Ca misto duttale e lobulare infiltrante
Gent.li dottori
Scrivo per un problema riguardante una mia zia (56 anni) che lo scorso anno si è ammalata di carcinoma al seno.
E’ stata operata l’11 maggio del 2006
(Mastectomia radicale con linfoadenectomia ascellare,fino al terzo livello,risparmiati i muscoli pettorali.
L'istologico:Carcinoma misto duttale e lobulare infiltrante scarsamente differenziato, con associata estesa componente di carcinoma intraduttale solido con necrosi centrale di alto grado nucleare con microcalcificazioni.Fibrosclerosi intratumorale.Evidenza di linfangiosi neoplastica peritumorale.Cute e capezzolo indenne da neoplasia.
Metastasi massive linfo-perilinfonodali di 12 dei 25 linfonodi asportati.
Fattori prognostici: Ki 67:20%
ER :0%
PR :0%
angiogenesi : 5xHPF
HERCEP-TEST 3+
pT2, N3, Mo, G3
Ha fatto la chemioterapia in 8 cicli di cui 4 con ADRIBLASTINA ED ENDOXAN e 4 con TAXOTERE terminata il 22 novembre dello scorso anno.Subito dopo ha cominciato con Herceptin e tutt’ora lo sta facendo, fino a dicembre 2007
Nel mese di dicembre ha cominciato la radioterapia in 28 sedute terminate a febbraio 2008.
A dicembre ha fatto una prima Tc totalbody con e senza mezzo di contrasto ed il risultato era negativo per lesioni ripetitive.
A giugno ’07 cioè qualche giorno fa effettua una scintigrafia ossea sotto consiglio di un oncologo contattato da me ,e non dagli oncologi che dall’anno scorso ce l’hanno sotto cura: che evidenzia un’accumulo (seppur moderato ) di tracciante in alcune vertebre dorsale e il medico nucleare ci consiglia di fare un approfondimento Radiologico sulle vertebre D2-D3-D4.il 22 giugno esegue Tc spirale ed il referto parla di :
Marcata osteopenia del corpo vertebrale D2 con cedimento strutturale osseo;Riduzione in altezza dello stesso ed infossamento delle limitanti somatiche,al fine di diagnosi differenziale di osteolisi infiltrativi nella fase di esordio ed osteoporosi , necessita integrazione diagnostica mediante RM e/o PET.
Si segnala inoltre areola di riassorbimento osseo all’emilamina sn dello stesso metamero.
Rimaneggiamento strutturale osseo dello spigolo somatico postero-superiore di D3.Non apprezzabili lesioni “a focolaio” a livello D4.
Domani farà La RM.
Il 18 aveva anche fatto i markers più precisaemente: CA 125 7,5 U/ml (Val norm 0,0-35,00
CA 15.3 17,20 U/ml (val. norm. 3.00- 34,0) CEA 1,68 ng/ml (val. Norm 0.0- 3.0)
Calcio 9,1 mg/dl (Val. Norm. 8.1- 10.4)
Fosfatasi alcalina 177 U/L
Insomma praticamente tutto nella norma.
Io mi chiedo e vi chiedo è possibile che ci sia già una metastasi ossea, ma soprattutto e possibile che nonostante i markers siano nella norma si può verificare una cosa del genere.
Ho fatto male a farle fare il controllo scintigrafico ? eventualmente c’ è la possibilità di una cura anche sperimentale nella eventualità che sia solo all'inizio?
Grazie .Cordialità
[#1]
Sì è possibile purtroppo, nonostante i markers siano nei limiti della norma,tenuto conto anche di numerosi fattori prognostici sfavorevoli (dimensione del tumore, invasione massiva dei linfonodi ascellari, G3, Invasione linfatica e vascolare peritumorale, ecc).
Condivido l'opportunità di una integrazione diagnostica tramite RM e/o PET.
Ci tenga aggiornati, se lo desidera.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Condivido l'opportunità di una integrazione diagnostica tramite RM e/o PET.
