Tumore polmonare, octreoscan e altre terapie
Salve,
mia madre ha un adenocarcinoma scarsamente differenziato al lobo superiore del polmone sinistro, scoperto ad agosto.
Purtroppo, dopo i primi 2 cicli di chemioterapia con carboplatino e taxolo, a seguito di un ricovero per sanguinamenti dalla bocca, forte dispnea e dolore alle gambe, si è visto che il tumore si è notevolmente ingrandito e ci sono delle probabili metastasi ossee e alla testa, ancora asintomatiche.
Ristabilite un pochino le condizioni fisiche, si è iniziato un altro ciclo di chemioterapia con gemcitabina e vinorelbina.
L'esame della cromogranina a, risultata pari a circa 700. Adesso bisognerebbe eseguire un octreoscan ma i medici che la hanno in cura lo rimandano perchè i risultati potrebbero essere sfalsati in quanto è in atto un altro ciclo di chemioterapia. Voi Confermate?
Inoltre tali medici non credono all'efficacia della somatostatina o suoi derivati da associare alla chemio, come letto in questo forum. Eventualmente secondo loro potrebbe essere efficace una radioterapia metabolica, ma non associabile a chemioterapia. Voi cosa ne pensate?
Così facendo si sta spendendo del tempo prezioso con una chemioterapia che difficilmente darà esiti particolarmente positivi e sono un po' preoccupato dato che i controlli ci saranno fra ancora molto tempo e mia madre potrebbe passare delle ulteriori inutili sofferenze dovute ad una chemioterapia inefficace...
Secondo questi medici difficilmente si otterrà qualcosa approfondendo questo discorso della cromogranina a in quanto l'esame istologico già dovrebbe dire tutto ed inoltre un tumore neuroendocrino in genere cresce molto lentamente e non è il nostro caso...
Mia madre non ha fatto radioterapia per via dell'estensione del tumore, forse per il fatto che tocca qualche vaso sanguigno e per non aggiungere ulteriore tossicità alla chemio. Pensate che si possa fare una radiochirurgia stereotassica?
L'ipertermia potrebbe essere efficace? Potrebbe essere pericolosa per via dei sanguinamenti che mia madre ha avuto?
Esiste qualche tecnica immunologica efficace per questo male?
Vi ringrazio molto per le risposte che mi darete e accetto volentieri ogni consiglio che potreste darmi per affrontare al meglio questa situazione così difficile.
mia madre ha un adenocarcinoma scarsamente differenziato al lobo superiore del polmone sinistro, scoperto ad agosto.
Purtroppo, dopo i primi 2 cicli di chemioterapia con carboplatino e taxolo, a seguito di un ricovero per sanguinamenti dalla bocca, forte dispnea e dolore alle gambe, si è visto che il tumore si è notevolmente ingrandito e ci sono delle probabili metastasi ossee e alla testa, ancora asintomatiche.
Ristabilite un pochino le condizioni fisiche, si è iniziato un altro ciclo di chemioterapia con gemcitabina e vinorelbina.
L'esame della cromogranina a, risultata pari a circa 700. Adesso bisognerebbe eseguire un octreoscan ma i medici che la hanno in cura lo rimandano perchè i risultati potrebbero essere sfalsati in quanto è in atto un altro ciclo di chemioterapia. Voi Confermate?
Inoltre tali medici non credono all'efficacia della somatostatina o suoi derivati da associare alla chemio, come letto in questo forum. Eventualmente secondo loro potrebbe essere efficace una radioterapia metabolica, ma non associabile a chemioterapia. Voi cosa ne pensate?
Così facendo si sta spendendo del tempo prezioso con una chemioterapia che difficilmente darà esiti particolarmente positivi e sono un po' preoccupato dato che i controlli ci saranno fra ancora molto tempo e mia madre potrebbe passare delle ulteriori inutili sofferenze dovute ad una chemioterapia inefficace...
