Ascesso post-otturazione provvisoria e successiva devitalizzazione

Il penultimo molare dell’arcata inferiore destra (adiacente al dente del giudizio), mi provocava spesso del dolore, giustificato dal dentista come conseguenza della sua scheggiatura e pressione a carico della gengiva. Al gettito dell’aria sul dente non ho avvertito nessun fastidio né dolore, quanto, piuttosto, un brutto odore di rimando, per cosi’ dire. Dopo la pulizia della parte interna, mi è stata fatta una prima otturazione provvisoria da completare a distanza di una settimana. Dopo due giorni, però, ho accusato fastidio alla gengiva vicina al dente in questione che si accentuava se provavo a stringere i denti. Ho cosi’ rilevato anche un certo gonfiore alla guancia destra, sopra la mascella ed anche sotto, successivamente. Ho contattato il dentista il quale mi ha consigliato l’immediata assunzione di un antibiotico. L’indomani sono tornata nel suo studio e, dopo il controllo, il medico ha attribuito al fatto che il dente fosse un po’ tremolante (cosa di cui non si era accorto alla prima visita), la causa che, per infiltrazione di cibo o batteri, avrebbe provocato l’insorgere dell’ascesso o la conseguenza di batteri infiltratisi durante l’applicazione del cemento. A quel punto, ho proposto io stessa la necessità di eseguire una radiografia (assurdo ma vero, non disponendo lo studio di appositi macchinari). Dopodichè, è stato rimandato l’appuntamento al completamento del trattamento antibiotico. A distanza di 5 giorni dalla sua assunzione, però, l’ascesso, cosi’ come l’ingrossamento delle ghiandole del collo, non si è del tutto assorbito, ragion per cui il dentista ha ritenuto opportuno prolungarne il trattamento per altri 3 giorni. Emergendo dalla lastra che il dente in questione non era stato devitalizzato, il dentista mi ha proposto di praticare questa soluzione che, a suo dire, dovrebbe servire anche a stabilizzarlo. Possibile? Inoltre, mi ha proposto di devitalizzare anche l’adiacente dente del giudizio, già con carie in superficie, prima che questa si propaghi ulteriormente in profondità.
La mia domanda è: ha senso devitalizzare il dente del giudizio, affatto dolorante, data la sua posizione periferica? Non sarebbe più ovvio limitarsi a rimuoverne la carie, ancora in superficie, chiudendolo con una semplice otturazione, nell'eventualità di estrarlo, all’occorrenza?
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Gentile Utente,
sì, se la carie non è molto profonda ed in assenza di sintomatologia la terapia endodontica o devitalizzazione sarebbe un trattamento in più rispetto alla semplice otturazione, peraltro i denti del giudizio possono presentare anomalie di struttura e numero soprattutto a carico dell'abero radicolare, oltre alla posizione arretrata che non consente il facile inserimento degli strumenti e della siringa per l'irrigazione.. Talvolta conviene estrarli quando la carie è penetrante.
Cordiali Saluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, Dr. Cataldo!
Mi dà anche conferma del fatto che la devitalizzazione del dente da cui è derivato l'ascesso, servirà a stabilizzarlo, essendo leggermente tremolante?
Grazie ancora!
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Utente
Utente
Grazie per la risposta, Dr. Cataldo!
Mi dà anche conferma del fatto che la devitalizzazione del dente da cui è derivato l'ascesso, servirebbe realmente a stabilizzarlo, essendo leggermente tremolante, come sostiene il mio dentista, o piuttosto, a causare un altro possibile ascesso?
Grazie ancora!
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
In corso di ascesso anche un molare acquista mobilità per l'edema dei tessuti parodontali: risolto l'ascesso si riduce anche la mobilità.
La devitalizzazione serve ad elminare il tessuto pulpare(nervo) ormai necrotico per azione dei batteri, scongiurando altri ascessi e lesioni endossee come granulomi e cisti.
Se vi era mobilità accentuata già prima dell'ascesso, per la malattia parodontale, cioè per perdita di osso, presenza di tasche, ecc. occorrerà oltre alla devitalizzazione una terapia parodontale mirata .
Saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora, Dr. Cataldo. I suoi consigli sono stati davvero preziosi!
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Utente
Utente
Mi scusi se la disturbo ancora Dr Cataldo ma volevo informarla che, a distanza di un mese, continuo ad accusare rigonfiamenti alla gengiva sottostante il dente in questione, nonchè alle ghiandole del collo. Dopo 3 sedute dal dentista che ha proceduto a devitalizzare il dente, introducendo al suo interno gli appositi "aghi" (in assenza di anestesia, seppur non provassi dolore) e completando l'operazione con l'applicazione di un materiale che dovrebbe distruggere lentamente il nervo del dente. Mi chiedo se sia proprio questa sostanza "speciale", a suo dire, il motivo scatenante di questi continui ascessi (associati anche ad una leggera febbricola, in questi ultimi giorni) e se non sarebbe stato più ovvio praticare la devitalizzazione in un unica soluzione, ricorrendo all'anestesia. Cosa ne pensa?
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Utente
Utente
Mi ritrovo ancora qui, a distanza di quasi 2 mesi dall'ultimo messaggio. Nel frattempo, mi sono stati chiusi i canali del dente in questione. Non essendosi quest'ultimo ben stabilizzato, nonostante la devitalizzazione, il dentista ritiene opportuno inserirvi una vite metallica rivestita d'oro per renderne più salda la ricostruzione. E'corretto tutto ciò e, soprattutto, opportuno pur di assicurarne la conservazione? E inoltre, l'avere in bocca del metallo può comportare dei rischi per la salute dell'intero organismo o essere controindicato in caso di anestesia generale per qualsiasi tipo di intervento chirurgico o per esami diagnostici come la risonanza magnetica?

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