Dubbi terapia post-mastectomia
Buongiorno a tutti,
vi scrivo per una situazione relativa a mia madre.
Mamma è stata operata di mastectomia radicale modificata dx il giorno 02/02 per un tumore con le seguenti caratteristiche :
Carcinoma duttale infiltrante ,multicentrico
Grado istologico (Nottingham Score) : G2
Componente in situ : presente e focale
Invasione vascolare peritumorale : Presente
Stato dei margini : indenni da neoplasia infiltrante ed in situ
Stato linfonodale
Linfonodi esaminati : 27
Linfonodi con interessamento metastatico : 10 di cui 1 con micrometastasi
Reperti aggiuntivi : cancerizzazione duttulo-lobulare anche a distanza
STADIAZIONE e caratteristiche biologiche : pT2 (4,2 cm) pN3a (10/27) cM0
ER 95% moderata PgR 95% moderata HER-2/neu : score 2+
Ki-67 25% ILV : presente
TEST FISH : NEGATIVO per amplificazione (rapporto Her 2/centromero=1,09 media dei segnali Her2 = 2,9 media del segnale del centromero = 2,65)
Il problema è il seguente : nella lettera di dimissione gli oncologi della struttura in cui è stata operata hanno consigliato radioterapia locoregionale + terapia endocrina con inibitore dell'aromatasi x 5 anni (esclusa chemio in virtù della ridotta F.E. a causa della concomitante fibrillazione atriale).
L'oncologo di Barletta a cui ci siamo rivolti successivamente, dopo la dimissione ( mia madre è stata operata a Rozzano, ed ha trascorso la convalescenza al sud, a Barletta, a casa della sorella, che tra l'altro è medico), nel prescrivere il piano terapeutico specifico (ad Humanitas non avevano prescritto in dettaglio il nome del farmaco) ha suggerito :
Enantone 3,25 + tamoxifene 20
Ad Humanitas, invece, ci hanno riferito che Tamoxifene non è inibitore dell'aromatasi, e che loro avevano pensato una terapia più forte.
C'è un altro discorso da fare : oggi (mamma ha preso oggi la prima compressa) abbiamo letto che il tamoxifene è controindicato per pazienti che necessitano di terapia anticoagulante. Mia madre, essendo affetta da F.A. , dovrebbe invece iniziarla (fino ad oggi non l'ha mai fatta).
Per voi che strategia andrebbe seguita? Quella Enantone + tamoxifene oppure l'inibitore dell'aromatasi?
Inoltre, e questo è un appunto personale, la radioterapista che l'ha visitata ha detto che questo tumore non è molto aggressivo, essendo negativo per amplificazione HER 2 (in realtà, il primo esame svolto sull'ago aspirato era risultato amplificato). Io spero sia così.....
Aggiungo che, attualmente, il marker tumorale CA15 nel sangue è molto basso, assolutamente nella norma.
Grazie a tutti!
vi scrivo per una situazione relativa a mia madre.
Mamma è stata operata di mastectomia radicale modificata dx il giorno 02/02 per un tumore con le seguenti caratteristiche :
Carcinoma duttale infiltrante ,multicentrico
Grado istologico (Nottingham Score) : G2
Componente in situ : presente e focale
Invasione vascolare peritumorale : Presente
Stato dei margini : indenni da neoplasia infiltrante ed in situ
Stato linfonodale
Linfonodi esaminati : 27
Linfonodi con interessamento metastatico : 10 di cui 1 con micrometastasi
Reperti aggiuntivi : cancerizzazione duttulo-lobulare anche a distanza
STADIAZIONE e caratteristiche biologiche : pT2 (4,2 cm) pN3a (10/27) cM0
ER 95% moderata PgR 95% moderata HER-2/neu : score 2+
Ki-67 25% ILV : presente
TEST FISH : NEGATIVO per amplificazione (rapporto Her 2/centromero=1,09 media dei segnali Her2 = 2,9 media del segnale del centromero = 2,65)
Il problema è il seguente : nella lettera di dimissione gli oncologi della struttura in cui è stata operata hanno consigliato radioterapia locoregionale + terapia endocrina con inibitore dell'aromatasi x 5 anni (esclusa chemio in virtù della ridotta F.E. a causa della concomitante fibrillazione atriale).
L'oncologo di Barletta a cui ci siamo rivolti successivamente, dopo la dimissione ( mia madre è stata operata a Rozzano, ed ha trascorso la convalescenza al sud, a Barletta, a casa della sorella, che tra l'altro è medico), nel prescrivere il piano terapeutico specifico (ad Humanitas non avevano prescritto in dettaglio il nome del farmaco) ha suggerito :
Enantone 3,25 + tamoxifene 20
Ad Humanitas, invece, ci hanno riferito che Tamoxifene non è inibitore dell'aromatasi, e che loro avevano pensato una terapia più forte.
C'è un altro discorso da fare : oggi (mamma ha preso oggi la prima compressa) abbiamo letto che il tamoxifene è controindicato per pazienti che necessitano di terapia anticoagulante. Mia madre, essendo affetta da F.A. , dovrebbe invece iniziarla (fino ad oggi non l'ha mai fatta).
Per voi che strategia andrebbe seguita? Quella Enantone + tamoxifene oppure l'inibitore dell'aromatasi?
