreso tra 20 e 40 mg al dì. Inoltre è possibile associare al citalopram per 15 - 30 giorni una benzodiazepina ansiolitica al fine di potenziare la terapia. E'opportuno proseguire il trattamento con citalopram o altro farmaco simile per un periodo sufficientemente lungo, al fine di prevenire eventuali recidive.
Tuttavia, prima di intraprendere qualsiasi terapia, è necessario porre una precisa diagnosi clinica e pertanto risulta indispensabile un accurato esame obiettivo, somministrare tests psicodiagnostici, effettuare un esame del sangue completo che valuti diversi parametri tra i quali VES, TSH, FT3, FT4, sideremia, emocromo, elettroliti, ecc.
Per quanto detto, è necessario rivolgersi con fiducia ad uno psichiatra o neurologo.

Tanti cordiali saluti.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
Specialista in Neurologia
Dirigente Medico ASL BARI

www.medicitalia.it/massimo.muciaccia

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BAT - ASL BARI

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Dr. Marcello Mura Neurologo 137 4
concordo pienamente.

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
il consiglio di proseguire una adeguata terapia farmacologica accanto ad una corretta terapia psicologica è quanto di meglio le si possa consigliare.
D'altra parte i miglioramenti dei sintomi d'ansia generalmente possono venire apprezzati in modo veloce se vi è una adeguata terapia psicofarmacologica (3 gtt di citalopram sono quali un dosaggio "omeopatico"). Si faccia seguire da uno psichiatra di fiducia che possa fare da tramite per un sostegno psicologico.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per la risposta rassicurante.
Attualmente l'assunzione del Citalopram è in fase ascendente, nel senso che ho preso 3 gocce per 4 giorni, ora sono a 6 per altri 4 giorni e poi ne assumerò 10, fino alla pillola da 20 mg.
Il mio primo attacco di panico (giugno 2004) l'ho curato soprattutto con la psicoterapia, visto che il neurologo da cui ero stato all'inizio non aveva trovato di meglio che prescrivermi lo Xanax tre volte al giorno. Lo Xanax però mi procurava sonnolenza e, di conseguenza, umore bassissimo, per cui, dopo un mesetto ho deciso di metterlo da parte. Dopo un anno circa di psicoterapia e buoni risultati, leggendo un'intervista su un settimanale al dott. Giampaolo Perna sul disturbo di panico, ho deciso di andare dallo stesso e di assumere, sotto suo suggerimento, il Citalopram. Avevo in un certo senso bisogno di mettere una ciliegina sulla torta del mio recupero psichico. Arrivato al primo mese e mezzo di assunzione (una pillola da 20 mg a regime) ho però interrotto il tutto perchè mi sembrava che ci fosse qualche effetto collaterale di troppo (es. alitosi o durata eccessiva nei rapporti sessuali) e che qualche "scarica" di adrenalina ancora scorresse liberamente dentro di me.
Ora mi chiedo se, continuando la cura per un periodo molto lungo, avrei potuto evitare più facilmente una recidiva.
Ora mi trovo in una situazione in cui mi sento abbastanza depresso, proprio perchè, in seguito alla ricaduta, ho perso tutta la fiducia nel mio modo di affrontare le cose. La cosa paradossale è che, ansia a parte, non ho mai sofferto di depressione, avendo anzi un sacco di interessi e hobby da coltivare.
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Dr. Marcello Mura Neurologo 137 4
Il citalopram è un ottimo farmaco, e solitamente è ben tollerato. Orientativamente i primi risultati si vedono dopo 3-4 settimane, quindi è normale che l'adrenalina fosse ancora presente. Talora è necessario un lungo periodo di cura. Prima di abbandonare una terapia, visto che possono insorgere gli effetti collaterali, è sempre meglio concordare il da farsi col medico: interrompendo la terapia precocemente (e "di botto"), è facile che insorgano ricadute. Potrebbe reintegrare la psicoterapia.
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