Secondo questi medici difficilmente si otterrà qualcosa approfondendo questo discorso della cromogranina a in quanto l'esame istologico già dovrebbe dire tutto ed inoltre un tumore neuroendocrino in genere cresce molto lentamente e non è il nostro caso...
Mia madre non ha fatto radioterapia per via dell'estensione del tumore, forse per il fatto che tocca qualche vaso sanguigno e per non aggiungere ulteriore tossicità alla chemio. Pensate che si possa fare una radiochirurgia stereotassica?
L'ipertermia potrebbe essere efficace? Potrebbe essere pericolosa per via dei sanguinamenti che mia madre ha avuto?
Esiste qualche tecnica immunologica efficace per questo male?
Vi ringrazio molto per le risposte che mi darete e accetto volentieri ogni consiglio che potreste darmi per affrontare al meglio questa situazione così difficile.
[#1]
Gentile Utente,
la situazione di malattia non è certamente delle migliori come tu stesso hai potuto intuire. Una neoplasia polmonare metastatica assai difficilmente può giungere a guarigione ma si può tentare di prolungare la sopravvivenza e soprattutto preservare la qualità di vita. Occorrerebbe innanzitutto verificare se effettivamente presenti le ripetizioni ossee con una scintigrafia ossea. Infatti se così fosse è innanzitutto opportuno aggiungere alla chemioterapia citotossica l'acido zoledronico (Zometa, una somministrazione ev ogni 28 giorni). Una chemioterapia con vinorelbina + gemcitabina potrebbe essere adeguata ma senza dubbio con particolare attenzione all'abbassamento dei valori di piastrine ed emoglobina. Io probabilmente avrei optato per cisplatino + vinorelbina (facendo sempre comunque attenzione ai parametri ematologici). Resta inoltre nel cassetto il docetaxel ed eventualmente l'erlotinib (Tarceva). Nella mia esperienza clinica ho potuto vedere egregi risultati con l'octreotide (qualora ci fosse indicazione mediante CgA ed octreoscan) associato ad altra chemioterapia. Per quanto riguarda invece l'ipertermia potrebbe essere indicata qualora ci fosse una lesione principale con particolari problematiche (dolorosa, infiltrativa, compressiva etc.) ma non appare indicata in una malattia a diffusione sistemica con multiple aree nell'organismo.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
la situazione di malattia non è certamente delle migliori come tu stesso hai potuto intuire. Una neoplasia polmonare metastatica assai difficilmente può giungere a guarigione ma si può tentare di prolungare la sopravvivenza e soprattutto preservare la qualità di vita. Occorrerebbe innanzitutto verificare se effettivamente presenti le ripetizioni ossee con una scintigrafia ossea. Infatti se così fosse è innanzitutto opportuno aggiungere alla chemioterapia citotossica l'acido zoledronico (Zometa, una somministrazione ev ogni 28 giorni). Una chemioterapia con vinorelbina + gemcitabina potrebbe essere adeguata ma senza dubbio con particolare attenzione all'abbassamento dei valori di piastrine ed emoglobina. Io probabilmente avrei optato per cisplatino + vinorelbina (facendo sempre comunque attenzione ai parametri ematologici). Resta inoltre nel cassetto il docetaxel ed eventualmente l'erlotinib (Tarceva). Nella mia esperienza clinica ho potuto vedere egregi risultati con l'octreotide (qualora ci fosse indicazione mediante CgA ed octreoscan) associato ad altra chemioterapia. Per quanto riguarda invece l'ipertermia potrebbe essere indicata qualora ci fosse una lesione principale con particolari problematiche (dolorosa, infiltrativa, compressiva etc.) ma non appare indicata in una malattia a diffusione sistemica con multiple aree nell'organismo.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Molte grazie per la disponibilità.