Inoltre, e questo è un appunto personale, la radioterapista che l'ha visitata ha detto che questo tumore non è molto aggressivo, essendo negativo per amplificazione HER 2 (in realtà, il primo esame svolto sull'ago aspirato era risultato amplificato). Io spero sia così.....
Aggiungo che, attualmente, il marker tumorale CA15 nel sangue è molto basso, assolutamente nella norma.
Grazie a tutti!
[#1]
CREDO CHE CI SIA DA METTERE PACE! PERSONALMENTE SE SUA MADRE FOSSE IN MENOPAUSA VISTE LE PROBLEMATICHE CARDIOVASCOLARI, PROPORREI INIBITORE DELL'AROMATASI AL POSTO DEL TAM, MA TENGA CONTO DEI LIMITI CHE UN CONSULTO ON LINE HA.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Ex utente
La ringrazio! Fortunatamente non siamo in guerra!
Ovviamente sappiamo che il consulto on-line ha dei limiti e che non si prescrivono farmaci on-line, ma essendo mia madre non ancora in menopausa, secondo lei qual è la strategia più sensata?
Abbiamo comunque intenzione di sentire, ovviamente dal vivo, un altro oncologo, magari al S. Raffaele di Milano.
Aggiungo che mia madre ha 49 anni; inoltre l'oncologo di Barletta ha detto di cercare di risolvere la F.A. , perchè, essendo mia madre ancora giovane, il cuore potrebbe avere ancora un certo margine di recupero e quindi di rendere possibile un'eventuale chemio, qualora fosse necessaria in futuro (lo sarebbe già adesso, lo so....)
So che i linfonodi interessati sono tanti, ho letto un altro consulto in cui il dr. Catania aveva definito, sempre tra virgolette, "catastrofico" il numero dei linfonodi interessati nel caso di un'altra paziente (14), però lì il senso era diverso, serviva a dare speranza, in quanto questo era scritto in un contesto in cui il dr. Catania raccontava storie di altre sue pazienti sopravvissute a situazioni simili, o più compromesse.
Chiedo scusa un'altra volta, poi non ho capito, ma se i linfonodi sono interessati, in generale i linfonodi non sono una barriera per la circolazione delle cellule nel corpo? C'è però una cosa che va detta. Penso che almeno da settembre, ma io penso anche prima, il tumore avesse quelle dimensioni. Ora non stiamo qui a rivangare perchè mia madre non si è fatta controllare. Era depressa già per la morte di mia nonna, e non ha avuto il coraggio di guardare in faccia alla realtà, insieme poi a tante altre questioni di vita negative che non serve spiegare qui. Ha avuto tante sofferenze, comunque, già prima della malattia. C'è però una cosa che mi fa abbastanza ben sperare : dato il fatto che questa neoplasia, prima di essere asportata, era presente già da un bel po' e non ha dato segnali di se nel corpo, io penso che eventuali metastasi forse si sarebbero già manifestate e avrebbero dato segno di se....diciamo che voglio vedere il positivo, ovviamente so che mia madre è mortale come tutti, però cerco di guardare al positivo.
Ovviamente sappiamo che il consulto on-line ha dei limiti e che non si prescrivono farmaci on-line, ma essendo mia madre non ancora in menopausa, secondo lei qual è la strategia più sensata?
Abbiamo comunque intenzione di sentire, ovviamente dal vivo, un altro oncologo, magari al S. Raffaele di Milano.
Aggiungo che mia madre ha 49 anni; inoltre l'oncologo di Barletta ha detto di cercare di risolvere la F.A. , perchè, essendo mia madre ancora giovane, il cuore potrebbe avere ancora un certo margine di recupero e quindi di rendere possibile un'eventuale chemio, qualora fosse necessaria in futuro (lo sarebbe già adesso, lo so....)
So che i linfonodi interessati sono tanti, ho letto un altro consulto in cui il dr. Catania aveva definito, sempre tra virgolette, "catastrofico" il numero dei linfonodi interessati nel caso di un'altra paziente (14), però lì il senso era diverso, serviva a dare speranza, in quanto questo era scritto in un contesto in cui il dr. Catania raccontava storie di altre sue pazienti sopravvissute a situazioni simili, o più compromesse.
Chiedo scusa un'altra volta, poi non ho capito, ma se i linfonodi sono interessati, in generale i linfonodi non sono una barriera per la circolazione delle cellule nel corpo? C'è però una cosa che va detta. Penso che almeno da settembre, ma io penso anche prima, il tumore avesse quelle dimensioni. Ora non stiamo qui a rivangare perchè mia madre non si è fatta controllare. Era depressa già per la morte di mia nonna, e non ha avuto il coraggio di guardare in faccia alla realtà, insieme poi a tante altre questioni di vita negative che non serve spiegare qui. Ha avuto tante sofferenze, comunque, già prima della malattia. C'è però una cosa che mi fa abbastanza ben sperare : dato il fatto che questa neoplasia, prima di essere asportata, era presente già da un bel po' e non ha dato segnali di se nel corpo, io penso che eventuali metastasi forse si sarebbero già manifestate e avrebbero dato segno di se....diciamo che voglio vedere il positivo, ovviamente so che mia madre è mortale come tutti, però cerco di guardare al positivo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 11/03/2012.
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