Consiglio su farmaco per demenza senile

Vi contatto per un parere riguardo ad un farmaco che sto utilizzando per la mia mamma, affetta da grave demenza vascolare, che attualmente vive delle brutte crisi, fatte di deliri, pianti, allucinazioni e grida, ma soprattutto movimenti involontari delle braccia, fra i quali anche schiaffi e colpi che si autoinfligge su varie parti del corpo.

Il farmaco è il Seroquel che, nonostante si sia rivelato utile per farla dormire la notte e calmarla un po’ dopo qualche ora dalla sua assunzione, ho la sensazione che proprio questo possa essere la causa al suo risveglio di queste discinesie e crisi violente, che sembrano aumentare con il passare delle settimane.
Per intenderci prima di questo farmaco aveva delle crisi, ma non così violente, la cosa è degenarata negli ultimi due mesi.

Vi chiedo quindi se è possibile che proprio il farmaco possa avere questo doppio effetto.
I medici che saltuariamente la seguono, per ora non mi hanno dato indicazioni in questo senso e d’altro canto è difficile cambiare farmaco, perché qualsiasi altro dovrebbe essere testato nel tempo per verificarne l’efficacia, lasciandoci nella disperazione e nell’impotenza di poter attenuare questi comportamenti durante il giorno.

Spero di poter avere qualche indicazione o suggerimento al riguardo, più che altro in base alle casistiche, di cui sicuramente avrete conoscenza o esperienza professionale.

Grazie vivamente in anticipo.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
Purtroppo in questi casi la risposta ai farmaci è sempre imprevedibile.
E' possibile che la quetiapina ( Seroquel ) produca un effetto rebound, con aumento dell'agitazione dopo il primo effetto sedativo. Però è anche possibile che quello che lei osserva sia un peggioramento della sintomatologia, e che magari aumentando la dose possa star meglio.
Non è poi detto che, per tentare di avere miglioramenti, il Seroquel debba essere del tutto scartato. Potrebbe invece essere affiancato da un farmaco di altra categoria (l'eccitamento motorio, ad esempio, spesso risponde agli anticonvulsivanti, ma questa è un semplice esempio, non un consiglio ).
Queste situazioni, obiettivamente difficili, vanno gestite da medici (neurologi, psichiatri o geriatri) molto esperti di farmacologia clinica.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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