Tumore al colon con metastasi epatiche

Gentili Dottori, torno a chiedere un consulto per mia madre, oggi di 64 anni che, nel settemnre 2008, veniva operata per un adenocarcinoma localizzato al colon/sigma di circa 5 cm con un'unica metastasi epatica al lobo sinstro delle dimensioni di circa 12 cm (stadiazione T3,N1,M1). L'intervento di asportazione è stato radicale. Su indicazione dell'oncologo è stata intrapresa una cura chemioterapica secondo il protocollo Folfox. Preciso che, prima dell'intervento, il valore dei marcatori era il seguente: CEA: 292, Ca 19,9: 109 mentre, dopo l'intervento sono sempre stati, fino ad oggi, nella norma (più o meno tra il 2 ed il 3).
Nel mese di marzo 2009 tuttavia una tac di controllo, di seguito confermata da un'ecografia con mezzo di contrasto, evidenziava la presenza, nel lobo dx del fegato, in corrispondenza del segmento 8, di due lesioni secondarie delle dimensioni di 6 e 8 mm.
L'oncologo ha ritenuto allora necessario effettuare una pet ct fdg total body che è risultata essere totalmente negativa e tuttavia la terapia è stata modificata e si è passato nel mese di aprile 2009 dal folfox al folfiri con l'aggiunta dell'avastin. Il successivo controllo ecografico con mezzo di contrasto svolto a giugno ha evidenziato la scomparsa della lesione da 6 mm ed una lievissima riduzione di quella di 8 mm.
Oggi, a distanza di un anno dall'intervento, a conclusione dei 12 cicli di terapia, l'esame ecografico contrastato indica che quest'ultima e sola lesione risulta essersi necrotizzata.
Sperando di essere stato quanto più chiaro possibile, gradirei avere un Vostro parere sul decorso clinico di mia madre e, pur sapendo che non è per nulla facile esprimersi, sull'esistenza di possibilità di guarigione con una situazione di questo tipo. Ringrazio e saluto cordialmente.

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

molta attenzione deve essere posta in ambito epatico. Io eseguirei una RMN del fegato per verificare se vi siano lesioni ancora visibili. Successivamente prenderei la decisione di restare in vigile attesa o di trattare ulteriormente. Delle applicazioni di ipertermia in ambito epatico possono essere utili.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la risposta. La settimana prossima mia madre eseguirà una tac di controllo torace addome, non so se, a Suo parere, possa equivalere ad una Rmn.
Tuttavia, mi sbaglio o da quello che Lei dice non dà molta rilevanza all'ecotomografia eseguita qualche giorno fa?
Infine, comprenderà il mio stato d'animo ma, vorrei da Lei sapere, anche solo in via presuntiva, se in un caso come questo esistono margini per una guarigione.
Un carissimo saluto
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la situazione, ripeto, è delicata. Con ciò non si può dire che sia irrimediabilmente compromessa. Vediamo l'esito della TC che può essere valida indagine.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile Dott. Pastore,
mia madre ha effettuato la Tac di cui avevamo detto con il seguente esito che mi ha nuovamente gettato nello sconforto.
Ed infatti, mentre per quanto riguarda le lesioni epatiche è stato confermato il responso dell'ecografia di cui sopra (si parla di una lesione ipodensa immutata rispetto al precedente controllo), per quanto attiene ai polmoni sono state evidenziate alcune localizzazioni le più grandi delle quali di cm. 9 e cm. 5. Occorre anche dire che tali lesioni erano esistenti anche alla prima tac che svolse mia madre nel settembre 2008. Tuttavia erano più piccole (5 mm circa) ma, all'epoca, venivano qualificate come "esiti" e nessuno, oncologi compresi, gli ha mai attribuito particolare importanza. Ora, il mio stato d'animo è, come comprenderà, precipitato nello sconforto perchè ho paura che per mia madre non ci sia più nulla da fare. Vorrei sapere se qualche speranza posso ancora nutrirla. Grazie di cuore
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

occorre programmare un nuovo trattamento chemioterapico, magari in abbinamento a delle applicazioni di ipertermia. La speranza è sempre l'ultima a morire e non bisogna gettare la spugna.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Grazie, Dott. Pastore, per l'incoraggiamento e l'estrema umanità che con la quale si rivolge a noi tutti.
Comprenderà che per un figlio, seppure di età adulta come nel mio caso, è estremamente difficile accettare una situazione di questo tipo.
Abuso ancora della sua disponibilità per chiederle, tuttavia, come mai secondo lei in mia madre i marcatori tumorali siano perfettamente nella norma nonostante questa diffusione della malattia.
Tenga conto che, prima dell'intervento, sia l CEA che il Ca 19.9 avevano valori estremamente elevati (il CEA 267 e l'altro 67) mentre ad oggi si attestano l'uno al 2.5. e l'altro al 5. So che sono indicativi fino ad un certo punto ma come mai prima dell'intervento erano elevati (ed il tumore esisteva) ed ora non più? Potrebbero essere noduli anche non attivi? La Tac è un esame in grado di segnalare l'attività del tumore?
La ringrazio di cuore