Tac dopo chemioterapia

Mio padre esegue TAc a marzo dopo tosse persistente da mesi questo l'esito:
-TC torace TC addome sup.e inf. (senza e con)
Grossolano ingombro mediastinico linfonodale occupa il mediastino superiore e medio raggiungendo la regione ilare sinistra e il piano carenale.Piccoli linfonodi ascellari.Non lesioni focali polmonari nè versamento pleurico.Sovvertimento nodulare metastatico epatico completo.Non dilatate le vie biliari.Calcolosi della colecisti non complicata.Non espansi pancreatici né dilatazioni del dotto del Wirsung.Milza omogenea di regolare volume.Modesto ispessimento della parete laterale sn del corpo gastrico, rilievo peraltro in parte inficiato dallo scarso riempimento del viscere.Surreni nei limiti.Non espansi renali. Non idronefrosi né segni di sofferenza parenchimale renale acuta.Aorta ed assi iliaco-femorali di regolare calibro e decorso.Alcuni linfonodi inferiori al centimetro in sede peripancreatica, peri ilare epatica, para-aortica ed intercavoaortica in corrispondenza del piano renale. Linfonodo di 2.4 cm lungo il legamento epatoduodenale.Coprostasi colica diffusa.Vescica normodistesa.Non linfoadenomegalie otturatorie né presacrali.Prostata nei limiti volumetrici con struttura omogenea.Regolari le vescicole seminali.Minuti linfonodi inguinali.Non ascite in addome.Verosimile angioma vertebrale di D12. Non ulteriori alterazioni focali ossee ai segmenti compresi.Sospetto difetto di riempimento di natura trombotica della venafenorale dx
Dopo ricovero ospedaliero e vari esami (broncoscopia gastroscopia biopsia epatica tac encefalo ) viene dimesso con diagnosi di microcitoma polmonare con lesioni epatiche diffuse e inizia trattamento chemioterapico facendo al momento 4 cicli ed ha effettuato la TAC di cntrollo venerdi' con questo esito:
-TC torace (senza e con) TC addome sup.e inf. (senza e con)
l'esame TC messo a confronto con un precedente eseguito in data 21/3/u.s..Al controllo odierno si apprezza marcata riduzione delle linfoadenopatie in sede mediastinica anteriore: oggi è presente linfoadenopatia con diametro massimo di 1,7 centimetri.Presenza di tenue sfumato addensamento parenchimale a livello del segmento apico-dorsale del lobo superiore sn, di verosimile natura flogistico infettiva, non presente nella precedente TC.Notevole riduzione volumetrica anche delle lesioni secondarie epatiche, che oggi presentano diametro massimo di 1,8 centimetri.Non più evidenti linfoadenopatie dimensionalmente significative in sede retroperitoneale.Non evidenti alterazioni trombotiche a carico delle vene femorali.Sostanzialmente invariati i restanti reperti.
Volevo sapere se effettivamente secondo il vostro parere era possibile agire chirurgicamente magari dopo altri cicli di chemioterapia vista la risposta positiva oppure se nn c'era speranza e la situzione di miglioramento sara' solo momentanea e poi riniziera' a crescere il tumore inesorabilmente.
Vi ringrazio
MAURO




[#1]
Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Sig.Mauro,
ho appena letto la sua richiesta d'aiuto e le rispondo immediatamente.
La diagnosi di microcitoma polmonare con lesioni epatiche diffuse, inquadra la malattia di suo papà nel gruppo di pazienti con malattia in stato avanzato, dove, il trattamento di scelta è chemioterapico, come del resto lei già ha riferito.
Nel caso in specifico, la risposta biologica al trattamento chemioterapico, è interessante.
Non vi è indicazione ad un trattamento chirurgico.
Auguri sinceri
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza@blogspot.com

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,
concordo con il dr.Piazza che ha sottolineato la favorevole risposta
alle cure che sicuramente potrà avere un impatto significativo sul miglioramento della qualità della vita.
Purtroppo non c'è ancora spazio per un approccio chirurgico.
Auguri con cordialità.
Salvo Catania
www.senosalvo.com

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Vorrei sottolineare anche io l'ottima risposta all'approccio antiblastico sistemico. A mio parere è utile ottenere il più possibile con la chemioterapia. Un eventuale ulteriore regressione dimensionale o del numero delle lesioni potrebbe aprire anche uno spiraglio per un trattamento locale a scopo di esclusivo controllo locale anche con radioterapia stereotassica o tomoterapica sulle lesioni epatiche ad esempio, o invece esclusiva sulle sedi attive del mediastino, alla scomparsa dei secondarismi epatici.
Cordiali saluti
Dr. Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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