Possibile disturbo del comportamento bambino 3 anni e mezzo?

Buongiorno, il mio bimbo di 3 anni e mezzo da un mese presenta un comportamento che ci preoccupa.

Premetto che non ha mai dato modo di pensare fosse un bambino "problematico" a parte il fatto che lo sviluppo del linguaggio ha ritardato un po' ad arrivare (verso i 2 anni e mezzo).
Ha frequentato un anno di nido e a Settembre ha iniziato la materna; purtroppo poi, a causa dell'emergenza COVID, è dovuto rimanere a casa. Le maestre non hanno mai segnalato nessun comportamento particolare.

Da circa un mese, mentre sta giocando, il piccolo improvvisamente abbandona l'attività, corre producendo versi gutturali, poi torna spontaneamente al gioco che stava facendo. Durante l'episodio appare poco contattabile (non risponde alle chiamate), a volte durante la corsa muove le dita delle mani sfregandole o inclina il capo. Capita che a volte la corsa sia sostituita da una camminata durante la quale però non emette versi. Su richiesta talvolta il bambino sembra ricordare l'evento indicando che stava correndo. Gli episodi sono pluriquotidiani e parrebbero avvenire più frequentemente al mattino al risveglio o la sera; durano da pochi secondi fino a 20/30 minuti con andamento fluttuante, in cui alterna la corsa e la scarsa responsività a momenti in cui gioca e appare più contattabile. A volte il bambino presenta momenti brevi di alterazione del contatto anche in corso di altre attività (es. mangiare) nei quali sembra avere scatti nervosi e a volte sembra sorridere da solo. Negli ultimi giorni sembra di notare una riduzione della frequenza degli episodi e pare inoltre che il bambino, quando si trova in situazioni in cui ha la possibilità di giocare con la cugina poco più grande di lui o di stare in un contesto che non sia casa questo comportamento si presenti meno.

Abbiamo effettuato una visita neuropsichiatrica durante la quale il bambino è risultato non avere problemi e l'obbiettività neurologica è risultata nella norma.
Per scrupolo è stato anche effettuato un EEG in sonno per escludere la remota ipotesi che si possa trattare di crisi epilettiche. Non ho ancora il referto sotto mano ma la NPI che l'ha guardato dice che l'EEG risulta nella norma a parte qualche piccola anomalia non significativa che potrebbe indicare un piccolo disturbo del sonno.
Ci hanno consigliato di valutare un disturbo del comportamento.

So che a distanza è difficile e poco prudente fare ipotesi ma sapreste darmi un parere? Potrebbe essere che, a causa del fatto che è stato per mesi chiuso in casa senza vedere nessuno, facendo poche attività e non avendo più una routine giornaliera, essendo lui un bambino che ha bisogno di scaricarsi molto, questa situazione lo abbia un po' represso e destabilizzato e questi siano manifestazioni di sfogo/stress dovuti alla situazione? Possiamo aiutarlo in qualche modo?

Ringraziando saluto.
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
Alcuni degli eventi descritti possono essere delle stereotipie che sono dei comportamenti ripetitivi che si possono presentare anche in bambini con sviluppo tipico (cioè con sviluppo nella norma). Vista comunque la frequenza degli episodi le consiglio di effettuare delle videoregistrazioni da mostrare poi al neuropsichiatra. Se non l'ha già fatto sarebbe inoltre utile sottoporre il bambino a sedute di gioco spontaneo e anche a giochi più strutturati, eventualmente con l'ausilio di una terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva

Dr. Flavio Gioia

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Utente
Utente
Gentile Dr. Gioia la ringrazio per la risposta.