Mi premerebbe sapere se è vero che non è possibile fare l'octreoscan mentre è in corso una chemioterapia. Ad esempio, dato che il ciclo di chemio è composto da 3 sedute (1°giorno,8°giorno,21°giorno), non si potrebbe fare un octreoscan il 19°/20° giorno? Non vorrei aspettare 3 o 4 cicli quando si potrebbe intervenire da subito con qualcosa in più rispetto alla chemioterapia...
Si può associare l'octreotide all'attuale chemio?
L'octreotide si può assumere anche in seguito da solo?
L'octreotide deriva dalla somatostatina?
E' meglio l'octreotide o la radioterapia metabolica?
La scintigrafia ossea mostrava già 2/3 mesi fa la presenza di "aree di ipercaptazione", ma dato che non ci sono sintomi e le lastre e le tac non evidenziano niente di strano non si è fatto niente per le ossa.
C'è un tempo più adatto per dare lo zometa oppure si sta agendo in modo un po' troppo superficiale? Questi giorni un po' di doloretto alla schiena lo comincia a sentire ma se ne va con un normale antinfiammatorio.
Grazie ancora!
Mi premerebbe sapere se è vero che non è possibile fare l'octreoscan mentre è in corso una chemioterapia. Ad esempio, dato che il ciclo di chemio è composto da 3 sedute (1°giorno,8°giorno,21°giorno), non si potrebbe fare un octreoscan il 19°/20° giorno? Non vorrei aspettare 3 o 4 cicli quando si potrebbe intervenire da subito con qualcosa in più rispetto alla chemioterapia...
Si può associare l'octreotide all'attuale chemio?
L'octreotide si può assumere anche in seguito da solo?
L'octreotide deriva dalla somatostatina?
E' meglio l'octreotide o la radioterapia metabolica?
La scintigrafia ossea mostrava già 2/3 mesi fa la presenza di "aree di ipercaptazione", ma dato che non ci sono sintomi e le lastre e le tac non evidenziano niente di strano non si è fatto niente per le ossa.
C'è un tempo più adatto per dare lo zometa oppure si sta agendo in modo un po' troppo superficiale? Questi giorni un po' di doloretto alla schiena lo comincia a sentire ma se ne va con un normale antinfiammatorio.
Grazie ancora!
[#3]
Caro Amico,
la terapia con octreotide si può senza dubbio aggiungere all'attuale chemioterapia (tale farmaco è un analogo della somatostatina). L'octreoscan peraltro può essere eseguito in qualunque momento. L'acido zoledronico (Zometa) andrebbe iniziato non appena si rilevano metastasi ossee (non attendere che siano sintomatiche). Direi che è opportuno addizionarlo alla terapia attuale.
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
la terapia con octreotide si può senza dubbio aggiungere all'attuale chemioterapia (tale farmaco è un analogo della somatostatina). L'octreoscan peraltro può essere eseguito in qualunque momento. L'acido zoledronico (Zometa) andrebbe iniziato non appena si rilevano metastasi ossee (non attendere che siano sintomatiche). Direi che è opportuno addizionarlo alla terapia attuale.
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
[#4]
Ex utente
A questo punto se lei ha ragione credo che sarebbe meglio affidarci ad altri specialisti, ma dato che mia madre non è molto propensa a cambiare strada, non saprei che fare per paura di sbagliare, che tristezza... La fiducia nei medici dovrebbe essere la prima cosa, ma i medici bravi e con i quali si può parlare sono sempre meno...
E pensare che ci troviamo in cura in uno dei più famosi policlinici di Roma...
Che lei sappia la somministrazione dell'octreotide e dell'acido zoledronico nei casi previsti, rientra in protocolli più o meno standard e accettati o no? Non capisco perchè si perda tutto questo tempo, forse con i malati incurabili non conviene perdere troppo tempo...
Grazie.
E pensare che ci troviamo in cura in uno dei più famosi policlinici di Roma...
