Ipocondria o danno reale?

Buonasera, sono una ragazza di 26 anni e cercherò di raccontare brevemente la mia storia per farvi capire il meglio possibile.
Dall’età di 13 anni fino ai 17, ho sofferto di tricotillomania che mi ha portata a strapparmi quasi interamente i capelli, era impossibile coprire i vuoti.
Risparmierò il racconto di come debba essere per una ragazza adolescente vivere scuola, interazioni sociali, sguardi della gente, non avendo i capelli.
Nello stesso periodo saltuariamente ero affetta da mal di testa fortissimi che mi impedivano di addormentarmi.
All’improvviso, sparì tutto, i capelli crescevano e con loro la mia autostima, vivendo benissimo fino ai 21 anni, quando la tricotillomania si è ripresentata, seppur in forma meno grave, con conseguenti sensi di colpa e preoccupazione.
Sono una ragazza che è sempre stata terrorizzata da qualunque tipo di droga, mai fumato e mai bevuto, ma una sera non so per quale motivo ho fatto due tiri, esclusivamente due tiri da uno spinello di erba che mio fratello stava fumando, spaventata da un giramento di testa non ho proseguito e sono andata a dormire.
Il giorno dopo ho avuto un’attacco d’ansia e nel giro di pochi mesi mi sono ritrovata schiacciata dalle somatizzazioni ansiose e nell’inferno dell’ipocondria, con la CONVINZIONE di aver bruciato irrimediabilmente il cervello facendo quei maledetti due tiri.

La mia domanda è: è realmente possibile che ciò che ho fatto abbia compromesso in modo irreversibile il cervello procurando un danno a livello organico?

Oppure è stato un inizio di un disturbo d’ansia, poi peggiorato, che comunque sapevo di avere data la tricotillomania?

Non sapevo se postare in psichiatria o in neurologia, ho scelto quest’ultima in quanto la mia paura è di aver causato a tutti gli effetti un danno organico irreversibile e di aver bruciato neuroni.
Ovviamente mai fatto uso di sostanze né prima, né dopo, né mai più.


Vi ringrazio di cuore
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Ragazza,

si tranquillizzi, non c'è alcun danno organico irreversibile al cervello. Verosimilmente è stato slatentizzato un disturbo d'ansia che Lei aveva di base e che in quel momento era sopito, anche per un senso di colpa o per la vertigine successiva al fumo che l'ha spaventata, possibilmente entrambe le cose.
Si rivolga ad uno psichiatra per una definizione corretta del caso.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta.
In realtà sono già in cura e da circa tre anni non ho più alcun sintomo, l’ansia mi è tornata ora in quanto lo specialista che mi segue ha intenzione di sospendere il farmaco. La mia paura è che torni l’ansia per un danno causato da quei maledetti tiri e che io sia costretta a prendere farmaci a vita, cosa che data la mia giovane età vorrei evitare. Probabilmente queste preoccupazioni sono di per sé frutto del mio disturbo d’ansia, ma tant’è.

Grazie davvero.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Cara Ragazza,

" La mia paura è che torni l’ansia per un danno causato da quei maledetti tiri", infatti è solo una paura che Lei la vede come reale ma oggettivamente è immotivata.
Sulla possibile sospensione del farmaco e la conseguente paura di ricaduta ne parli con lo psichiatra, probabilmente un ulteriore periodo di terapia può essere giustificato dall'attuale condizione ansiosa.

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
La mia paura sostanzialmente si basa sul fatto che se il mio cervello ha subito modificazioni irreversibili, allora sono destinata ad una vita di antidepressivi, cosa che sinceramente vorrei evitare.
Se invece questo presunto danno non sussiste allora si potrebbe prendere in considerazione l’idea di intraprendere una psicoterapia, senza farmaci. Sono una ragazza giovane, godo di ottima salute, ho una bella vita e sono felice, non voglio sentirmi una condannata .
Lei pensa che quello stupido errore mi abbia condannata ad una vita di psicofarmaci? O è frutto della mia ansia, curabile anche in altri modi?

La ringrazio per il tempo dedicatomi.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Come Le dicevo precedentemente, non c’è nessun danno organico permanente e non ha alcuna condanna, stia serena.

Buon fine settimana
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore, mi scusi se la disturbo anche di domenica.
Ho trovato questo, cercando informazioni sulle somatizzazioni:
Il trattamento difficile e la prognosi deve considerarsi non buona.
Si tratta di una condizione cronica che presenta un decorso fluttuante, cosicchÈ i pazienti sono raramente senza alcun sintomo.
Non risulta comunque un tasso di mortalit significativamente pi elevato rispetto alla popolazione generale.
La remissione spontanea rara e facilmente si sviluppa una modalit cronica di ricerca di attenzione medica, che a sua volta va a interferire con altri aspetti della vita. Eí tipico di questi pazienti considerare se stessi pi malati dei malati affetti da malattie fisiche croniche propriamente dette.

Inutile dire che mi è crollato il mondo addosso, se è vero che una guarigione non esiste non avrò mai una buona qualità di vita, ma un futuro di capogiri e fastidi di vario genere. È vero che sono ansiosa e fortemente ipocondriaca, e mi domando se lavorando su questo potrebbero scomparire anche i fastidi corporei, è possibile o ciò che riporta questo sito è corretto?

La ringrazio e le auguro una buona domenica.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Ragazza,

una terapia farmacologica associata ad una buona psicoterapia può risolvere il problema.
Non vada a leggere in Rete perché alimenterebbe inutilmente la Sua ansia e invece il fine da raggiungere è proprio l’opposto, quello di evitare fattori ansiogeni e stressanti.

Buona domenica
[#8]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dott. Ferraloro, volevo chiederle se questa cosa fosse effettivamente veritiera:

L’antidepressivo da’ una profonda dipendenza di tipo biochimico probabilmente perché, stimolando artificialmente le aree cerebrali preposte al tono dell’umore, fa sì che il cervello smetta di produrre sostanze antidepressive proprie delle quali rimarrà sguarnito a lungo, dopo la sospensione del farmaco.

È possibile che, dopo aver assunto un farmaco antidepressivo per tanti anni, il cervello possa non ritornare mai più a funzionare in modo autonomo? È possibile che ritorni a funzionare in modo naturale ritrovando benessere anche senza farmaci?

La ringrazio e le auguro una buona serata.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Ragazza,

dovrebbe postare i quesiti in Psichiatria.
Io Le posso dire che gli antidepressivi non causano assuefazione e dipendenza, addirittura assunti per molto tempo di qualcuno è stato dimostrato l'aumento delle sinapsi cerebrali con conseguente miglioramento delle performance cognitive.

Cordialità
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