Ci tenga aggiornati, se lo desidera.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Ex utente
Oggi ha fatto la Rm il cui Referto dice:. L’esame Rm del distretto vertebro midollare del tratto dorsale è stato eseguito con tecnica TSE T1 sul piano sagittale ed assiale,STIR sul piano sagittale.
Alterazione morfostrutturale del soma D2 che appare ridotto in altezza ,con avvallamento delle limitanti somatiche;si associa aumento del diametro antero-posteriore,con aspetto rigonfio del muro anteriore.
Il soma di D2, presenta segnale tenuemente ipointenso in T1.
Alterazione strutturale della porzione posterosuperiore del soma di D12 che appare ipointensa in T1 ed iperintensa in STIR.
I reperti descritti sono compatibili con localizzazioni vertebrali di natura secondaria
a questo punto cosa bisogna fare, si può fare una terapia,c’è speranza?Avevano ragione gli oncologi che la tenevano in cura di non voler fare nessun tipo di controllo al di fuori dei markers perché tanto la prognosi non cambia?
E che prognosi sarà?
Credo sia stata molto sfortunata...nonostante la mammografia ogni due anni.Io prego che sia solo un incubo ma domani mi sveglio.
Alterazione morfostrutturale del soma D2 che appare ridotto in altezza ,con avvallamento delle limitanti somatiche;si associa aumento del diametro antero-posteriore,con aspetto rigonfio del muro anteriore.
Il soma di D2, presenta segnale tenuemente ipointenso in T1.
Alterazione strutturale della porzione posterosuperiore del soma di D12 che appare ipointensa in T1 ed iperintensa in STIR.
I reperti descritti sono compatibili con localizzazioni vertebrali di natura secondaria
a questo punto cosa bisogna fare, si può fare una terapia,c’è speranza?Avevano ragione gli oncologi che la tenevano in cura di non voler fare nessun tipo di controllo al di fuori dei markers perché tanto la prognosi non cambia?
E che prognosi sarà?
Credo sia stata molto sfortunata...nonostante la mammografia ogni due anni.Io prego che sia solo un incubo ma domani mi sveglio.
[#3]
Non sarei così severo nel giudicare il comportamento degli oncologi curanti, anche se l'accertamento diagnostico si è reso possibile grazie alla Sua iniziativa.
Quest'ultimo è da considerare senz'altro utile per programmare una terapia.
La condizione ideale infatti è rappresentata dai casi in cui la diagnosi di metastasi è precoce e precede l'insorgenza dei sintomi. In queste circostanze il numero di cellule neoplastiche è presumibilmente basso ed il grado di distruzione ossea relativamente minimo.
Con una dose moderata di radiazioni è possibile ottenere la sterilizzazione definitiva del focolaio metastatico.
Tutto ciò ovviamente vale in linea generale per semplificare il problema.
In ogni caso occorre una rivalutazione oncologica di tutta la situazione, ristabilendo preferibilmente il clima di fiducia reciproca nei confronti dei Suoi specialisti, che mi sembra un pò incrinata a causa degli ultimi accadimenti.
Quest'ultimo è da considerare senz'altro utile per programmare una terapia.
La condizione ideale infatti è rappresentata dai casi in cui la diagnosi di metastasi è precoce e precede l'insorgenza dei sintomi. In queste circostanze il numero di cellule neoplastiche è presumibilmente basso ed il grado di distruzione ossea relativamente minimo.
Con una dose moderata di radiazioni è possibile ottenere la sterilizzazione definitiva del focolaio metastatico.
Tutto ciò ovviamente vale in linea generale per semplificare il problema.
In ogni caso occorre una rivalutazione oncologica di tutta la situazione, ristabilendo preferibilmente il clima di fiducia reciproca nei confronti dei Suoi specialisti, che mi sembra un pò incrinata a causa degli ultimi accadimenti.
[#4]
Ex utente
Gentile dottore,
non parlo da parente ma parlo da futura collega.
nel corso di questi sei mesi,ho insistito non poco con il dottore ma lui ostinato ha continuato a dire di no,perchè era inutile perchè era costoso,perchè la prognosi non cambiava.