Che lei sappia la somministrazione dell'octreotide e dell'acido zoledronico nei casi previsti, rientra in protocolli più o meno standard e accettati o no? Non capisco perchè si perda tutto questo tempo, forse con i malati incurabili non conviene perdere troppo tempo...
Grazie.
[#5]
Caro Amico,
mi spiace che non si riesca a trovare dialogo con i tuoi medici di riferimento. Io personalmente faccio del dialogo con paziente e familiari un arma in più nel contrastare malattie spesso difficoltose da curare. Sia octreotide che acido zoledronico possono essere tranquillamente considerati (nei casi nei quali siano indicati) come trattamenti standard. Nulla di trascendentale....
un caro saluto
Carlo Pastore
mi spiace che non si riesca a trovare dialogo con i tuoi medici di riferimento. Io personalmente faccio del dialogo con paziente e familiari un arma in più nel contrastare malattie spesso difficoltose da curare. Sia octreotide che acido zoledronico possono essere tranquillamente considerati (nei casi nei quali siano indicati) come trattamenti standard. Nulla di trascendentale....
un caro saluto
Carlo Pastore
[#6]
Ex utente
Gentile dr. Pastore,
nel frattempo è stato ripetuto l'esame della cromogranina a, che è sceso a 176! Come si potrebbe spiegare tale evento? Sarebbe comunque indicato eseguire l'octreoscan per poter prendere l'octreotide? Fra un paio di giorni mia madre farà la sesta seduta dei nuovi cicli di chemio (quindi siamo alla fine del secondo) e vorrei mettere i chiaro un po' di cose con i medici che la seguono...
Secondo lei quando si esegue un primo controllo per verificare l'effetto della chemio? Io non so se valga la pena aspettare 6 o 7 cicli come mi sembra di aver capito...
Riguardo all'acido zoledronico, ho visto una trasmissione in cui si diceva che puo' provocare necrosi mandibolare. Lei che ne pensa? E' un eventualità rara o abbastanza frequente?
Mi piacerebbe sapere se secondo lei con valori di transaminasi gpt 70U/l e gamma gt 101U/l sia il caso di prendere medicinali disintossicanti per il fegato, come ad esempio il Tad, che per ora non è mai stato somministrato.
Mi preoccupa un po' il risultato del LDH: 1023 UI/l (riferimento: 313 - 618). Ho letto da qualche parte che un valore troppo alto escluderebbe la chemioterapia, lei che ne pensa? Fino a quanto il valore può essere tollerabile?
Un ultima cosa: per aumentare globuli rossi e emoglobina mia madre sta prendendo aranasp e ferrograd. Il primo medicinale potrebbe essere fattore di crescita per il tumore (letto sulle istruzioni), c'è modo di verificare questa cosa oppure ci sono medicinali senza tale effetto?
Grazie infinite per la disponibilità.
nel frattempo è stato ripetuto l'esame della cromogranina a, che è sceso a 176! Come si potrebbe spiegare tale evento? Sarebbe comunque indicato eseguire l'octreoscan per poter prendere l'octreotide? Fra un paio di giorni mia madre farà la sesta seduta dei nuovi cicli di chemio (quindi siamo alla fine del secondo) e vorrei mettere i chiaro un po' di cose con i medici che la seguono...
Secondo lei quando si esegue un primo controllo per verificare l'effetto della chemio? Io non so se valga la pena aspettare 6 o 7 cicli come mi sembra di aver capito...
Riguardo all'acido zoledronico, ho visto una trasmissione in cui si diceva che puo' provocare necrosi mandibolare. Lei che ne pensa? E' un eventualità rara o abbastanza frequente?
Mi piacerebbe sapere se secondo lei con valori di transaminasi gpt 70U/l e gamma gt 101U/l sia il caso di prendere medicinali disintossicanti per il fegato, come ad esempio il Tad, che per ora non è mai stato somministrato.