E' arrivato per posta il risultato dell'EEG. Da questo risulta:
Tracciato con video in veglia, addormentamento, sonno, risveglio e poligrafia eseguito dopo parziale privazione del sonno notturno. Nella fase di addormentamento che precede il sonno attività di fondo alfa instabile per evidenza di sequenze theta, asimmetrica per maggiore voltaggio all'emisfero di destra.
Si registrano sequenze di rallentamento e sincronizzazione del tracciato fisiologiche per l'età. Evidenti fin da questa fase anomalie con la morfologia della punta-onda lenta, sharp wave sulle regioni temporo-posteriori dell'emisfero di destra. Tali anomalie sono sporadiche, raramente evidenti anche a sinistra. Il paziente attraversa le fasi I e II di sonno N-REM durante il quale sono riconoscibili i comuni grafo elementi ipnici (punte al vertice, fusi e complessi K) che risultano discretamente organizzati, meglio rappresentati all'emisfero di destra. In sonno non franca attivazione delle anomalie descritte, che talora si organizzano in sequenze della durata massima di 3 secondi. Il risveglio favorisce la ripresa dell'attività precedente al sonno. Eseguita stimolazione luminosa intermittente al risveglio senza modificazione dell'attività di fondo. Non anomalie parossistiche di tipo critico. Conclusioni: tracciato discretamente organizzato con infrequenti anomalie localizzate.

Non abbiamo avuto modo di confrontarci con NPI la quale, come già esposto, ci ha semplicemente detto che queste anomalie non sono significative e potrebbero essere legate a qualche piccolo disturbo del sonno. Lei cosa ne pensa?

Ultimamente gli episodi si sono un po' ridotti, forse non tanto come frequenza ma come durata sicuramente sì. Per la maggior parte si limitano ai versi gutturali, a volte si sviluppa anche la corsa che, a parte qualche evento in cui durano 5/10 minuti in maniera fluttuante, non dura più di qualche secondo.

Scusi l'ignoranza ma per quale motivo lei mi consiglia sedute di gioco spontaneo e anche a giochi più strutturati, eventualmente con l'ausilio di una terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva? A cosa servono al bambino?

In base a quanto detto si può pensare già ad escludere qualche tipo di patologia/disturbo al momento è possibile considerare ancora tutto? Crede sia una cosa che può regredire o no?

Ringraziando saluto
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
Con i limiti del caso, non potendo visionare il tracciato, dall'EEG non mi sembra emerga un quadro suggestivo di epilessia. Va monitorato lo sviluppo del linguaggio e studiato il versante comportamentale attraverso delle sedute di gioco e test strutturati: il gioco dei bambini ci fornisce molte informazioni circa la loro intelligenza, memoria, capacità di socializzazione, creatività, tolleranza alle frustrazioni, ecc. Un singolo sintomo non ha molto significato se considerato da solo ma va interpretato all'interno del contesto della personalità del bambino che va pertanto indagata
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Utente
Utente
La ringrazio. Le riporto anche il referto dell'esame neuropsichico.
Dall'esame fatto con la NPI il bambino risulta vigile e reattivo. Buono il contatto di sguardo, interagisce con l'esaminatore mediante triangolazione di gioco. E' interessato all'ambiente circostante, che esplora separandosi senza alcuna difficoltà dalla madre. Durante la visita eloquio congruo al contesto, non sempre intellegibile. Capo normoconformato, liberamente mobile. Pupille isocoriche, isocicliche, normoreagenti allo stimolo fotico. MOE apparentemente indenni. Nervi cranici indagabili apparentemente indenni. Arti superiori e inferiori: tono, trofismo e forza muscolare nella norma. ROT normoevocabili, simmetrici. Afferra bene con entrambe le mani, motricità fine buona. Non evidenti dismetrie, prova di incappucciamento del pennarello eseguita correttamente. Deambulazione autonoma senza franche note patologiche, si accovaccia, raccoglie gli oggetti da terra senza difficoltà.
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Gentile Dr.,
approfitto ancora una volta della sua disponibilità. Lei ha accennato alle stereotipie. Da quello che ho capito nella maggior parte dei casi la situazione tenderebbe a regredire con il trascorrere del tempo fino a scomparire o sbaglio? Potrebbe essere che invece questi comportamenti s'instaurino nel bambino in maniera persistente e permanente? Da cosa possono essere scaturite? Mi potrebbe dare cortesemente delle indicazioni circa il da farsi durante la manifestazioni di questi episodi? Devo ferma re il bambino o lasciarlo fare?

