Dolore e bruciore persistente alle gengive dopo pulizia dentale

Salve, ho eseguito una pulizia dentale e dopo 10 giorni sono presenti ancora questi sintomi: bruciore e dolore nella zona gengivale dell'arcata superiore. Non si tratta di una semplice sensibilità al caldo e al freddo, ma di un sintomo persistente anche e soprattutto in assenza di stimolazione. Come confermato dal dentista, non si tratta di gengivite, esse sono di colore normale, non gonfie e nemmeno sanguinanti. Non sono presenti carie e nemmeno tasche paradontali. Il quadro si presenta normale, fatta eccezione per due colletti dentali lievemente scoperti che prima della pulizia non mi erano mai stati diagnosticati. Nel passato mi sono già sottoposta a sedute di igiene orale e non ho mai avuto problemi simili. In quest'ultima occasione il tartaro presente era pochissimo e solo nella zona dei denti inferiori, l'igienista ha utilizzato lo strumento a ultrasuoni ed uno manuale sui denti inferiori ed anche su quelli superiori, dove ora avverto il dolore e il bruciore. In confronto alle precedenti sedute questa nuova igienista è stata meno delicata. Mi è stato detto che la pulizia è stata di norma sottogengivale anche se senza l'utilizzo di curette. Mi chiedo se una pulizia "energica" possa aver causato questi sintomi che sono molto fastidiosi e che attualmente riducono la qualità della mia vita. Sottolineo che non ho mai avuto problemi dentali e gengivali di nessun genere, ho sempre seguito un'igiene dentale scrupolosa (spazzolino elettrico, filo, pulizia della lingua), spazzolo i denti in modo corretto e delicato. Spero di ricevere un consiglio e un indicazione sulla strada da seguire per risolvere questo problema. Mi chiedo anche quanto tempo debba far passare prima di concludere che non si tratta di una reazione normale alla seduta di igiene dentale e quindi chiedere il consiglio di uno specialista. Ringrazio in anticipo.
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Dr. Marco Finotti Ortodontista, Dentista, Gnatologo 5.7k 113 5
Mi sembra difficile che una seduta di igiene che rientra nella norma co,Meda lei riferito anche se un po' più energica possa a 10 gg dare disturbi
Meglio un controllo dal suo dentista
Non penso sia necessario un parodontologo
Cordiali saluti

Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it

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Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4k 84 6
In effetti 10 giorni sono un pò tanti, ma se il curettage è stato energico e lei presenta dei tessuti gengivali delicati, il tutto ci può stare. Non so se ha effettuato una visita di controllo, ma se non l'ha fatto le consiglio di farla presso il suo odontoiatra. Nel frattempo potrà utilizzare un collutorio che favorisca la guarigione tipo Jalma o similari.
Cordiali saluti

Dr.Oscar G.ppe Muraca

La risposta ha carattere puramente informativo.