Mi preoccupa un po' il risultato del LDH: 1023 UI/l (riferimento: 313 - 618). Ho letto da qualche parte che un valore troppo alto escluderebbe la chemioterapia, lei che ne pensa? Fino a quanto il valore può essere tollerabile?
Un ultima cosa: per aumentare globuli rossi e emoglobina mia madre sta prendendo aranasp e ferrograd. Il primo medicinale potrebbe essere fattore di crescita per il tumore (letto sulle istruzioni), c'è modo di verificare questa cosa oppure ci sono medicinali senza tale effetto?
Grazie infinite per la disponibilità.
[#7]
Caro Amico,
il valore della cromogranina A può essere influenzato dall'assunzione di gastroprotettori. Se le condizioni sono rimaste le stesse di partenza, probabilmente l'abbassamento del valore è dovuto ad un abbattimento della massa neoplastica ad opera della chemioterapia (la quale agisce comunque anche sulle cellule con caratteristiche neuroendocrine). Certamente l'octreoscan può essere indicato e non è da escludere che si possa impiegare l'octreotide come coadiuvante. In medicina si deve sempre effettuare un bilancio rischio/beneficio. I fenomeni di necrosi mandibolare da acido zoledronico sono rari e pertanto è maggiore il beneficio nella somministrazione del farmaco rispetto ai rischi teorici. I parametri epatici riportati non sono preoccupanti; in presenza di patologia neoplastica ed in corso di chemioterapia è normale osservare tali alterazioni. I primi controlli a mio avviso vanno eseguiti dopo 3 mesi almeno di terapia antiblastica per poter scorgere dei risultati. I fattori di crescita per i globuli rossi (ad ex. Aranesp) sono utili per contrastare l'anemia nel neoplastico, fenomeno correlato sia ai trattamenti medici che alla presenza del tumore; c'è sempre stato il sospetto (mai appurato con certezza) che potessero avere una qualche influenza sulla crescita del tumore ma direi che nei dosaggi appropriati tale rischio è trascurabile.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
il valore della cromogranina A può essere influenzato dall'assunzione di gastroprotettori. Se le condizioni sono rimaste le stesse di partenza, probabilmente l'abbassamento del valore è dovuto ad un abbattimento della massa neoplastica ad opera della chemioterapia (la quale agisce comunque anche sulle cellule con caratteristiche neuroendocrine). Certamente l'octreoscan può essere indicato e non è da escludere che si possa impiegare l'octreotide come coadiuvante. In medicina si deve sempre effettuare un bilancio rischio/beneficio. I fenomeni di necrosi mandibolare da acido zoledronico sono rari e pertanto è maggiore il beneficio nella somministrazione del farmaco rispetto ai rischi teorici. I parametri epatici riportati non sono preoccupanti; in presenza di patologia neoplastica ed in corso di chemioterapia è normale osservare tali alterazioni. I primi controlli a mio avviso vanno eseguiti dopo 3 mesi almeno di terapia antiblastica per poter scorgere dei risultati. I fattori di crescita per i globuli rossi (ad ex. Aranesp) sono utili per contrastare l'anemia nel neoplastico, fenomeno correlato sia ai trattamenti medici che alla presenza del tumore; c'è sempre stato il sospetto (mai appurato con certezza) che potessero avere una qualche influenza sulla crescita del tumore ma direi che nei dosaggi appropriati tale rischio è trascurabile.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
[#8]
Ex utente
Gentilissimo dott. Pastore,
mi piacerebbe avere un suo parere su quello che sta succedendo in questi giorni:
mia madre era molto migliorata nel periodo natalizio, faceva tutto quasi come una persona sana e non tossiva mai.
Dal 26 dicembre ha cominciato ad essere più stanca, poi mal di ossa e il giorno di capodanno febbre.
Abbiamo quindi iniziato una cura con augmentin 3 volte al giorno e paracetamolo.
