Degenerazione maculare senile: si può curare?
Buongiorno, (ho 56 anni), a mia madre (soggetto registrato, di anni 88) è stata riscontrata nel 2024, all'OS "una grossa membrana neovascolare sottoretinica con alone emorragico come da degenerazione maculare senile essudativa in stadio avanzato; all'OD degenerazione maculare senile atrofica".
A seguito del consulto, è stato consigliato - premettendo, tuttavia, che non avrebbe sortito grandi risultati, ma che si trattava solo di un tentativo - un ciclo di anti VEGF per OS.
Pertanto, date le scarse aspettative e considerate anche le condizioni di mia madre di quel periodo, che usciva da cicli di chemioterapia per linfoma NH, si è deciso di non fare nulla, se non adattare le lenti da vista come da visus riscontrati.
Premetto che circa 7 anni fa ha effettuato gli interventi di cataratta in entrambi gli occhi (a seguito dei quali non ha riscontrato molti benefici).
Da alcuni mesi la vista di mia madre è calata in maniera esponenziale e repentina; se fino a due/tre mesi fa riusciva a guardare la TV e a leggere (anche se con difficoltà), ora non riesce più.
Dall'OS praticamente non vede più, all'OD ha 4/10.
Sta ormai cominciando a sfruttare maggiormente il tatto per fare le cose.
Purtroppo anche l'udito è calato, ma non si riesce a convincerla ad usufruire di ausili.
Premetto che, a partire dall'anno 2019, ha effettuato diverse visite oculistiche, complete di OCT e angiografia e già da allora le era stata diagnosticata una degenerazione maculare all'OS, ma non le è stato prescritto nulla, se non l'adattamento delle lenti (devo precisare che tra le varie visite c'è stato il COVID, che ha contribuito a posticipare i controlli).
Da un ultimo consulto di marzo 2025, le è stato prescritto ROVIGON per il "nutrimento della retina" (non ho capito se si tratta di un farmaco o di un semplice integratore).
Un ulteriore disturbo che crea problemi a mia madre è la notevole fotofobia, che le procura anche mal di testa.
Ma anche per questo disturbo non le è stato prescritto/consigliato nulla.
Mia madre, nonostante l'età, è presente e si rende conto del suo handicap, ma allo stesso tempo vorrebbe continuare a svolgere le attività principali che le permettono di vivere la giornata.
Con questo quesito chiedo:
- se è vero che i cicli di VEGF non potessero allora/possano ora dare alcun beneficio;
- se è possibile fermare questa "degenerazione" in entrambi gli occhi; e per questo chiedo anche se potete indicarmi uno specialista in oculistica negli anziani, che tratti questo tipo di patologie nella zona Sondrio-Lecco-Milano;
- se è possibile trattare la fotofobia (con lenti medicali o altro);
- se la chemioterapia (n 5 cicli di terapia di I linea secondo schema mini RCHOP, programma adattato all'eta della paziente) può aver giocato un ruolo negativo sulla vista;
- se, detto brutalmente, mia madre è destinata a diventare cieca completamente.
Augurandomi di essere stata chiara, ringrazio anticipatamente per la risposta che potrete fornirmi e cordialmente saluto.
A seguito del consulto, è stato consigliato - premettendo, tuttavia, che non avrebbe sortito grandi risultati, ma che si trattava solo di un tentativo - un ciclo di anti VEGF per OS.
Pertanto, date le scarse aspettative e considerate anche le condizioni di mia madre di quel periodo, che usciva da cicli di chemioterapia per linfoma NH, si è deciso di non fare nulla, se non adattare le lenti da vista come da visus riscontrati.
Premetto che circa 7 anni fa ha effettuato gli interventi di cataratta in entrambi gli occhi (a seguito dei quali non ha riscontrato molti benefici).
Da alcuni mesi la vista di mia madre è calata in maniera esponenziale e repentina; se fino a due/tre mesi fa riusciva a guardare la TV e a leggere (anche se con difficoltà), ora non riesce più.
Dall'OS praticamente non vede più, all'OD ha 4/10.
Sta ormai cominciando a sfruttare maggiormente il tatto per fare le cose.
Purtroppo anche l'udito è calato, ma non si riesce a convincerla ad usufruire di ausili.
Premetto che, a partire dall'anno 2019, ha effettuato diverse visite oculistiche, complete di OCT e angiografia e già da allora le era stata diagnosticata una degenerazione maculare all'OS, ma non le è stato prescritto nulla, se non l'adattamento delle lenti (devo precisare che tra le varie visite c'è stato il COVID, che ha contribuito a posticipare i controlli).
Da un ultimo consulto di marzo 2025, le è stato prescritto ROVIGON per il "nutrimento della retina" (non ho capito se si tratta di un farmaco o di un semplice integratore).
Un ulteriore disturbo che crea problemi a mia madre è la notevole fotofobia, che le procura anche mal di testa.
Ma anche per questo disturbo non le è stato prescritto/consigliato nulla.
Mia madre, nonostante l'età, è presente e si rende conto del suo handicap, ma allo stesso tempo vorrebbe continuare a svolgere le attività principali che le permettono di vivere la giornata.
Con questo quesito chiedo:
- se è vero che i cicli di VEGF non potessero allora/possano ora dare alcun beneficio;
- se è possibile fermare questa "degenerazione" in entrambi gli occhi; e per questo chiedo anche se potete indicarmi uno specialista in oculistica negli anziani, che tratti questo tipo di patologie nella zona Sondrio-Lecco-Milano;
- se è possibile trattare la fotofobia (con lenti medicali o altro);
- se la chemioterapia (n 5 cicli di terapia di I linea secondo schema mini RCHOP, programma adattato all'eta della paziente) può aver giocato un ruolo negativo sulla vista;
- se, detto brutalmente, mia madre è destinata a diventare cieca completamente.
Augurandomi di essere stata chiara, ringrazio anticipatamente per la risposta che potrete fornirmi e cordialmente saluto.
salve,
se la fase degenerativa è cicatriziale le iniezioni possono non sortire effetto.
se è presente un pò di liquido sottoretinico, le punture possono far riassorbire un pò di liquido e migliorare anche se di poco la qualità delle immagini.
nelle sue zone non mancano centri, senz'altro il san raffaele è vicino a dove si trova e troverà qualcuno preparato per la valutazione
lenti con filtri gialli aiutano nei riflessi e per la fotofobia
senz'altro la chemio può aver accellerato il quadro degenerativo
al centro è già cieca. lateralmente non dovrebbe perdere mai la visione.
se la fase degenerativa è cicatriziale le iniezioni possono non sortire effetto.
se è presente un pò di liquido sottoretinico, le punture possono far riassorbire un pò di liquido e migliorare anche se di poco la qualità delle immagini.
nelle sue zone non mancano centri, senz'altro il san raffaele è vicino a dove si trova e troverà qualcuno preparato per la valutazione
lenti con filtri gialli aiutano nei riflessi e per la fotofobia
senz'altro la chemio può aver accellerato il quadro degenerativo
al centro è già cieca. lateralmente non dovrebbe perdere mai la visione.
Dr. Ferdinando Munno - Medico Chirurgo
Specialista in Oftalmologia
www.studiocarbonemunno.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 232 visite dal 05/05/2025.
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