Svenimento o crisi epilettica?

Salve,

sono una donna di 37 anni. Soffro di epilessia focale temporale con crisi che poi diventano generalizzate e sono in cura con il lamictal. D'accordo con il mio neurologo da qualche mese stavamo diminuendo il farmaco perché non avevo crisi da due anni. Circa un mese fa l'eeg ha dato qualche anomalia e ci siamo fermati con la riduzione per il momento. Il punto è che sono preocuppata per un episodio di 4 giorni fa e il mio neurologo è fuori per un convegno e irreperibile. Soffro di endometriosi e in vista di un uovo intervento ho dovuto effettuare un clisma opaco per escludere infiltrazioni intestinali. Dopo i 4 giorni d dieta , il giorno della preparazione intestinale è stato molto duro per me. Dopo qualche ora che avevo preso 13 compresse di pursennid ero in bagno per la terza volta e ho sentito un malessere dato dal forte dolore addominale, ho sentito che stavo perdendo i sensi e sono riuscita a raggiungere il letto. Poi ho cominciato a vedere immagini affastellate come mi succede sempre quando ho le crisi, e ho sognato di correre veloce per poter uscire come da un tunnel, non so spiegarmi. Mi sono risvegliata e c'ho messo un po' per capire che ero svenuta ma a differenza di tutte le altre volte mi sono ripresa facilmente dal punto di vita fisico. Non avevo la solita nausea e stanchezza agli arti ma solo un fischio insopportabile nelle orecchie. Ora mi chiedo cosa è stato, devo preoccuparmi? Se si è solo abbassata la pressione per il dolore perché ho sognato cos' tanto? Grazie mille per la disponibilità. Un saluto
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

è difficile a distanza e in base al contenuto del post fare una diagnosi differenziale tra una banale lipotimia (svenimento) e una crisi di natura epilettica.
Le posso dire che le lipotimie non danno di solito la sintomatologia visiva che ha descritto, questo solo elemento però non fa completamente escludere la natura lipotimica dell'episodio.
Poi che questo non abbia avuto le caratteristiche delle altre volte, nel periodo post-critico, potrebbe essere dovuto a variazioni tipologiche, possibili a verificarsi.
Concludendo, non abbiamo certezze, ma che il dolore abbia potuto scatenare uno stress psicofisico in grado di scatenare la crisi non lo possiamo escludere.
Riferisca tutto al Suo neurologo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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