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Ringrazio per la celerità nelle risposte. In effetti ho fatto un controllo dal dentista che ha trovato le gengive normali a vista. Mi ha applicato una pasta desensibilizzante e consigliato il dentifricio sensodyne. I miei sintomi purtroppo non sono regrediti! Invece, il mio medico curante mi ha prescritto augmentin, sostenendo che potrebbe trattarsi di una infiammazione di origine batterica, successiva all'ablazione e mi ha consigliato nel caso di nessun miglioramento un tampone, per appurare possibili altre tipologie di infiammazione. In effetti i sintomi sono particolari, nel senso che non presento sensibilità al caldo e al freddo, anzi durante i pasti ho giovamento, come pure durante il sonno. Il bruciore e il pizzicore (tipo peperoncino) compare al mattino e aumenta lievemente nel corso della giornata. Attualmente si è esteso ad una piccola parte del palato superiore e alla punta della lingua(lievemente arrossata). Attualmente sono al primo giorno di antibiotico. Mi chiedo se la possibilità di un'infezione (batterica, virale o micotica), anche in assenza di sintomi particolarmente evidenti, sia possibile e imputabile all'attività meccanica della ablazione. E' possibile che l'ablazione sia stata eseguita in modo errato? Esistono altre possibili cause per questi fastidi? In ogni caso questi sintomi (mai avuti prima) sono comparsi solo dopo la pulizia dentale. Mi scuso se sono stata prolissa.
Cordiali saluti.
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Scrivo per aggiornare le informazioni sulla mia situazione attuale, visto che altri utenti con sintomi analoghi ai miei mi hanno chiesto informazioni. Premetto che mi astengo dal dare qualunque consiglio e riferisco solo e unicamente circa la mia situazione. Ho svolto diverse analisi di laboratorio, tra cui complete analisi del sangue e tampone orale; inoltre ho eseguito un'accurata visita odontoiatrica. Non mi è stata riscontrata nessuna infezione e nessun problema specifico alle gengive e al cavo orale. Dalle analisi di laboratorio e dalle successive indagini è emerso un livello alto delle transaminasi (che però non riporta ad una sofferenza epatica, come si è visto nell'esame ecografico). Anche al livello della colecisti è emersa una certa infiammazione. Attualmente sto seguendo una dieta specifica disintossicante. Il sintomo è leggermente attenuato, manca la sensazione di amaro e di secchezza delle fauci, ma non è regredito. Avverto ancora nel corso della giornata sensazione di bruciore altalenante. Mi riserbo a settembre di affrontare la questione in modo ancora più ampio, se ancora in presenza degli stessi sintomi. Ringrazio per eventuali interventi e consigli. Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Salve, mi rendo conto che è trascorso quasi un anno dalla richiesta di questo consulto, ma dal momento che tra alti e bassi il sintomo del bruciore alla bocca persiste, vorrei avere un ulteriore piccolo aiuto. Dalle varie analisi svolte è stata esclusa una causa organica locale. Anche il problema relativo alle transaminasi è risolto, ma la lingua, parte del palato e della gengiva continuano a bruciare. Vorrei solo, se possibile, avere qualche consiglio su qualche specialista (stomatologo ed eventualmente neurologo) al quale potermi rivolgere per questo problema così specifico. Infatti in questo periodo ho letto molto sull'argomento e mi sembra di aver capito che non possa essere esclusa anche l'associazione del sintomo urente ad una possibile neuropatia sensoriale. Pare che l'unica strada sia quella di procedere per esclusione in questa sorta di mare magnum. Posso indicare la città in cui mi trovo attualmente, al fine di ricevere informazioni su qualche specialista di zona? Ringrazio per una eventuale risposta e per ogni suggerimento. Cordiali saluti.
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Dr. Marco Finotti Ortodontista, Dentista, Gnatologo 5.7k 113 5
indipendentemete dalla città in quanto noi non possiamo indicarle colleghi un controllo dovrebbe farlo prima di tutto da un dentista esperto o presso la clinica universitaria a lei più comoda ove talvolta si può trovare uno specialista in queste patologie
la bocca urente, se cosí fosse, richiede una valutazione attenta associata a consigli dietetici ed attenzione ad abitudini alimentari prima di trattamenti farmacologici
cordiali saluti
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Utente
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Dott. Finotti, grazie per la risposta. In effetti mi hanno visto già tre dentisti diversi e nulla è emerso dall'esame obiettivo e dalle indagini di laboratorio. Sto appunto valutando di vedere uno specialista che possa approcciare questo mio disturbo a 360°.
Intanto il mio medico di base mi ha consigliato proprio oggi come integratore Tiobec retard 400 mg. Lei pensa che possa essermi di aiuto?presenta particolari effetti collaterali? Grazie. Cordiali saluti.
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dopo
Utente
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Gentili Dottori,
vorrei semplicemente chiedere un consiglio relativo al tipo di otturazione da scegliere.
La mia situazione di continuo bruciore alla bocca, tra alti e bassi, è rimasta invariata, anche se sto avendo un leggero miglioramento dopo l'assunzione di un integratore (acido alfalipoico, 600mg). Ci sono periodi in cui l'urenza è molto lieve e sopportabile, altri periodi in cui è fastidiosa.
Dal momento che mi hanno riscontrato una carie ad un morale, vorrei semplicemente un consiglio sul tipo di otturazione da richiedere, anche considerato la mia situazione di ipersensibilità.
Escludendo l'amalgama, è preferibile la ceramica o la resina?
Ringrazio in anticipo.
Distinti saluti.
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