Il discorso fiducia medico paziente è importante,quando viene meno questa,qualsiasi rapporto si deteriora.Lei ha ragione a dire che bisogna rivalutare oncologicamente tutto,ma credo da chi abbia capito che il rischio per mia zia era alto è non ha lasciato nulla al caso.Il mio problema adesso è Come far stare bene una donna che emotivamente è devastata.
GRazie cordialità.f.l.
non parlo da parente ma parlo da futura collega.
nel corso di questi sei mesi,ho insistito non poco con il dottore ma lui ostinato ha continuato a dire di no,perchè era inutile perchè era costoso,perchè la prognosi non cambiava.
Il discorso fiducia medico paziente è importante,quando viene meno questa,qualsiasi rapporto si deteriora.Lei ha ragione a dire che bisogna rivalutare oncologicamente tutto,ma credo da chi abbia capito che il rischio per mia zia era alto è non ha lasciato nulla al caso.Il mio problema adesso è Come far stare bene una donna che emotivamente è devastata.
GRazie cordialità.f.l.
[#5]
Gentile Utente,
mi trovo in accordo con i precedenti interventi del Collega Dr. Catania. In realtà dal punto di vista dei trattamenti medici sua zia è stata correttamente ed abbondantemente trattata. La scintigrafia ossea fa parte delle metodiche di stadiazione iniziale che certamente andrebbero sempre incluse per avere il punto della situazione il più veritiero possibile. I fattori prognostici iniziali deponevano per una malattia di una certa aggressività biologica. Allo stato attuale valuterei una radioterapia locale ed inoltre aggiungerei alla terapia l'acido zoledronico (Zometa è il nome commerciale). Infatti tale farmaco risulta efficace nel contrastare il riassorbimento dell'osso ed inoltre presenta una specifica attività antitumorale contro le cellule neoplastiche che hanno colonizzato le strutture ossee.
Una PET total body potrebbe infine aiutare a verificare lo stato del resto dell'organismo per valutare un eventuale cambio di farmaci chemioterapici.
Restiamo in attesa di nuove informazioni sperando di poter essere utili.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
mi trovo in accordo con i precedenti interventi del Collega Dr. Catania. In realtà dal punto di vista dei trattamenti medici sua zia è stata correttamente ed abbondantemente trattata. La scintigrafia ossea fa parte delle metodiche di stadiazione iniziale che certamente andrebbero sempre incluse per avere il punto della situazione il più veritiero possibile. I fattori prognostici iniziali deponevano per una malattia di una certa aggressività biologica. Allo stato attuale valuterei una radioterapia locale ed inoltre aggiungerei alla terapia l'acido zoledronico (Zometa è il nome commerciale). Infatti tale farmaco risulta efficace nel contrastare il riassorbimento dell'osso ed inoltre presenta una specifica attività antitumorale contro le cellule neoplastiche che hanno colonizzato le strutture ossee.
Una PET total body potrebbe infine aiutare a verificare lo stato del resto dell'organismo per valutare un eventuale cambio di farmaci chemioterapici.
Restiamo in attesa di nuove informazioni sperando di poter essere utili.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#6]
Concordo con i miei colleghi oncologi medici sull'iter diagnostico-terapeutico. La PET con FDG potrebbe essere utile ad una ristadiazione ed individuazione di altri focolai attivi di malattia, meritevoli di eventuali approcci anche locali, oltre che sistemici. Sul sito vertebrale già individuato potrebe essere utile un trattamento RT di consolidamento dell'osso da fare in sinergia con l'acido zoledronico(ogni 28 gg) allo scopo di frenare il rimaneggiamento osseo e favorire la rimineralizzazione dello stesso, per scongiurare il cedimento dell'osso e/o frenare l'insorgenza di una sintomatologia dolorosa spesso poco responsiva ai farmaci non oppioidi.
Cordiali saluti
Dr.Filippo Alongi
Cordiali saluti
Dr.Filippo Alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 13.1k visite dal 30/06/2007.
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