Ringraziando saluto
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
Se vostro figlio manifesta comportamenti ripetitivi cercate di distrarlo, magari coinvolgendolo in giochi condivisi. Le stereotipie semplici tendono a regredire con il tempo, ma lentamente. Le stereotipie che sono permanenti dipendono da altri disturbi ma da quanto ha scritto la collega non sono stati rilevati. Valutate con la neuropsichiatra la possibilità di un trattamento abilitativo per stimolare il bambino.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Gioia, la ringrazio per la risposta e i consigli che sicuramente terremo in considerazione.

Da quando mio figlio ha iniziato ad assumere questi comportamenti, purtroppo, sono entrata in un tunnel senza fine nel quale, ogni gesto che fa, mi sembra sbagliato. Vorrei capirne di più per evitare di essere troppo opprimente nei suoi confronti e magari peggiorare la situazione. Questi comportamenti rimangono sempre gli stessi o il bambino potrebbe modificarne/aggiungerne altri rispetto a ciò che fa ora? Mi saprebbe dire, indicativamente, cosa intende con il fatto che tendono a regredire lentamente? Mesi, anni? Potrebbe essere che col la ripresa dell'asilo a Settembre la situazione migliori?

Ringraziando saluto.
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
Signora il suo atteggiamento di ipervigilanza nei confronti del bambino non è positivo per entrambi. Se gli accertamenti fatti finora non l'hanno rassicurata faccia un'altra visita e non si vergogni a porre tutte le domande che ritiene necessarie.
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Utente
Sono consapevole che questo mio comportamento non giova a nessuno ma, seppur mi sforzi di placarlo, a volte mi diventa difficile. Fino ad ora abbiamo fatto solo una visita, non abbiamo ancora approfondito il "problema" di mio figlio. Abbiamo visita a fine Luglio e sicuramente se non saremo soddisfatti faremo un'altra visita. Avrei ancora molte domande da fare ma, credo che a distanza ormai non abbia più senso continuare. Mi limito allora a ringraziarla per i consulti fino ad ora dati.
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Utente
Buongiorno dottore,
scusi ancora se approfitto della sua disponibilità. Abbiamo appuntamento dalla NPI fra un mese. Lei ritiene sia da muoversi prima o possiamo aspettare? Crede sia necessario fare ulteriori esami (RM, TAC)?

Ringraziando saluto
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
La Tac non fornisce una elevata risoluzione del tessuto cerebrale ed inoltre espone il bambino ad una certa quota di radiazioni ma può essere utile nelle situazioni di urgenza perché è un esame rapido.
La RM encefalo è un esame che ha una migliore risoluzione ed è come una fotografia del cervello; sapete però che per fare una buona fotografia bisogna stare fermi e questo è difficile da chiedere ad un bambino piccolo anche perché è un esame rumoroso e dura parecchi minuti.
La soluzione sarebbe fare una blanda anestesia ma questo rende ovviamente l'esame un po' più invasivo per cui lascerei valutare l'opzione migliore al medico che ha potuto visitare di persona suo figlio.
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Utente
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Gentile dottore,
come sempre la ringrazio della sua disponibilità. Mi permetto di disturbarla ancora. Mi è stato detto che potrebbe esserci una correlazione tra infezioni e l’insorgenza improvvisa di alcuni comportamenti strani. Il mio bambino a fine Febbraio ha avuto esito incerto per tampone della scarlattina. Ha fatto cura antibiotica. Ora, considerando che sono passati circa 2 mesi dall’insorgenza di questi suoi atteggiamenti, potrebbe essere ci sia correlazione tra questi o dopo così tanto tempo è da escludere? O non sono da considerare comunque comportamenti che potrebbero essere legati ad infezioni?
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Dr. Flavio Gioia Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 110 2
Lo ritengo improbabile.