Il fatto che c'è un'interfaccia non crei problemi

Buonasera,
Ho letto alcune interessantissime domande sulla cheratoplastica lamellare, e io dovrei proprio essere sottoposta per cheratocono a questo tipo di intervento. Quello che ho capito è che la lamellare ha il rischio della perdita di trasparenza dovuta alla doppia diffrazione che la luce subisce nel passare tra due corpi non omogenei e quindi la qualità visiva sarebbe inferiore a quella della perforante dove c'è un "vetro unico".

Però quello che non ho ben capito, e che vorrei chiedere, è se con le tecniche moderne è possibile che la qualità visiva sia ottimale come in una perforante dove, come detto, non ci sono due pezzi che devono compattarsi, e che quindi il fatto che c'è un'interfaccia non crei problemi e non influenzi negativamente la qualità visiva?

In poche parole vorrei chiedere se un'interfaccia che disturba la qualità visiva è solo un rischio e una possibilità (che con le tecniche più moderne è sempre più difficile che succeda) oppure la lamellare implica necessariamente una qualità visiva inferiore, (anche se magari di non molto) a una perforante? Se l'operazine mi andrà bene (come ovviamente spero) posso aspettarmi una qualità visiva analoga a quella di una perforante, e che il difetto di vista residuo (che comunque so che ci sarà) abbia origine diversa da problemi dell'interfaccia?

Grazie
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Dr. Demetrio Romeo Oculista 511 10 2
Il discorso dell'interfacia è giusto, ma di peso meno rilevante rispetto alle problematiche di scompenso endoteliale tardivo, rigetto ed astigmatismo che invece incidono maggiormente sulla cheatoplastica perforante. Ecco perchè i trapianti lamellari sono giustamente in continuo aumento rispetto alle tecniche perforanti.

Dr. Demetrio Romeo

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