La neurite ottica è quasi sempre legata all'esordio

Gentile dott.
Volevo chiedere un'informazione circa la sclerosi multipla. Da qualche settimana accuso dei sintomi che fanno pensare a questa malattia: appannamento della vista, capogiri, una lieve paralisi alla mascella e formicolio agli arti. Inoltre da anni soffro di dolore agli arti inferiori e di frequenti mal di testa. Ho fatto una tac alla testa e non è risultato nulla. Ha fatto una risonanza magnetica e questo è il risultato "sfumate e minute areole iperintense, nelle sequenze t2-dipendenti e FLAIR, si repertano in sede di sostanza bianca periventricolare a ridosso dei corni occipitali ed in sede sottocorticale frontale a sinistra, che dopo somministrazione dell'a.d.c. non mostrano alcun potenziamento, riferibili ad areole di microgliosi/demielinizzazione di aspecifico significato". In ospedale mi hanno detto che il risultato di questa risonanza magnetica non fa pensare ad una sclerosi multipla e mi hanno fatto anche una puntura lombare per scongiurare ogni pericolo. La puntura lombare è risultata negativa. Per quanto riguarda l'appannamento della vista mi hanno sottoposta ad una visita oculistica e, dal punto di vista ottico, è tutto a posto. Dunque suppongono che l'appannamento sia dovuto ad una neurite ottica. Non mi è stata però diagnosticata cioè, per esclusione, suppongono che si tratti di neurite ottica. Non c'è, però , qualche modo per diagnosticarla con certezza? Facendo delle ricerche ho letto che la neurite ottica è quasi sempre legata all'esordio di una sclerosi multipla. Ho molte possibilità di ammalarmi di sclerosi multipla in futuro, considerando anche il risultato della risonanza magnetica che non mi convince molto? Quali potrebbero essere altre cause di neurite ottica? Potrebbe essere dovuta allo stress o allo sforzo visivo (studio prolungato sui libri)? Sono preoccupatissima.
Attendo risposta e vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Cara utente,

prima di pensare in modo negativo a tutte le possibili complicanze della sclerosi multipla, è necessario porre una diagnosi certa ed ancor prima individuare una eventuale neurite ottica retrobulbare (MALATTIA CHE NON CONDUCE AUTOMATICAMENTE ALLA SM). Consiglierei a tal fine di richiedere lo studio dei potenziali evocati visivi e somatosensoriali nonchè un esame del campo visivo ed un accurato esame del sangue con ricerca di autoanticorpi.
In ogni caso concordo con l'ipotesi dei Colleghi che in questa fase non si può parlare di SM.
Tanti saluti ed auguri.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BAT - ASL BARI

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. Muciaccia,
in ospedale mi hanno sottoposta a 5 giorni di cortisone da 5 mg. per curare la neurite ottica. Ma che io sappia il cortisone si somministra in presenza di sclerosi. O mi sbaglio? In secondo luogo, sempre in ospedale, mi è stato effettuato lo studio dei potenziali evocati visivi il secondo giorno di terapia con il cortisone. Che io sappia i risultati di alcuni esami potrebbero essere alterati da una terapia di cortisone. E' il caso dei potenziali evocativi visivi?
La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia.
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Cara utente,

in risposta alle sue domande, preciso quanto segue:
1) I corticosteroidi sono utilizzati in molte situazioni cliniche differenti e tra queste anche la neurite ottica retrobulbare non associata alla SM.
2) Il risultato dello studio dei PEV non viene influenzato dalla terapia cortisonica. Infatti il parametro più importante in tale studio è rappresentato dalle anomalie dell'onda P100 (aumento di latenza e/o riduzione di ampiezza) che, nel caso di patologia delle vie ottiche, presenta alterazioni persistenti.

Cordiali saluti ed auguri.