Il 2 gennaio ha avuto dei sanguinamenti dalla bocca e siamo andati al prontosoccorso: lastra torace e esami del sangue. La lastra mostra una bronchite e la massa tumorale leggermente ridotta rispetto a fine ottobre, analisi del sangue quasi perfette con globuli bianchi, rossi ed emoglobina nella norma. Ossigenazione del sangue 91% all'ingresso, 85% durante la visita (strano...).
Nei giorni successivi, compresa questa notte, si sono ripetuti episodi di perdita di sangue, in seguito spesso alla tosse che le fa sputare anche del catarro, ma una volta sembrerebbe anche in modo spontaneo mentre dormiva (forse si era accumulato il sangue perchè aveva tossito prima?).
Dato che mia madre era in cura con clexane 6000(a fine ottobre aveva avuto embolia polmonare), prima si è deciso di ridurre la dose a 4000, poi di sospenderlo, oggi dato che non sta ancora benissimo, si è deciso di sospendere il deltacortene da 25mg al giorno.
Non ha mai preso tranex o ugurol questa volta.
Sembrerebbe che il sanguinamento possa anche essere una cosa positiva che indicherebbe che il tumore si sta riducendo, ma possibile tutto questo sangue?
La bronchite guarisce in genere solo con una settimana di antibiotici?Per 3 giorni ha preso anche zitromax, prescritto dal prontosoccorso.
Sono un po' preoccupato per la cessazione improvvisa del cortisone in quanto sul foglietto illustrativo c'è scritto molto esplicitamente che la cessazione della terapia deve essere graduale. Quali sono i danni che può' portare una cessazione improvvisa? Magari domani sarebbe il caso di prendere mezza pasticca poi un quarto ecc...?
Grazie tante per la disponibilità e gentilezza.
mi piacerebbe avere un suo parere su quello che sta succedendo in questi giorni:
mia madre era molto migliorata nel periodo natalizio, faceva tutto quasi come una persona sana e non tossiva mai.
Dal 26 dicembre ha cominciato ad essere più stanca, poi mal di ossa e il giorno di capodanno febbre.
Abbiamo quindi iniziato una cura con augmentin 3 volte al giorno e paracetamolo.
Il 2 gennaio ha avuto dei sanguinamenti dalla bocca e siamo andati al prontosoccorso: lastra torace e esami del sangue. La lastra mostra una bronchite e la massa tumorale leggermente ridotta rispetto a fine ottobre, analisi del sangue quasi perfette con globuli bianchi, rossi ed emoglobina nella norma. Ossigenazione del sangue 91% all'ingresso, 85% durante la visita (strano...).
Nei giorni successivi, compresa questa notte, si sono ripetuti episodi di perdita di sangue, in seguito spesso alla tosse che le fa sputare anche del catarro, ma una volta sembrerebbe anche in modo spontaneo mentre dormiva (forse si era accumulato il sangue perchè aveva tossito prima?).
Dato che mia madre era in cura con clexane 6000(a fine ottobre aveva avuto embolia polmonare), prima si è deciso di ridurre la dose a 4000, poi di sospenderlo, oggi dato che non sta ancora benissimo, si è deciso di sospendere il deltacortene da 25mg al giorno.
Non ha mai preso tranex o ugurol questa volta.
Sembrerebbe che il sanguinamento possa anche essere una cosa positiva che indicherebbe che il tumore si sta riducendo, ma possibile tutto questo sangue?
La bronchite guarisce in genere solo con una settimana di antibiotici?Per 3 giorni ha preso anche zitromax, prescritto dal prontosoccorso.
Sono un po' preoccupato per la cessazione improvvisa del cortisone in quanto sul foglietto illustrativo c'è scritto molto esplicitamente che la cessazione della terapia deve essere graduale. Quali sono i danni che può' portare una cessazione improvvisa? Magari domani sarebbe il caso di prendere mezza pasticca poi un quarto ecc...?
Grazie tante per la disponibilità e gentilezza.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 15k visite dal 15/11/2007.
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